domenica 27 maggio 2012

C'ero anch'io domenica mattina alla marcia dal Campidoglio a s. Pietro ...

... per chiedere verità e giustizia per Emanuela Orlandi e per tutti coloro, singoli/e e famiglie, cui questi valori sono (stati) negati e conculcati. L'iniziativa della marcia era stata presa dal fratello di Emanuela, Pietro, che da tempo ha rivolto una petizione a papa Benedetto XVI perchè - nella sua duplice veste di capo dello SCV e capo della Chiesa - prenda apertamente posizione a favore della ricerca della verità sulla sparizione della giovane cittadina vaticana il 22 giugno 1983. La sparizione o meglio il sequestro di Emanuela Orlandi avvenne, come noto, all'uscita da una lezione di musica tenutasi in locali adiacenti e facenti parte della Basilica di S. Apollinare, il cui ex-rettore - mons. Pietro Vergari (foto sottostanti) - è ora accusato di concorso nel sequestro della ragazza. Curiosamente in una cripta di quella basilica è stato sepolto, con tutte le autorizzazioni del caso, Renato De Pedis, il capo di una banda criminale (quella 'della Magliana') molto attiva a Roma negli anni '80.
Mons. P.Vergari della Basilica di S. Apollinare
ossequia Giovanni Paolo II
Benedetto XVI e mons. P. Vergari
Secondo alcune testimonianze, ora al vaglio della magistratura italiana che ha riaperto l'inchiesta e disposto verifiche e perizie, la banda della Magliana potrebbe aver svolto un ruolo attivo nel sequestro e nella sparizione di Emanuela Orlandi, per motivi ancora sconosciuti.

Prima che il corteo muovesse da piazza del Campidoglio (ove è stata esposta una gigantografia con la scritta 'verità per Emanuela'), hanno parlato brevemente Pietro Orlandi,  l'ex-sindaco Veltroni, i presidenti delle province di Firenze e di Roma, il sindaco Alemanno, il quale ha dichiarato che ormai non è solo la famiglia Orlandi a pretendere la verità su questo torbido caso ma tutta la città di Roma, con tutti i suoi cittadini. Presenti all'iniziativa, che ha dato vita ad un corteo di molte migliaia di persone, erano anche gruppi e associazioni provenienti da varie parti d'Italia.

C'è da dire, per concludere, che Benedetto XVI ancora una volta ha deluso le attese di Pietro Orlandi (e degli oltre 80.000 italiani che hanno aderito alla sua petizione) evitando accuratamente di nominare Emanuela Orlandi, anche dopo che il folto gruppo proveniente dal Campidoglio - ben individuabile per via delle immagini di Emanuela e dei palloncini bianchi - aveva ad alta voce richiamato l'attenzione sulla propria presenza ed iniziativa, del resto ampiamente annunciata e pubblicizzata dalla stampa. Forse attende anche lui - prima di prendere posizione - i risultati delle analisi che inquirenti e magistrati stanno conducendo sui resti trovati nei sotterranei di s. Apollinare ...

venerdì 18 maggio 2012

1981-1983: il nuovo epocale ritorno dell'Essere e la scomparsa di Emanuela Orlandi

Dopo aver seguito qualche giorno fa l'ultima puntata di Chi l'ha visto? dedicata alla riapertura del sarcofago di De Pedis a Sant'Apollinare e alla scomparsa di Emanuela Orlandi, sono andato a sfogliare - in parte a rileggere (soprattutto laddove nella prima lettura avevo sottolineato) - alcuni dei libri dedicati all'attentato del 1981 a papa Giovanni Paolo II e a tutto quel gli ruota intorno: vicende di M. Ali Agca prima e dopo del 1981, scomparsa di Emanuela del 1983, strage delle guardie svizzere (A. Estermann,..) del 1998, ...
Ho rivisto in particolare: di Pino Nicotri Emanuela Orlandi, la verità, di M. Ansaldo e Y. Taskin Uccidete il papa, la verità sull'attentato a Giovanni Paolo II, di F. Imposimato e S. Provvisionato, Attentato al papa, di F. Peronaci e P. Orlandi, Mia sorella Emanuela. Pur trattandosi di tutte valide opere di giornalismo investigativo, rilevo che nessuna di esse prende ancora in considerazione l'aspetto ch'io vado da tempo ormai qui, in questo blog, illustrando e cioè che l'attentato a GPII non avvenne così a caso, in un periodo qualsiasi, esso avvenne invece (doveva avvenire, era previsto che avvenisse) in quel mese 'mariano' del 1981, proprio mentr'era in corso una (vedi grafici qui sotto a destra) delle rare congiunzioni Giove-Saturno triple, così importanti in tutta la storia del cristianesimo. Cosa quest'ultima certamente nota a tutti i papi, e non solo.

Che l'attentato fosse programmato ed atteso dallo stessa papa lo dimostrano le affermazioni di GPII a Fulda (Germania) a novembre del 1980 e alla guardia svizzera il mercoledì prima dell'attentato, gli avvertimenti fatti pervenire in Vaticano dai servizi segreti francesi (SDECE), le stesse dichiarazioni di Alì Agca a proposito delle date utili per l'attentato stesso. 
Fu così che esso avvenne proprio mentre stava terminando la fase di moto retrogrado di entrambi i pianeti (vedi grafici) ed il figlio (Giove) sedeva (era in fase di moto stazionario) alla destra del padre (Saturno).
Ecco, io suggerirei a tutti coloro (giornalisti, giudici, biografi) che cercano di scoprire qualcosa in più dell'intricata matassa che ruota intorno a Giovanni Paolo II di inquadrare l'attentato del 1981 come un episodio correlato alla storia dell'Essere, a quella Seinsgeschichte astronomica così strettamente interallacciata alla storia della Chiesa, sin dai tempi di s. Paolo e prima di essi. Visti alla luce della rara congiunzione Giove-Saturno _tripla_ del 1981 sia l'attentato che tutti gli altri fatti che ruotano intorno a GPII (inclusa la sparizione di Emanuela) assumeranno probabilmente, anzi certamente, nuovo e più comprensibile significato.
Dirò per concludere che, dopo quella del 1981, la prossima congi-unzione Giove-Saturno _tripla_ non si avrà che tra duecentoventisei anni, a cavallo degli anni 2238-2239

lunedì 7 maggio 2012

Per chi la Nuova ed Eterna Alleanza ? Per tutti o per molti?

E' recente una lettera del papa alla conferenza episcopale tedesca (ma presto se ne parlerà anche alla CEI) ove Benedetto XVI spiega come e perchè si dovrà presto cambiare la formula dell'Eucarestia nella messa. Il passo interessato è quello che il sacerdote pronuncia - ricordando le parole di Gesù nell'ultima cena - prima dell'elevazione del calice, quando dice:
"Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue, per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati."
Per ragioni teologiche e, soprattutto, filologiche (molto discusse in verità dagli specialisti di greco, latino e lingue semitiche), quel "per tutti" introdotto da Paolo VI dopo il Concilio ecumenico Vaticano II andrebbe secondo papa Ratzinger riportato al precedente "per molti", il che comunque non metterebbe in discussione l'universalità della salvezza, essendo Gesù - come dice anche s. Paolo, ricorda il papa - morto per tutti.
Ai filologi e teologi impegnati in questa dotta discussione, vorrei modestamente ricordare la mia opinione sulla nuova ed eterna alleanza oggetto del cosiddetto Nuovo Testamento: trattasi puramente e semplicemente della concezione eliocentrica della struttura del sistema planetario, derivante da una nuova interpretazione astronomica dell'evento che costituiva la teofania giudaica del tempo, le congiunzioni Giove-Saturno. Dice infatti Paolo, significando il superamento del geocentrismo: "... la nostra abitazione terrena è una tenda che si demolisce, .." [2Cor 5,1].
Rivelatrice al riguardo, tra le altre, è inoltre anche la frase di 2Cor ove Paolo dice che ".. i figli di Israele non poterono fissare gli occhi nel volto di Mosè per la gloria, ora dissolta, del suo volto, .." [2Cor 3,7-8]. Il glorioso Mosè, insomma, era (qui) invisibile esattamente come l'unicorno invisibile di cui ho parlato/scritto in altre parti di questo blog ovvero come il meridiano Dioniso degli ateniesi. E' appena il caso ch'io ricordi qui che le congiunzioni G-S singole hanno sempre luogo con i due pianeti in fase di moto progressivo, a volte in pieno giorno, che esse sono le più numerose e che esse inducono a pensare che il sistema planetario sia geocentrico.

La posizione teologica del papa attuale, maturata anche a causa dei sensi di colpa per la Shoah del secolo passato e tesa ad una riconciliazione con il mondo ebraico, è quella di sostenere che va superata la rigida antitesi paolina [sviluppata soprattutto in 2Cor 3, 4-18 e Gal 4, 21-31] tra le alleanze del Vecchio e Nuovo Testamento, essendo stata quella mosaica solo una temporanea alleanza, "sopraggiunta in seguito" (Rm 5,20) a scalfire appena la sostanziale continuità tra l'alleanza con Abramo, fondamentale e permanente, e quella stabilita da Cristo. Detto in altre parole, alla luce del mio paradigma ermeneutico, non sarebbe vera l'ostinazione geocentrica del mondo giudaico in epoca romano-imperiale, perchè anche nella Bibbia veterotestamentaria si rinverrebbero - come di fatto si rinvengono - tracce ed anticipazioni del dibattito geocentrismo/eliocentrismo, con prese di posizione (ancorchè ermetiche) a favore di quest'ultimo.
Rispetto a quanto precede mi appare sostanzialmente contraddittoria (e da marcia indietro) la recente puntualizzazione papalina sulla necessità di un ritorno alla formula preconciliare della preghiera di consacrazione eucaristica di cui all'inizio di questo articolo, non essendovi alcun dubbio - a mio parere - che il portato delle rivelazioni di Cristo in merito alla struttura eliocentrica del sistema planetario era, è e sarà in ogni tempo rivolto e destinato all'intera umanità, senza eccezione alcuna.

E sarebbe proprio ora - per chi siede in alte cattedre - chiarire ciò a tutti e con tutti i mezzi, invece di trastullarsi e gingillarsi con filologiche minuzie su testi di assai dubbia origine e trasmissione.