sabato 5 gennaio 2013

Papa Ratzinger sulla IV egloga di Virgilio

Sulla IV egloga virgiliana scrive nel suo ultimo (terzo) libro su Gesù anche papa Benedetto XVI.
A pag. 66 del suo L'infanzia di Gesù, Rizzoli-Lev leggiamo:

"Forse è opportuno menzionare a questo punto un testo che, come un presagio del parto verginale, ha fatto riflettere la cristianità occidentale fin dai primi tempi. Penso alla quarta egloga di Virgilio che fa parte delle Bucoliche (poesie pastorali), composte all'incirca quarant'anni prima della nascita di Gesù."

POICHE' della nascita di Gesù il papa dice a pag. 75 che "è da fissare qualche anno prima" della morte di Erode il Grande, che "morì già nel 4 a.C." e a pag. 115 che "Keplero ha calcolato che, a cavallo tra l'anno 7 e 6 a.C. - che oggi viene considerato l'anno verosimile della nascita di Gesù - si è verificata una congiunzione dei pianeti Giove, Saturno e Marte" NE DEDUCO che anche lui è del mio stesso parere e cioè che la IV bucolica dev' essere stata scritta da Virgilio originariamente verso il 46 a.C., prima come dicevo dell' introduzione del nuovo calendario solare.

Rimanendo comunque sulle generali e senza far apertamente propria l'idea costantiniana e medioevale di Virgilio profeta cristiano (ma tuttavia alludendovi), il papa continua:

"In mezzo ai versi giocosi sulla vita di campagna, risuona lì all'improvviso un tono molto diverso: viene annunciato l'avvento di un nuovo grande ordine del mondo a partire da ciò che è integro (ab integro). <<Iam redit et virgo - già ritorna la vergine>>. Una nuova progenie discende dall'alto del cielo. Nasce un bambino con cui finisce la progenie 'di ferro'.
  Che cosa viene promesso lì? Chi è la vergine? Chi è il bambino di cui si parla? Anche qui - come nel caso di Isaia 7,14 - gli studiosi hanno cercato identificazioni storiche che, però, soaltrettanto nel vuoto. Dunque, che cosa viene detto? Ilmmaginativo dell'insieme proviene dall'antica raffigurazione del mondo: sullo sfondo sta la dottrina del ciclo degli eoni e del potere del destino. Ma queste idee antiche acquisiscono un'attualità vivace mediante l'attesa secondo cui sarebbe ormai arrivata l'ora di una grande svolta di eoni. Ciò che fino a quel momento era stato solo uno schema lontano, all'improvviso si rende presente. Nell'epoca di Augusto, dopo tutti gli sconvolgimenti a causa di guerre e di guerre civili, il Paese è attraversato da un'ondata di speranza: ora dovrebbe finalmente iniziare un grande periodo di pace, dovrebbe spuntare un nuovo ordine del mondo.
   Di questa atmosfera di attesa della novità fa parte anche la figura della vergine, immagine della purezza, dell'integrità, della partenza 'ab integro'. E ne fa parte l'attesa del bambino, del germoglio divino (deum suboles). Per questo si può forse dire che la figura della vergine e quella del bambino divino fanno, in qualche modo, parte delle immagini primordiali della speranza umana, che emergono in momenti di crisi e di attesa, senza che vi siano in prospettiva figure concrete."

Comprende ogni lettore che - in base a quanto ho scritto nell'articolo precedente - io non sono d'accordo con il papa. Secondo me  IV egloga fu scritta dal ventiquattrenne Virgilio in un momento storico ben determinato e con protagonisti e condizioni astronomiche ben precise. Dopo le idi di marzo del 44 a.C. e l'uccisione di Cesare, l'egloga fu tenuta nel cassetto da Virgilio per qualche anno e ritoccata e ri-dedicata poi nel 40, dopo la pace di Brindisi.

E' vero comunque che vi era in medioriente - particolarmente tra gli israeliti esseni palestinesi - l'attesa di una nuova gravidanza celeste (cioè di una congiunzione Giove-Saturno tripla)  nella costellazione dei Pesci, gravidanza che avrebbe dovuto concludersi - come tutte le gravidanze celesti - con la nascita di un Figlio divino, di un davidico re e messia d'Israele.
E' il caso di ricordare, per concludere, che da un punto di vista astroNomico quando una congiunzione tripla avviene nella costellazione dei Pesci, il Sole per un certo periodo viene a trovarsi nella Vergine (la costellazione opposta).

1 commento:

  1. Immagino che ad Augusto non avrebbe fatto piacere sapere che la IV egloga era dedicata a Tolomeo Cesare (una sorta di fratellastro, dunque). E vagli a dire al papa che era tutta una questione astronomica/astrologica.

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