sabato 27 febbraio 2010

Come un Buddha ...

Come un Buddha seduto
a gambe incrociate
su un letto d'ospedale
travi e tubi vedo gialli
fuori dalla finestra aperta,
una parete rosa
e il cielo azzurro finalmente.

Mentre scrivo
l'aerosol gorgoglia incessante
e sbuffi di vapore escono
dalla mascherina
subito dileguandosi nell'aria calda.
Io ansiosamente aspetto,
ma calmo e sereno.

venerdì 26 febbraio 2010

Un caro saluto da un letto d'ospedale

A tutti voi che mi leggete con continuità e seguite con attenzione invio il mio più cordiale saluto dal letto d'un ospedale della capitale, ove sono ricoverato per un improvviso malore che mi ha costretto a rivolgermi al Pronto Soccorso. Sembra comunque, a distanza di sei-sette giorni dal primo malessere, che tutto sia in fase di positiva risoluzione, grazie soprattutto ad un personale medico ed infermieristico di eccezionale competenza, abilità e cortesia. A presto dunque e buona notte a tutti, Giuseppe

mercoledì 10 febbraio 2010

Hypatia und die Seynsgeschichte

Nella tragica storia di Ipazia (ca. 360-415), la bella e colta figlia di Teone, l'ultimo direttore della Biblioteca e del Museo di Alessandria d'Egitto, c'è un elemento -a parer mio - che non è stato finora ancora mai considerato e che è invece fondamentale per una completa ricostruzione degli ultimi anni della famosa filosofa, matematica ed astronoma alessandrina. Si tratta precisamente di un fenomeno astronomico, di quello stesso tipo di fenomeno astronomico che si sta rivelando essenziale per rispondere alla Seinsfrage riproposta nel secolo scorso da Heidegger: una congiunzione Giove-Saturno tripla verificatasi a cavallo degli anni 411-412.

Come si vede dai diagrammi riportati qui di seguito (diagrammi che ciascuno può verificare con un programma planetario), Giove si allineò la prima volta con Saturno e lo superò verso est il 29 agosto del 411; passò poi alla destra del 'padre' Saturno mentr'erano entrambi in moto apparentemente retrogrado il 1° novembre dello stesso anno 411. Tornati in moto progressivo, Giove si allineò di nuovo con Saturno circa quattro mesi e mezzo dopo e lo superò verso est il 13 marzo del 412. Da quell'esperta astronoma che era (a quanto si è tramandato anche superiore al padre Teone nell'osservazione degli astri), Ipazia non può non avere osservato questo raro fenomeno, così come non può non averci riflettuto sù e non averlo fatto oggetto delle sue lezioni all'Accademia, lezioni frequentate anche dal governatore imperiale (il praefectus augustalis) Oreste, amico ed ammiratore di Ipazia.

Il fenomeno - di cui abbiamo visto la rilevanza nella vicenda evangelica e nelle origini del cristianesimo - non sfuggì naturalmente neppure alle autorità religiose della città, il vescovo Teofilo e suo nipote Cirillo. Quando - il 15 ottobre 412 - il primo morì e divenne vescovo l'ancor più integralista e autoritario Cirillo, il clima in città cominciò rapidamente a peggiorare per tutti, ma soprattutto per Ipazia, notissima e oggetto dell'invidia e dell'ostilità di Cirillo.
Anche se non conosciamo i dettagli delle divergenze, ma molto probabilmente per quel che Ipazia insegnava (anche, ma forse soprattutto, sulla congiunzione G-S tripla del 411-12 nei Gemelli), è certo che durante gli anni 413 e 414 il clima tra la matematica ed astronoma ed il fanatico Cirillo si fece incandescente. Finchè (secondo quanto riporta lo scrittore cristiano Socrate Scolastico) nel marzo del 415 un gruppo di fanatici parabalanoi, chierici "barellieri", sorta di milizia privata di Cirillo, sorprese Ipazia mentre tornava a casa in lettiga, la tirò giù, la trascinò in una chiesa e la uccise brutalmente, scorticandola fino alle ossa e bruciandone poi i resti nel braciere del Cinarion.

A questo punto, l'ineffabile Cirillo (che per i suoi meriti cristologici e marianologi Leone XIII nel 1882 proclamerà santo e Doctor Incarnationis) fece distruggere anche tutte le opere di Ipazia, sia quelle di contenuto geometrico-matematico che quelle di contenuto specificamente astronomico, nonchè tutti gli strumenti scientifici da lei inventati.

La succesiva inchiesta per l'uccisione di Ipazia si risolse naturalmente con un nulla di fatto. Così stava iniziando il medioevo.

venerdì 5 febbraio 2010

Naram-Sin, il messia degli Accadi

Ora che la 'papera' è partita (vi spiegherò in seguito di quale convegno si tratta), ho finalmente di nuovo un po' più di tempo da dedicare al blog. Ho così scoperto che uno dei post più gettonati - anzi il più gettonato, cioè letto - tra quanti ne ho scritti negli ultimi quattro mesi è quello in italiano, ma dal titolo in inglese, The puzzling Naram-Sin's victory stele, che scrissi il 15 ottobre 2009.

Commentando le immagini della famosa 'stele della vittoria' di Naram-Sin, re degli accadi dal 2255 al 2219 a.C. e nipote di Sargon I, e dando di quell'immagine una nuova interpretazione, ricordavo in quel post una delle più antiche occurrences della Seinsgeschichte, precisamente la congiunzione Giove-Saturno doppia che ebbe luogo tra i primi di gennaio e la fine di luglio dell'anno 2230 a.C., che fu ritenuta segno di celeste benedizione e una specie di unzione divina del re Naram-Sin a messia degli accadi.
Ma non voglio ora ripetere qui tutto quel post, che mi venne evidentemente tanto bene. Vi rimando perciò direttamente ad esso per avere tutta una serie di dettagli sia sul ritrovamento che sulla datazione della famosa stele (ora conservata al Louvre), nonchè sulle dubbie interpretazioni precedenti.