giovedì 29 aprile 2010

La congiunzione G-S tripla del 411-412

Quando un giorno la storia dell'Essere, sì proprio la Seinsgeschichte (vagamente) intuita da Heidegger, sarà stata compiutamente scritta, la congiunzione Giove-Saturno tripla che avvenne a cavallo degli anni 411-412, sullo sfondo della costellazione dei Gemelli, vi figurerà come uno degli eventi più significativi dai tempi di Naram-Sin sino ad oggi. [Anche perchè d'ora in poi vi saranno oltre 2 secoli di congiunzioni tutte singole].

Come si vede dai diagrammi riportati qui sotto, il primo allineamento tra l' Antico di giorni (cioè il 'signore degli anelli' Saturno) e quello che veniva più speditamente, come Figlio d'uomo [cfr. libro di Daniele], cioè Giove, avvenne il 29 agosto 411. Muovendosi poi, al momento del sorpasso da parte della Terra, entrambi i pianeti di moto apparentemente retrogrado, Giove passò alla destra del 'padre' Saturno il 1° novembre sempre del 411 e vi restò per circa quattro mesi e mezzo.

Tornati entrambi i pianeti nella fase di moto progressivo, il gigante del sistema planetario tornò a sinistra del pianeta degli anelli, per il terzo ed ultimo allineamento, il 13 marzo 412. Dopodichè se ne allontanò sempre più e non l'avrebbe incontrato di nuovo che vent'anni dopo (cioè al tempo del III concilio ecumenico, quello di Efeso, 431), ancora vent'anni dopo (IV concilio ecumenico, Calcedonia 451), .. ..

I motivi per cui questa congiunzione G-S tripla del 411-412 sarà ricordata nella storia dell'Essere sono diversi. Innanzitutto perchè erano passati ormai quasi ottant'anni dalla precedente G-S tripla del 332-33 ("nova Roma visa phoenice felicioribus auspiciis condita est ..") e circa cento da quella (singola) vista da Costantino come favorevole segno celeste alla vigilia della battaglia di Ponte Milvio (ottobre 312), poi perchè questa del 411-12 è la prima G-S tripla dopo che Teodosio (immagine a sinistra) vent'anni prima ha elevato il cristianesimo a religione dello stato romano ed avviata la legislazione contro il paganesimo.

Essa segna anche l'anno di passaggio (412) tra il vescovado di Teofilo e quello del nipote Cirillo, che dell'integralismo fa una sua bandiera a tal punto che anche Ipazia ne sarà vittima nella primavera 415.

Iniziato sotto tali auspici e segni di celeste benevolenza, il governo di Cirillo dell'influente Chiesa alessandrina si protrarrà per trentadue anni, nel clima infuocato della cosiddetta controversia cristologica (sul tipo e numero delle nature di Cristo).

Nella conferenza del 14 aprile scorso, il prof. Giorello criticò quanto attribuito ad Ipazia nel film, cioè ella fosse arrivata alla concezione eliocentrica del sistema planetario, dicendo che a suo parere si trattava di una esagerazione del regista che voleva fare dell'astronoma alessandrina quasi un Copernico o un Galileo in gonnella. Io penso invece che il regista avesse ragione e che alla base del vero e proprio odio di Cirillo per Ipazia vi fosse anche quel che di fisico e di matematico Ipazia insegnava sull'insolito evento del 411-412, evento che invece - secondo me - il vescovo Cirillo poneva solo a base di dogmatiche formulazioni teologiche.


Non dobbiamo dimenticare infatti che il modello geocentrico di Tolomeo, pur preciso nella previsione delle posizioni dei pianeti, ne presupponeva tuttavia assai improbabili orbite cicloidali che avrebbero dovuto comportare enormi differenze di luminosità dei pianeti nelle due diverse fasi di moto, progressivo e retrogrado. Cosa che invece non si osservava affatto.

Tenendo conto di tutto ciò (che Ipazia da espertissima ossevatrice astronomica non poteva non aver osservato), del fatto che pertanto l'unica spiegazione razionale di una congiunzione tripla rimane quella di ipotizzare una struttura eliocentrica del sistema planetario, che infine Ipazia era anche una matematica esperta di curve coniche (cerchio, ellisse, parabola, iperbole), tenuto conto di tutto ciò secondo me non è affatto improbabile, anzi è al contrario molto probabile che Ipazia avesse riproposto nel suo insegnamento una forma di eliocentrismo del sistema solare, già ipotizzato oltre cinquecento anni prima da Aristarco di Samo.
Il Doctor Incarnationis (come Cirillo verrà proclamato da Leone XIII nel 1882) non poteva accettare una spigazione razionale di quel tipo di fenomeni, proprio quando stavano per essere definiti una serie di dogmi (concepimento di Gesù ad opera dello Spirito santo, unità e trinità di Dio, ...). Tantomeno poteva accettare, come messo bene in evidenza nel film, che spiegazioni di quel tipo venissero fornite da una donna! e da una bella donna!! Così Ipazia fece la fine che fece.

Nulla di strano che essa, importante vittima del fondamentalismo clericale e maschilista, sia oggi ricordata con decisione e con orgoglio non solo dalla comunità scientifica internazionale, ma anche dal movimento femminista internazionale. Chissà quanti decenni o secoli dovranno ancora passare prima che un papa abbia il coraggio che ebbe Giovanni Paolo II con Galileo, cioè quello di chiedere scusa al mondo intero per la fine che il Doctor Incarnationis organizzò per Ipazia di Alessandria in quella primavera del 415.

giovedì 15 aprile 2010

Bell'incontro-dibattito su Ipazia

Ho partecipato ieri pomeriggio 14 aprile all'affollatissimo incontro-dibattito che si è svolto a Roma, nella stupenda Sala Igea di Palazzo Mattei, sede - tra l'altro - dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana fondato da G. Treccani.

Quest'incontro è stato il primo dei tre (gli altri due si terranno a Milano il 20 e a Genova il 21) programmati dalla Mikedo Film in occasione dell'attesa uscita anche in Italia di Agorà, il film su Ipazia dello spagnolo A. Amenabar, prevista per il 23 aprile.

A turni di 15-20 min hanno parlato di Ipazia cinque relatori di alto livello, nell'ordine Luciano Canfora, Silvia Ronchey, Giulio Giorello, Gabriella Caramore e Carlo Ossola, mentre fungeva da moderatore-presentatore il giornalista Antonio Gnoli. Da tutti gli interventi e dalla proiezione di spezzoni del film è emerso chiaramente quanto fosse caotica e pericolosa l'atmosfera ad Alessandria d'Egitto una ventina di anni dopo che il cristianesimo era stato dichiarato religione di stato (Teodosio 391-392), cento anni dopo che Costantino lo aveva ammesso (313) come religio licita, una tra le altre i cui culti erano permessi.

In un clima di montante fondamentalismo, alimentato e gestito prima dal vescovo Teofilo, poi - a partire dall' ottobre 412 - dall'ancor più fanatico nipote Cirillo, l'estremismo cristiano si riversò dapprima sulla comunità ebraica della città e poi su quella pagana, che aveva Ipazia - filosofa, astronoma e matematica, oltre che bella donna - come esponente di primissimo piano e la biblioteca del Serapeo come centro di riferimento culturale.

Dell'esito drammatico di questo acceso fondamentalismo cristiano alessandrino ho già detto in un post precedente. Le squadracce dei parabalanoi (chierici 'picchiatori' più che 'barellieri') al servizio di Cirillo, il futuro santo e Doctor Incarnationis (così lo proclamerà Leone XIII nel 1882), agirono sia su Ipazia che sulla Biblioteca con il vero e proprio intento di cancellarli per sempre dalla storia: la prima fu massacrata e letteralmente fatta a pezzi, la seconda -raccolta di tutta cultura elaborata fino a quel momento - incendiata e distrutta.

A distanza di ormai quasi sedici secoli da quei giorni drammatici del marzo 415 possiamo fortunatamente dire che nè l'una cosa nè l'altra è riuscita al Doctor Incarnationis Cirillo (citato con grande rispetto in Vaticano anche di recente): la memoria di Ipazia è ancora e sempre più viva, grazie alle opere (libri ed ora il film in arrivo) che continuamente la ricordano, e anche la Biblioteca di Alessandria d'Egitto è risorta con l'aiuto dell'Unesco e della comunità internazionale.
Il che dimostra che a lungo andare intolleranza e violenza non possono mai averla vinta.

martedì 13 aprile 2010

Repetita iuvant

Trascorsi parecchi mesi da quando li ho pubblicati qui per la prima volta e compiuti ormai i 2 anni interi da quando (27-30 marzo 2008) fui invitato ad esibirli ed illustrarli all'Università di Liverpool nel quadro della Classical Association Annual Conference 2008 del Regno Unito, mi sembra opportuno ri-pubblicare la coppia di posters che illustrano le mie interpretazioni astronomiche dei miti della fenice e dell'unicorno, interpretazioni astroNomiche che - come vado illustrando qui già da tempo - si stanno rivelando sempre più il solido fondamento di un interamente nuovo paradigma ermeneutico storico-filosofico, in altre parole la chiave di comprensione di tutta la Seinsgeschichte, dai tempi dei presocratici e fino ai giorni nostri (fino all'attentato a Giovanni Paolo II del 1981).
Ricordo che a queste stesse tematiche si mostrò interessata lo scorso anno anche la Fédération Internationale d'Etudes Classiques (F.I.E.C.), che inserì la mia relazione Phoenix and Monokeros were allegories of Jupiter-Saturn conjunctions nel programma ufficiale del FIEC 2009 Berlin, cioè del suo quinquennale congresso tenuto dal 24 al 29 agosto 2009 alla Humboldt-Universitaet zu Berlin.
Faccio infine sommessamente notare che cliccando sulle immagini dei posters, se ne può ottenere un ingrandimento che può anche essere stampato.

mercoledì 7 aprile 2010

Finalmente Bologna si è svegliata !!

I più attenti tra voi ricorderanno che alcuni mesi fa mi ero lamentato del fatto che da Bologna, sede dell'Alma Mater Studiorum, la più antica università italiana, provenissero pochi contatti verso questo blog e fugaci.

Apprendo perciò ora con grande piacere che tra le 42 diverse località italiane dalle quali questo blog è stato letto nell'ultimo mese Bologna occupa il _quarto_ posto, per numero di visite e numero di pagine lette. Segno che da quelle parti incominciano a prendere sul serio quel che su queste pagine si va dicendo o meglio .. rivelando e dimostrando.

Tra le prime dieci località di cui sopra, troviamo - prima di Bologna - Roma, Milano, Torino e dopo di essa Florence, Padova, Verona, Trento, Catania e Cosenza, segno che non vi sono grosse differenze - quanto a sensibilità culturale - tra nord, centro e sud d'Italia. Il che, con i tempi che corrono, mi pare molto positivo.