mercoledì 20 febbraio 2013

Noterella storica su papa Benedetto XVI e me


Papa Benedetto XVI con il card. Achille Silvestrini
Ora che - con sorpresa un po' di tutti - il pontificato di Joseph Ratzinger, cioè di papa Benedetto XVI, sta finendo ed i biografi si apprestano a raccogliere tutti i fatti e gli aneddoti della sua lunga vita, mi sembra giusto ch'io contribuisca con una vicenda ed un ricordo personali, relativi all'anno 2006.
Giusto sette anni fa, in questi giorni di febbraio 2006 (Benedetto XVI era stato eletto da meno di un anno, il 19 aprile 2005), si tenne al Teatro Palladium dell'Università di RomaTre un ciclo di tre serate di 'filosofia in teatro', organizzato dalla facoltà di filosofia di quella università e dalla rivista Reset. Io non seppi subito dell'iniziativa e così persi i primi due incontri; feci in tempo però a partecipare alla terza serata che, accompagnata anche dalla lettura di brani shakespeariani, si tenne il  23 febbraio 2006 sul tema "La religione degli altri".
 
All'interessante ma troppo breve dibattito, coordinato dal prof. Giulio Bosetti di Roma Tre, parteciparono quattro illustri rappresentanti delle tre religioni monoteiste e del pensiero laico:

- il dr. Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma,
- il filosofo della scienza Giulio Giorello,
- il dr. Hassan Hanafi, filosofo dell'Università del Cairo, ed
- il cardinale Achille Silvestrini, della Curia romana.
 
Il ricordo personale, che volevo segnalare e che potrebbe essere di qualche interesse per i futuri biografi di papa Benedetto (oltre che per voi, miei lettori), è che io colsi quell'occasione per donare a ciascuno dei quattro eminenti personaggi una copia del mio libro Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana e che anzi il mio ardire si spinse fino ad inviarne - tramite il card. Silvestrini - una copia con dedica anche al Papa.
La dedica diceva:
 
"A Sua Santità Benedetto XVI,
con grandissima stima e
con la speranza di poter un giorno
parlare direttamente con Lei
di queste tematiche.
Con deferenza,
Giuseppe De Cesaris.
 
Roma, 23 febbraio 2006"
 
Quando a metà aprile del 2007 uscì il primo libro di papa Benedetto su Gesù di Nazareth e poi ancora quattro anni dopo quando uscì il secondo volume, io rimasi molto deluso non solo di non veder citato il mio libro ma anche di non veder citato - neppure in via di ipotesi - il fatto che la gran parte degli studiosi (me incluso) ormai identifica la 'stella di Betlemme' del vangelo di Matteo proprio con una congiunzione Giove-Saturno, quella tripla del 7 a.C. nella costellazione dei Pesci.
Il papa ha rimediato comunque nel terzo libro su Gesù, quello uscito da poco, ai primi di dicembre del 2012 (L'infanzia di Gesù), ove almeno cita abbastanza diffusamente l'ipotesi di identificazione della 'stella' di Matteo con la congiunzione G-S di cui sopra.
 
In nessuno di questi tre libri accenna invece alla mia personale importante scoperta: che la prima Pasqua cristiana coincide con Pesach dell'anno 35, la quale avvenne ai primi di aprile (del 35 appunto) in precisa concomitanza con il secondo allineamento della congiunzione Giove-Saturno doppia del 34-35 nella costellazione del Leone. Fenomeno planetario questo che, iniziato nell'autunno del 34, coincide con la cosiddetta apparizione della fenice in Egitto, citato da Tacito in Annali VI, 28.
 
 Ecco.. quando l' 11 febbraio ho sentito della rinuncia o abdicazione di papa Benedetto non vi nascondo di aver pensato, tra le possibili cause della decisione, anche al Suo eventuale desiderio di potersi dedicare negli ultimi anni ad approfondire e capire meglio il completo contesto e storia delle origini cristiane ... magari proprio secondo le linee indicate dal mio volume, che deve certamente aver letto.
 
Chissà che, in accoglimento del mio desiderio espresso nella dedica al libro che gli inviai tramite il card. Silvestrini, io non mi trovi invitato nei prossimi tempi da Benedetto XVI tornato cardinale Joseph Ratzinger  a discutere con lui proprio di congiunzioni Giove-Saturno. Chissà ...

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