venerdì 29 maggio 2009

The unicorns in the Hypnerotomachia Poliphili

Un'opera rinascimentale che, dall'anno della sua pubblicazione (1499), ancora elude gli sforzi degli studiosi che tentano di decifrarne il mistero, è la Hypnerotomachia Poliphili.
Di quest'opera, che sembra una strana storia di sapere enciclopedico, fede ed erotismo, è rimasto a lungo misterioso non solo l'autore e le sue finalità, ma anche il senso concreto e reale del suo contenuto.

Ora, perchè io ne scrivo? Naturalmente non per proporre una completa chiave di lettura, di interpretazione dell'opera, ma semplicemente per indicare degli elementi per iniziare a decrittare quello che è stato definito "uno degli incunaboli più preziosi e più oscuri del mondo occidentale".

Uno degli elementi che ha attirato la mia attenzione è stata la rappresentazione iconografica del Triumphus Tertius, nelle quali immagini si vede "un carro .. trainato in pompa magna da sei fierissimi monoceri [monokeros, unicorni] dalla fronte cornuta .." sul quale "..sedeva a suo agio una splendida ninfa sontuosamente vestita d'oro tessuto in seta azzurra, un leggero costume di grazia virginale, adorno di molteplici gemme." [H.P., Adelphi 2006, II vol., p. 182].

A chi mi segue con qualche attenzione sarà immediatamente chiaro il senso che io dò a questa immagine, che è quello del ritorno di una congiunzione Giove-Saturno multipla (la ninfa vestita d'oro) dopo una lunga serie di sei congiunzioni GS singole (i sei unicorni che trainano il carro trionfale con la ninfa). Cioè il ritorno di una congiunzione GS di tipo fenice dopo circa 140 anni dall'apparizione precedente.

E' evidente da quanto abbiamo detto sin qui che una sequenza di sei congiunzioni GS singole non è affatto rara, essendo molto alta (83.3%) la probabilità di _una_ GS singola. La probabilità di una tale sequenza è infatti superiore al 33% = (5/6)^6.

Leggo che la ninfa viene identificata da un punto di vista letterario e mitologico con Danae, la figlia di Acrisio, re di Argo, termine che mi richiama immediatamente gli Argonauti, di cui però so poco o punto. Spero comunque che chi è più esperto di me in mitologia abbia ora, alla luce della nuova ermeneutica (anche detta ermeneutica di Giuseppe ) qualche elemento in più per decifrare anche le leggende di Argo e degli Argonauti.

Così come, naturalmente, spero che questo mio primo contributo al deciphering dell' Hypnerotomachia Poliphili possa aiutare gli studiosi del Rinascimento alla piena comprensione di quell'opera ermetica.

giovedì 28 maggio 2009

Fenice, unicorno e probabilità

Come abbiamo visto in uno dei post precedenti la condizione fisica, astronomica, affinchè si abbia una congiunzione Giove-Saturno multipla (cioè tripla, doppia o pseudodoppia) è che al momento della congiunzione GS eliocentrica la Terra si trovi sull'asse Sole-Giove-Saturno o comunque non se ne discosti per più o meno, cioè in un senso o nell'altro, di circa 30° ovvero si trovi su un arco di circa 60° a cavallo dell'asse centrale. Ciò significa che la probabilità che una qualunque congiunzione GS sia di tipo fenice è solo di circa

p = 60°/360° = 1/6 = 16.7 %

Poichè se la congiunzione GS non è multipla allora è singola, ovvero .. se non è fenice allora è unicorno, la probabilità della congiunzione GS singola è quella complementare a quella del caso precedente, e dunque risulterà

q = 1 - p = 5/6 = 83.3 %

cioè molto maggiore (cinque volte maggiore) della precedente.

Ammettendo ora, tenuto anche conto della dinamica del fenomeno, che la comparsa dell'un tipo di congiunzione o dell'altro - a distanza temporale media di 19 anni e 314 giorni - sia un evento completamente casuale (prima approssimazione) con le probabilità di cui sopra, la probabilità che si possano avere due congiunzioni GS successive di tipo fenice risulta pari a

P = 1 / 36 = 2.8 %

cioè un valore molto basso, indice del fatto che detto evento non si osserva praticamente mai (da cui la designazione della fenice come unica avis, rara avis, ...). Come dice il Petrarca (CCX, 4): "né 'n ciel né 'n terra, è più d'una fenice".

Viceversa, nelle stesse ipotesi, la probabilità che due o anche più congiunzioni GS successive siano semplici è piuttosto elevata e decresce abbastanza lentamente all'aumentare del numero di ... unicorni considerati:

P (2 unicorni) = (5/6)^2 = 69.4 %
p (3 " " ) = (5/6)^3 = 57.9 %
P (4 " " ) = (5/6)^4 = 48.2 %
... ...



Questo è il motivo per cui le illustrazioni dei Triumphi del Petrarca e le rappresentazioni iconografiche dei cosiddetti trionfi della Castità (che iniziarono a comparire dal 1464 in poi, ad es. quello dipinto da F. Martini) prevedevano sempre due o anche più unicorni aggiogati al carro della Castità.

Ove si vede che la nuova ermeneutica (che provvisoriamente possiamo chiamare l' ermeneutica di Giuseppe) trova applicazioni anche nella storia dell'arte, oltre che in letteratura, filosofia, storia, religione, ... ...

lunedì 18 maggio 2009

** Das Ereignis und die Lichtung ** ovvero **l'Evento del XX secolo **


L'Evento cui allude Martin Heidegger nelle sue opere, quello *in previsione* del quale iniziò e continuò tutte le letture, studi, meditazioni ed elucubrazioni sul tempo e sull'essere che lo portarono a scrivere "Essere e Tempo" (1927) e tutte le altre sue opere,

quell' Ereignis ha natura astronomica, di astronomia planetaria tra corpi visibili (nell'antichità come nel secolo scorso ed oggi) ad occhio nudo, ed è

la congiunzione Giove-Saturno _tripla_ del 1940-1941, i cui tre allineamenti G-S erano previsti e si verificarono (Lichtung, radura) alle date 8 agosto 1940, 20 ottobre 1940 e 15 febbraio 1941,
quando (si veda il diagramma temporale) la distanza angolare tra i due pianeti scese rispettivamente a circa 1° 11', 1° 14' ed 1° 17'.


Era dal tempo in cui sorse il culto del Sacro Cuore di Gesù, che poi è lo stesso di quando Newton stava mettendo a punto i Philosophiae Naturalis Principia Matematica, era dal 1682-1683 (quindi da 258 anni!) che un tale tipo di rara congiunzione GS (la fenice!!) non si produceva.
In tale epoca il primo allineamento si ebbe il 15 dicembre 1682 (con distanza angolare ridotta a soli 15'), il secondo - quello con i pianeti in fase di apparente moto retrogrado - l' 8 febbraio 1683 (12'), il terzo il 17 maggio 1683 (16').


* * *


Sono certo (come dicevo già in un post del 2 settembre 2008 su it.cultura.storia.moderato) che quelli di voi con 'antenne' filosofiche e storiche più sensibili capiranno o almeno intuiranno le molte implicazioni e la portata di questa mia ... rivelazione (oggi come allora esitavo un po' a dirlo).

domenica 17 maggio 2009

Mi ha fatto molto piacere ...

Mi ha fatto veramente molto piacere vedere quelle scene dell'incontro tra diversi leader religiosi, tenutosi a Nazareth durante il viaggio di Benedetto XVI in Giordania ed Israele e conclusosi con quella comune preghiera per la pace, che i leader hanno effettuato tenendosi per mano mentre cantavano.

Quell'immagine mi ha immediatamente riportato alla mente alcune frasi che ho scritto nel novembre 2001 nella prefazione al mio "Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico cristiana". Dopo aver espresso la convinzione che nuove indagini interdisciplinari andrebbero condotte su tutte e tre le religioni monoteistiche perchè tutte e tre sono a forte rischio di integralismo, "come i fatti drammatici e sconvolgenti di questi ultimi mesi, di questi ultimi anni e del secolo passato ampiamente dimostrano", aggiungevo:

"Non si tratta, com'è evidente, di attaccare l'una o l'altra di queste tre religioni così legate tra di loro. Si tratta piuttosto di mettere in evidenza scientificamente - affinchè diventi un sapere condiviso da tutti - la natura (di parte) delle loro radici, le circostanze delle loro origini, i fondamenti di alcuni loro dogmi; di sollecitarne così un certo rinnovamento ed una certa secolarizzazione, di spingerle all'incontro. Si tratta insomma, nell'interesse di tutta l'umanità, di promuoverne una pratica meno integralista, riducendone le pretese di unicità, di esclusività, di presunta superiorità.
Questo mi sembra oggi un dovere ineludibile della scienza e degli scienziati ed il concreto contributo che essi possono dare alla costruzione di una pacifica convivenza, tolleranza ed integrazione tra popoli, culture e religioni diverse."

Ecco, il fatto che i capi religiosi incomincino a muoversi nella giusta direzione, mi sembra un buon segno. Speriamo che continuino.

martedì 12 maggio 2009

La fenice agli Atti

Ho ricevuto finalmente la mia copia degli Atti del VI Congresso della Società Italiana di Archeoastronomia, congresso che - a rotazione tra varie sedi - si tenne nel 2006 (22-23 settembre) a Campobasso, all'Università del Molise.

A pag 113 di questo volumetto [reperibile presso la S.I.A.-Soc. Ital. di Archeoastronomia, via Brera 28, 20121 Milano] si trova la relazione ch'io presentai quell'anno, dal titolo "La fenice svelata, nuova interpretazione astronomica di un mito millenario", nella quale - con l'aiuto di un software astronomico e dei relativi diagrammi temporali - dimostravo che praticamente in tutti e sette i casi di apparizione _datata_ del mitico uccello di origine eliopolitana rinvenibili nella letteratura antica fino alla morte di Costantino, in tutti e sette i casi alla data della presunta apparizione della fenice era in atto una congiunzione multipla (tripla/doppia) tra Giove e Saturno.

Poichè, come si è visto in un un post precedente, la probabilità che una qualunque congiunzione G-S sia tripla o doppia è solo di circa 58°/360°, cioè meno di 1/6 (mediamente una congiunzione tripla ogni 120 anni circa), risulta estremamente bassa la probabilità che siano fortuite quelle ripetute coincidenze tra eventi astronomici distribuiti su un arco di 23 secoli e loro registrazione di tipo mitico. Viceversa risulta estremamente elevata (di circa il 99.99%) la probabilità che ad apparire non fosse il mitico volatile ma proprio la congiunzione GS multipla. In sostanza si parlava di fenice, ma come immagine allegorica del raro e singolare fenomeno tra il pianeta più grande e quello più lontano.

Voglio ricordare che
due dei sette casi esaminati sono le congiunzioni Giove-Saturno multiple che delimitano il periodo della probabile vita di Gesù ed il sorgere del movimento cristiano in Judea/Palestina :
* la congiunzione G-S tripla del 7 a.C. nella costellazione dei Pesci e
* quella doppia del 34-35 nella costellazione del Leone.

Mentre la prima di queste due è con grandissima probabilità la 'stella di Betlemme' del vangelo di Matteo, la congiunzione GS doppia del 34-35 è l' appearance della fenice di cui parla Tacito in Annali 6,28, come ho scritto nella relazione. Sbagliava pertanto, ma lo dico amichevolmente e con simpatia, la prof.ssa E. Keitel a redigere giusto dieci anni fa l'articolo:

The Non-Appearance of the Phoenix at Tacitus' Annals 6.28, Amer. Journal of Philology, vol. 120, n.3 (Fall 1999), The J. Hopkins Un. Press, Baltimore 1999.

Mi piacerebbe se qualcuno che mi legge negli States segnalasse questo blog alla professoressa. Oppure, come pensavo, sarò direttamente io a farlo. E' bene che la prof.sa riveda le sue idee di dieci anni fa e che tutti gli studiosi prendano atto delle nuove scoperte!

domenica 10 maggio 2009

Greetings to the scholars of the North-American Heidegger Circle

I send my best greetings to all the members (and individually to each of them) of the North-American Heidegger Circle. I hope they all will begin to follow this blog and to study the new historical-philosophical hermeneutical paradigm I'm going to illustrate here, based on the astronomical characteristics of the planetary conjunctions between Jupiter and Saturn.
Best wishes and regards, Giuseppe De Cesaris

venerdì 8 maggio 2009

Phoenix or Unicorn?

In attesa di caricare qui sul blog proprio i posters di Liverpool (cosa che finora, purtroppo, non sono ancora riuscito a fare), vi mostro intanto - a corredo e chiarimento del post precedente -
due schemi molto simili a quelli che ho riportato proprio sui posters, ai quali ho poi aggiunto grafici, un testo esplicativo (ovviamente in inglese) ed immagini artistiche rispettivamente della fenice e dell'unicorno.

Come vi dicevo, il fatto che la congiunzione GS (che si ripete mediamente ogni 19 anni e 314 giorni) appaia da Terra con l'una o l'altra modalità, cioè multipla o singola, dipende solo dalla posizione che il nostro pianeta occupa in quel momento rispetto all'asse della congiunzione GS eliocentrica. Se la Terra viene a trovarsi nel settore in rosso del grafico a sinistra (di ampiezza pari a circa 60°, a cavallo dell'asse centrale), allora la congiunzione GS apparirà come multipla (cioè tripla o doppia), se invece essa si trova in un punto qualsiasi della parte rimanente della sua orbita allora la congiunzione GS darà luogo ad un solo allineamento Saturno-Giove-Terra. Mentre questo fenomeno è piuttosto rapido (perchè ha luogo nella fase di moto progressivo dei pianeti), nel caso di congiunzione multipla passano circa 200-201 giorni, cioè oltre 6 mesi e 1/2, tra il primo e l'ultimo allineamento di quella congiunzione.

Vedremo prossimamente se e come eventualmente le mitiche immagini della fenice ed dell' unicorno (il monokeros della Bibbia dei LXX) siano collegate - con i significati astroNomici che veicolano - a concetti filosofici quali l'essere, l'oblio dell'essere, il non essere, ... Vedremo insomma se la Seynsfrage posta con insistenza da Heidegger già da verso il 1920-21 sia legata o no, e come se sì, a questi due miti antichissimi, il primo di origine egizia ed il secondo di origine indo-iranica.

De ente, ovvero Le chiamate dell'ente

Ad un amico, che tempo fa in un forum mi chiedeva com'io vedo rappresentata la heideggeriana co-appartenenza di Cielo e Terra, di Mortali e Divini (anche detta co-appartenenza di chiamata ed ascolto), rispondevo che da un punto di vista astronomico il mio pensiero sulla cosa è concettualmente molto (o relativamente) semplice e sintetizzabile così:

Accade abbastanza raramente che, mentre Giove e Saturno sono in congiunzione eliocentrica, anche la nostra Terra venga a trovarsi sull'asse dell'allineamento Sole-Giove-Saturno o poco discosta da questo asse, diciamo entro un angolo di circa + o - 30°. Si ha allora una singolarità fenomenologica (termine usato di proposito!) consistente nel fatto che da qui ove noi siamo, cioè da Terra, si assiste ad una molteplicità (anche questo termine è usato di proposito!), cioè tre oppure due, di allineamenti Giove-Saturno. Come ho dimostrato, ripeto dimostrato (al 6° Convegno annuale della Società Italiana di Archeo-astronomia, 22-23 settembre 2006), questo particolare fenomeno astronomico, che dura sette-otto mesi, era allegorizzato nell'antichità - almeno fino al tempo di Costantino, 332-333 - nell'immagine della fenice. The phoenix.

Quanto all'altro animale mitico cui ho già accennato anche in questo blog, cioè all'unicorno, .. beh .. se non è fenice allora è unicorno nel senso che (7° Convegno S.I.A., Roma 2007), se la congiunzione GS non appare come multipla perchè la Terra non viene a trovarsi in quel molto particolare settore angolare, allora si vedrà qui da Terra solo un rapido e fugace allineamento tra i due pianeti, come se [fantasia degli antichi indo-iranici] un celeste cavallo munito di corno in fronte lo puntasse brevemente verso Terra.

Insomma da un punto di vista astroNomico le congiunzioni Giove-Saturno sono sostanzialmente di due tipi, o multiple o singole. Ecco perchè i posters che ho presentato all'Università di Liverpool a fine marzo 2008, alla U.K. Classical Association Annual Conference, avevano il titolo Phoenix or Unicorn? Multiple or Single Jupiter-Saturn conjunctions, depending on the position of the Earth on its orbit.

mercoledì 6 maggio 2009

Proud member of the U.S. Heidegger Circle

Prima che questo 6 maggio 2009 si concluda, vorrei comunicare a tutti i miei lettori italiani ed europei di essere stato ammesso in data odierna, per iniziativa dell'associazione stessa, a membro del U.S. Heidegger Circle, che è in procinto di effettuare il suo 43° Annual Meeting presso la Xavier University di Cincinnati, Ohio.

Ho l'impressione che anche associazioni accademiche e facoltà universitarie italiane ed europee dovrebbero darsi una mossa a cercare di capire celermente in cosa consiste il nuovo paradigma ermeneutico che già da anni vado proponendo. Io sono disponibile a dare tutti i chiarimenti del caso.

martedì 5 maggio 2009

Il 43° Meeting del Heidegger Circle americano

Dall' 8 al 10 maggio, quindi alla fine di questa settimana, si svolgerà a Cincinnati (Ohio) il 43° Convegno annuale del Heidegger Circle degli Stati Uniti (http://www.heideggercircle.org/ ). Che siano arrivati al 43° incontro è segno che i percorsi di pensiero del filosofo della Foresta Nera intrigano molto anche gli americani, oltre che noi europei.
Qualche mese fa, prima che scadesse il termine del relativo Call for Papers, avevo pensato di inviare un Abstract proponendo le mie nuove interpretazioni del pensiero e della produzione heideggeriana. Poi mi sono detto che per quest'anno c'è già il congresso di Berlino della FIEC e che sarebbe stato forse più opportuno adottare la soluzione del blog per cercare di diffondere le mie tesi.

Spero ora che siano gli amici americani a venire da me, innanzitutto visitando e facendo visitare questo blog, e che magari - se proprio vogliono saperne di più - m'invitino l'anno prossimo al loro 44th Annual Meeting. Io sarò lieto di accettare.

lunedì 4 maggio 2009

Il fondamento fisico della nuova ermeneutica filosofico-metafisica

Ripensando al dogma centrale della biologia molecolare, enunciato qualche decennio fa quando gli studi biologici incominciavano a rivoluzionarsi per effetto delle scoperte sugli acidi nucleici, avevo pensato inizialmente di intitolare questo post Dogma centrale della nuova ermeneutica filosofico-metafisica.
Dato però che noi razionalisti cerchiamo sempre di dare spiegazioni e dimostrazioni logiche e comprensibili delle nostre affermazioni, mi è sembrato più giusto abbandonare il termine dogma e dare al messaggio il titolo che leggete.

Enuncerò allora così il fondamento fisico della nuova ermeneutica filosofico-metafisica :

L' (ess)ente fisico preso a base della metafisica (occidentale e non), cioè l'ente i cui vari modi d'essere, cioè di occorrere, sono consapevolmente o inconsapevolmente oggetto di speculazioni filosofico-religiose da millenni (almeno dal periodo assiale dell'umanità, ovvero dai tempi dei filosofi presocratici, e fino ad Heidegger ed oltre), quell'ente fisico è la congiunzione tra i pianeti Giove e Saturno, cioè l'insieme dei due pianeti (entrambi visibili ad occhio nudo) visto o pensato nei giorni e nei mesi del loro unico allineamento ovvero dei loro 2-3 consecutivi allineamenti rispetto a Terra.


* * *

Mi sembra per ora di aver detto abbastanza e dunque chiudo qui. Di come l' (ess)ente è e può essere o non essere, della sua doxa e del senso della sua aletheia, di come parli e di cosa dica, ... di tutte queste belle cose parleremo prossimamente. Sempre prossimamente faremo magari anche qualche considerazione di natura estetica o linguistica.