domenica 13 marzo 2011

C'ero anch'io ieri a Piazza del Popolo ...

... in mezzo a quelle centinaia di migliaia di persone che davano vita a quella bella giornata patriottica e democratica a sostegno della scuola pubblica e della Costituzione.
Il corteo ha preso le mosse alle 14 da piazza della Repubblica, vicino alla stazione Termini, ove si trova la
fontana dell'Esedra ed anche (Terme di Diocleziano trasformate) la Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri, quella ove hanno luogo i funerali solenni (ad esempio dei militari caduti all'estero).   Il percorso prevedeva Largo S. Susanna, discesa per via e piazza Barberini, su per via Sistina, via Trinità dei Monti e poi giù per i tornanti del Pincio fino a piazza del Popolo. Il corteo - cui partecipavano anche molte famiglie con bambini piccoli - era molto allegro e variopinto, con numerosi striscioni, fantasiosi cartelli, .. e moltissime, un numero enorme di bandiere italiane di ogni dimensione. Molte persone, anche di una certa età e decisamente anziane, si erano addirittura avvolte nel tricolore. Non si sono viste nè bandiere nè contrassegni di alcun partito o associazione politica o sindacale, salvo uno striscione dell'ANPI cui faceva da contraltare uno striscione di 'partigiani della conoscenza' firmato dai giovani di Futuro e Libertà.
Dei molti interventi (Ottavia Piccolo, Monica Guerritore, il magistrato Ingroia di Palermo, professori e studenti della scuola pubblica, ricercatori, ...) e letture di articoli della carta dei principi, tutti salutati con applausi e sbandieramenti, particolarmente interessante è stato quello di un comico romano (di cui ora non ricordo il nome), che - seriamente ma briosamente - ha ricordato quanto la Costituzione attuale abbia tratto spunto dalla Costituzione della Repubblica romana, per la quale combatterono e morirono moltissimi giovani patrioti provenienti da tutta Italia. Tra i momenti musicali c'è stata anche l'esecuzione del Va' pensiero dal coro del Nabucco, così giusto per ricordare ai leghisti l'italianità della musica di Verdi. Salutati da vere e proprie ovazioni e vivaci sbandieramenti sono stati anche i due interventi di Roberto Vecchioni (prof di latino e greco, ho scoperto), che ha cantato prima Chiamami ancora amore e poi la toccante - sia per la musica che per le parole - Sogna ragazzo sogna.
A questo punto per esigenze di rientro abbiamo purtroppo dovuto lasciare la piazza, comunque contenti di aver partecipato ad un bel pomeriggio di rievocazioni risorgimentali e patriottiche e di impegno democratico in difesa della scuola pubblica e della Costituzione, il tutto nello spirito dell'ormai prossimo (giovedì)  150° compleanno della nostra Nazione.

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