venerdì 22 giugno 2012

L'unicorno della Verginità .. obbediente - ovvero l'unicorno nella Basilica di San Pietro in Roma



Qualche giorno fa mi è successo un fatto strano ma dall'esito finale assai interessante. La cosa è presto detta: mentre su internet cercavo di verificare se vi fossero immagini della fenice all'interno della Basilica di s. Pietro in Roma, mi sono imbattuto nel volume di un giovane storico e critico d'arte, Sandro Barbagallo, Lo zoo sacro vaticano, Iconografia ed iconologia zoomorfa nella Basilica di San Pietro, ed. CNR, dic. 2007, dal quale ho appreso con sorpresa che nella basilica centro della cristianità è invece presente - tra tanti animali domestici, selvatici e mitici - anche un unicorno [imm. qui a sinistra, vol. cit. p. 118].  Come un unicorno?!.. ma il Concilio di Trento (1545-1563) non aveva proibito di rappresentare l' unicorno nelle immagini e composizioni sacre?

Ho deciso così - per inquadrare meglio la faccenda - una delle passate mattine, nonostante il caldo africano, di fare una rapida capatina alla Biblioteca Nazionale di via Castro Pretorio per dare un'occhiata al volume di Barbagallo ed una successiva visita a S. Pietro per vedere de visu la collocazione di questo unicorno.

Integrando tutte le informazioni, risulta che la decorazione interna degli archi delle navate fu effettuata dopo il 1645 sotto la supervisione del Bernini, incaricato da papa Innocenzo X Pamphili (1644-1655) in vista del grande Giubileo del 1650. Erano gli anni in cui a Roma fungeva da autentica 'papessa ' l'ambiziosa ed avida vedova del fratello del papa, Olimpia Maidalchini, famosa per avere preso sotto la sua protezione e fatto riammettere alle solennità maggiori le prostitute romane, oltre che per essersi in quegli anni smisuratamente arricchita.

 

Tornando al nostro tema, come riportato nel volume citato e come poi verificato di persona, "sul secondo arco del lato sinistro [della navata centrale della Basilica] sono rappresentate insieme la Verginità e l'Obbedienza, realizzate entrambe da Niccolò Meneghini tra il 1647 e il 1649. La Verginità è rappresentata con un unicorno [vd. foto] perchè "questo animale non si lascia prendere, se non per mano d'una vergine", mentre l'Obbedienza ha un crocefisso in mano e un cane, simbolo di devozione ed obbedienza, ai piedi."

Che dire di questa statua della Verginità con l'unicorno visibile nella navata centrale di S. Pietro?
 La prima mia osservazione è che nell'insieme la composizione artistica mostra in modo un po' troppo evidente - per il luogo sacro - un chiaro simbolismo erotico, forse non del tutto estraneo al clima della corte papale del tempo della realizzazione. La seconda osservazione è che la composizione sembra contraddire - per la presenza dell'unicorno - le disposizioni  del Concilio di Trento di un secolo prima in materia di unicorno nelle immagini sacre. La terza osservazione è che - condannato appena 15 anni prima (1633) Galileo ad abiurare la teoria eliocentrica - la Chiesa con quell'immagine del monokeros offerta al pubblico tornava forse alla pretesa di essere l'unica (e segreta) depositaria della conoscenza sulla vera struttura del sistema planetario, quella eliocentrica. Ricordo infatti che, secondo la mia interpretazione astronomica, l'unicorno è immagine allegorica delle congiunzioni Giove-Saturno singole, le quali - avvenendo con i due pianeti in fase di moto progressivo - suggeriscono il geocentrismo del sistema planetario, suggeriscono cioè un errore cognitivo.

lunedì 18 giugno 2012

Ai lettori del blog che mi chiedono ove trovare "Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico cristiana" ...

... segnalo che il mio volume è reperibile, oltre che nella quindicina di biblioteche (universitarie e non) elencate nel catalogo nazionale OPAC SBN, anche nelle seguenti altre biblioteche:
  •  Biblioteca Civica "A. G. Barrili" di Savona,
  • Library of the American Academy in Rome,
  • Biblioteca Sala Borsa di Bologna,
  • Biblioteca Forteguerriana di Pistoia,
  • Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena,
  • Biblioteca del Sacro Convento di Assisi,
  • Biblioteca delle Facoltà umanistiche dell'Univ. di Bergamo,
  • Biblioteca dell'Unione Astrofili Napoletani,
  • Bibliotheca Hertziana di Roma.
Colgo l'occasione per ringraziare quanti, singoli ed istituzioni, si interessano ai miei studi ed ai risultati delle mie ricerche. Non siete pochi a giudicare dalle visite a questo blog, provenienti principalmente dall'Italia e da paesi europei, ma anche da molti paesi extra-europei. Grazie a tutti, thank you very much.

giovedì 7 giugno 2012

A time out of joint .. ovvero .. dal tempo delle fenici a quello dei corvi

Come (inconsapevolmente ma opportunamente, devo dire) faceva osservare qualche giorno fa il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, in Vaticano non è più il tempo delle fenici e - aggiungo io - neppure quello degli unicorni.  Se l'ultima fenice fu vista infatti nel 1981 (cfr. grafici dietro al titolo del blog) e la successiva non arriverà che nel 2238, il prossimo unicorno non si vedrà che a dicembre del 2020.

Essendo dunque in questo 2012 il tempo cosmico così out of joint, in Vaticano è arrivato piuttosto il tempo dei corvi, come è stato designato (non so bene se dal colore delle tonache dei religiosi cattolici o da qualche abitudine dei corvi veri) il gruppo di persone, a vario titolo operanti nella cittadella del papa, che ha deciso di rendere pubblici tutta una serie di documenti ufficiali scambiati tra i vari uffici dello S.C.V., tra gli stessi ed il pontefice e/o i funzionari dello I.O.R., la banca vaticana, ...
Nessuno, mi pare, conosce bene finalità ed identità di coloro (singoli, gruppi o stati) che tengono il Vaticano sotto pressione (come dicono i giornali) in questo momento. All'origine di tutto - a mio modesto parere - potrebbe essere la montagna di segreti che ruota intorno alla figura di Giovanni Paolo II (attentato del 1981 e vicende successive: caso di Emanuela Orlandi, vicende dello IOR, caso Estermann, ...) , montagna diventata forse troppo pesante per la coscienza di alcuni in Vaticano e fuori.

E' anche possibile dunque che i cosiddetti corvi agiscano in definitiva per il bene della Chiesa e non  contro di essa. Detto in altre parole, è possibile che all'interno della Chiesa si stiano combattendo due fazioni che hanno due concetti diversi sull'essenza della Chiesa stessa, sulla sua storia e sulle sue finalità. Come due faglie in movimento i cui incontri/scontri danno vita a tremendi terremoti.