venerdì 11 marzo 2011

"Con il cuore in gola", spunti dal blog di Gianni Vattimo

Con piacere ho scoperto stamattina il blog di Vattimo, blog che utilizza la mia stessa piattaforma (blogspot.com). Ci son rimasto un bel po', ho letto parecchie pagine, visionato qualche video e scaricati tre post/articoli che, in ordine di data, sono:

- Impegno e ritorno all'ordine (su G. Jervis), del 7 agosto 2009;
- La vocazione nichilistica dell'essere, del 9 febbraio 2010 ed infine
- Sul sentiero dei filosofi, due virgole cambiano tutto, del 24 agosto 2010.

Da questo ultimo articolo apprendo che sono passati ormai una quarantina di anni da quando - nel 1961 e 1963 - il filosofo incominciò a recarsi in Germania, ad Heidelberg, per approfondire la cultura tedesca per la quale era "affetto da una ammirazione quasi patologica" : "quando apro Hoelderlin provo una sorta di emozione fisica, il cuore in gola di chi si accosta a un sancta sanctorum."

Del secondo articolo mi ha colpito un brano che mi ha fatto pensare che Vattimo, forse per il fatto che sta "sempre ancora con il mio cuore in gola appena avvicino la lingua di Hoelderlin e di Heidegger", non ha compreso fino in fondo Heidegger, cioè i suoi riferimenti alla storia dell'essere (Seinsgeschichte) ed alla sua natura. Scrive Vattimo sul suo blog il 9.2.2010:
"Heidegger parla molto spesso di storia dell'essere. Cosa diavolo è la storia dell'essere? Non può se non vuol essere una affermazione metafisica questa, non si può parlare di storia dell'essere come se questo genitivo dell'essere fosse solo un genitivo soggettivo, cioè, c'è l'essere il quale ha una storia, l'essere è lì e appare ora nella forma lì ora nella forma lì, ma questo, come ho accennato prima, è ancora una maniera metafisica di considerarlo: l'essere non c'è lì, l'essere è insieme il soggetto e l'oggetto della sua storia, cioè l'essere è ciò che storicamente si dà come essere, non è che noi allora, quando oltrepassiamo una metafisica abbiamo scoperto la vera natura dell'essere, rispondiamo soltanto ad un nuovo modo di darsi dello stesso essere. Questi anelli di ragionamento sono molto conseguenti in Heidegger: o pensiamo metafisicamente, o cerchiamo di pensare in modo ultrametafisico. Se cerchiamo di pensare in modo ultrametafisico non possiamo dire che abbiamo scoperto la vera natura dell'essere, dobbiamo figurare la situazione del nostro pensiero come testimonianza, come risposta, come ricezione di un nuovo modo di darsi dell'essere che non è più quello della metafisica. Questo è almeno ciò che Heidegger ci ha insegnato."

Se qualche affermazione di questo brano è condivisibile ("l'essere è insieme il soggetto e l'oggetto della sua storia, cioè l'essere è ciò che storicamente si dà come essere"), altre non lo sono del tutto, come ad esempio:
-"Non è che noi.. quando oltrepassiamo una metafisica abbiamo scoperto la vera natura dell'essere" e
"Se cerchiamo di pensare in modo ultrametafisico non possiamo dire che abbiamo scoperto la vera natura dell'essere".

Certo non è automatico - in generale - che si consegua (che tutti conseguano) questo obiettivo, anche se è vero - secondo me - che l' 'oltrepassamento' della metafisica (Ueberwindung der Metaphysik) che Heidegger si era inizialmente proposto di fare con Essere e tempo andava proprio nella direzione della scoperta e della rivelazione della vera natura dell'essere, natura della quale Heidegger aveva saputo/intuito qualcosa. Ma i tempi erano quelli che erano e Nietzsche (che aveva rovesciato il platonismo) era già stato 'santificato' come precursore del nazismo. Impegnato ad approfondire la nietzscheana metafisica della volontà di potenza, annotava Heidegger verso il 1941:

"Che cosa 'è' l'essere? Possiamo, all' 'essere', domandare che cosa esso sia? L'essere rimane non interrogato e inteso come ovvio e quindi non pensato. Esso si tiene in una verità da lungo tempo dimenticata e senza fondamento (grundlos)."
[brano XIV di Oltrepassamento della metafisica, in Saggi e discorsi, p. 55]

Di tutte queste cose mi piacerebbe discutere con il prof. Vattimo (che non so se è tra i lettori di questo mio blog), ecco perchè cercherò presto di contattarlo.

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