venerdì 25 settembre 2015

Some CELESTIAL or HEAVENLY PROPORTIONS holding MY HERMENEUTICAL PROPOSAL

Prima di darvi, cari lettori, una serie di proporzioni che racchiudono il senso delle mie scoperte e di questo blog ove le vengo esponendo, due parole sul meraviglioso cratere - prodotto in Attica  al principio del IV sec. ac e conservato all' Hermitage Museum di S. Pietroburgo - che vedete qui a sinistra, che  sintetizza la storia del santuario di Delfi, massimo oracolo della Grecia classica. 

Vi si vede (figura a destra della palma) Dioniso chiomato e barbato, in aspetto di maestosa virilità e circondato da menadi e satiri, che - in atteggiamento di padrone di casa, cioè del tempio - dà il benvenuto, stringendogli la mano in segno di gentile accoglienza, ad un timido ed imberbe Apollo compostamente ossequioso. E' appena il caso di ricordare che nel santuario di Delfi il culto di Dioniso era preesistente al culto di Apollo [cfr. C. Lanzani, Religione dionisiaca, Melita ed., 1987, pp. 37, 39, 119, ..], il cui inizio - ben sintetizzato nel vaso dell' Hermitage - può dunque essere datato a verso il 400 ac. 
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Ciò premesso, passo ora a darvi una serie di proporzioni che, come detto, racchiudono il senso della mia proposta ermeneutica storico-filosofica a fondamento astroNomico e vanno quindi ben meditate da tutti coloro che sono alla ricerca delle verità. Le scrivo in inglese così mi capiscono tutti:

Dionysus : Apollo = unicorn : phoenix(bennu) =

                            = geocentrism : heliocentrism = Moses : Christ


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To remember that a secret wisdom began already in ancient Egypt, I like to close this article with the image of the Hatshepsut-sphinx:
Queen-Pharaoh Hatshepsut ruled Egypt
from 1479 untill 1458 bce.

mercoledì 16 settembre 2015

HEIDEGGERS "300 JAHRE" des SPIEGEL-INTERVIEWs und "DIE NAECHSTEN DREI JAHRHUNDERTE" der UEB. XIV - GA 96

The triple Jupiter-Saturn conjunction
occurred in the years 1940-1941
Leggendo l' intervista a Der Spiegel che Heidegger rilasciò nel 1966 [e che, secondo le sue condizioni, fu pubblicata solo nel 1976 alcuni giorni dopo la sua morte], ho notato un insistito riferimento ad un intervallo di tempo di "300 Jahre" che mi ha immediatamente fatto tornare alla mente una Ueberlegung del quaderno nero XIV (GA 96, pp. 176-177), scritta a metà luglio del 1940 ove pure parla - per la prima volta - dei "naechsten drei Jahrhunderte"

Nel primo caso all'intervistatore che gli chiedeva chiarimenti sul metodo di pensiero completamente nuovo, adatto a pochi, da lui auspicato nel colloquio del 1964 con un monaco buddista e sui tempi di eventuali realizzazioni ad esso connesse, Heidegger rispose:

Das kann ich auch nicht sichtbar machen. Ich weiss darueber nichts, wie dieses Denken 'wirkt'. Es kann auch sein, dass der Weg eines Denkens heute dazu fuehrt, zu schweigen, um das Denken davor zu bewahren, dass es verramscht wird innerhalb eines Jahres. Es kann auch sein, dass es 300 Jahre braucht, um zu 'wirken'.
Può anche essere, diceva, che "oggi convenga - tacendo - proteggere questo nuovo pensiero e metodo da una rapida 'svendita', banalizzazione", e - pur dicendo di non conoscere com'esso agisca - aggiungeva: "Può anche essere che esso, questo pensiero, abbisogni di 300 anni per avere effetto."
Anche più avanti nell'intervista torna di nuovo un riferimento di Heidegger ai 300 anni, unitamente ad un rimando al suo "Was heisst Denken" del 1954.


The triple Jupiter-Saturn conjunction which
will occur in the years 2238-2239,

298 years after that happened in 1940-41
Nella citata riflessione delle Ueberlegungen XII-XV  (GA 96, p. 176 in basso), databile alla metà di luglio del 1940 e quindi di molto precedente all'intervista di cui sopra, Heidegger scrive:

Nur wer den Mut and das Wissen hat, ueber die naechste drei Jahrhunderte hinwegzudenken, kann heute mitdenken und sich auf die "Philosophie" einlassen.
Cioè: "Solo chi ha il coraggio ed il sapere per riflettere sui prossimi tre secoli può oggi seguire il ragionamento ed impelagarsi nella "filosofia"."

Ecco, veniamo ora alle mie seynsgeschichtliche Ueberlegungen sui passi citati. Io penso che Heidegger, molto probabilmente (per non dire sicuramente) con la previa consulenza dei fisici W. Heisenberg e V. von Weizsaecker, nell'estate del 1940 sapeva benissimo non solo dell'ormai imminente arrivo della congiunzione Giove-Saturno tripla del 1940-1941 (grafico in alto a sinistra), ma anche del fatto che - a parte un'altra dello stesso tipo prevedibile/prevista per il 1981 - poi non ve ne sarebbero state altre per circa trecento anni da quel 1940, cioè fino alla congiunzione Giove-Saturno tripla che avverrà a cavallo degli anni 2238 e 2239 (cfr. secondo grafico); si ha infatti 2238 - 1940 = 298 !! Ecco spiegato secondo me quel continuo riferimento di Heidegger ai 300 anni di cui il suo nuovo e criptico modo di pensare potrebbe aver bisogno per essere capito e produrre qualche effetto. 

A me, che sono convinto di avere scoperto LA CHIAVE ERMENEUTICA per la decrittazione di Heidegger e di molto altro e che scrivo dopo che sono trascorsi 'appena' 75 anni da quel 1940 del GA 96, la sua previsione dei trecento anni per vedere qualche conseguenza del seinsgeschichtliches Denken - ancorchè ipotetica - pare francamente eccessiva. 

Incomincio a chiedermi, a volte e con qualche esitazione e qualche perplessità, se non sia proprio io ad impersonare il prototipo, anzi ad essere propriamente il primo di quei seinsgeschichtliche Denker che Heidegger immaginava, che avranno il compito di rileggere e rendere finalmente comprensibile tutta la storia del pensiero filosofico occidentale.

giovedì 10 settembre 2015

DAS EIGENTLICH SAGBARE und DAS GESAGTE, Heideggers Meinung nach [Anmerk. V, 1948 - GA 97]

"Den schlimmsten Missdeutungen fallen die Denker dadurch anheim, dass man meint, mit dem, was einer sagt, sei alles gesagt; das Gesagte sei sein einzig Sagbares. Selten kommen einige dahin, zu merken, dass das Gesagte nur ein Vorlaeufiges ist, damit das eigentliche Sagbare ungesagt bleibe. Vielleicht gilt dies eher nur vom andenkenden Denken."

[M. Heidegger, Anmerkungen I-V, GA 97, S. 504]

venerdì 4 settembre 2015

SAUL/PAUL's CONVERSION TO HELIOCENTRISM (at about AUGUST 24th, AD 35)

Ora che il mio computer sembra di nuovo funzionare, vorrei tornare alla cosiddetta Conversione di s. Paolo sulla via di Damasco, per il quale evento ho proposto - nel post precedente ed in altri - la datazione orientativa del 24 agosto dell' A.D. 35.

Rimane ora da capire da cosa a cosa Saulo di Tarso si sia convertito, visto che negli anni (che oggi chiamiamo) 35-36 le parole 'cristiano', 'cristianesimo' e simili non esistevano ancora e che Saulo ha comunque sempre rivendicato la sua identità etnico-religiosa israelitica.

Per arrivare a comprendere questo bisogna ricordare che dopo il ritorno dall'esilio babilonese, nei secoli precedenti la nuova era, il popolo giudaico adorava - con il nome di Shekinah o Sekinah - le congiunzioni planetarie tra Saturno e Giove, viste come vera e propria Presenza di Dio, a cadenza ventennale ('di generazione in generazione') in Visita al popolo israelitico.  Viste anche, le congiunzioni dei due pianeti, come una ripetuta promessa e giuramento celesti continuamente attestanti al popolo d'Israele la predilezione divina (la famosa 'elezione').
Infiniti problemi al popolo ebraico e all'umanità tutta son derivati dal fatto che il detto fenomeno planetario - le ventennali congiunzioni GS - NON si presenta sempre con la stessa fenomenologia, dipendendo questa dalla posizione della Terra (ove gli osservatori del fenomeno si trovano) sulla sua orbita. Sono possibili tutta una serie di apparenze, riconducibili a due tipologie fondamentali: la congiunzione GS singola oppure la congiunzione GS multipla (tripla/doppia). E su questo si divise la società giudaica.

Dirò sinteticamente, per farla breve, che mentre la congiunzione GS singola avviene con i due pianeti in fase di apparente moto progressivo e quindi fa pensare che essi ruotino intorno alla Terra (geocentrismo)
la congiunzione GS multipla (tripla/doppia) avviene con i pianeti in fase di apparente moto retrogrado, crea così una dissonanza cognitiva risolvibile razionalmente solo pensando che il sistema solare/planetario abbia il Sole come corpo centrale (eliocentrismo).

Mentre gli esseni (dopo lo scisma da Gerusalemme del 146 ac) e poi i primi cristiani erano ormai convinti dell'eliocentrismo, i sacerdoti del Tempio ed i loro più stretti seguaci - com'era Saulo di Tarso - continuavano a credere, in ossequio all' idea monoteista della divinità, che la congiunzione GS giusta fosse quella singola e che quindi il sistema solare/planetario fosse geocentrico
Il pungolo che, dopo la conclusione ai primi di aprile del 35 della congiunzione GS doppia 34-35 e dopo la lapidazione di Stefano, tormentava Saulo di Tarso era proprio questo, che il 'mondo' fosse eliocentrico e non geocentrico come aveva creduto sino ad allora, in linea con il giudaismo ufficiale del Tempio. Continuando per cinque-sei mesi ad osservare Giove e Saturno, sera dopo sera, dopo il tramonto ed in prossimità di esso, Saulo si rese conto che i due pianeti erano sempre meno visibili e diventavano addirittura invisibili perchè la Terra muovendosi di mezzo giro stava girando dietro all'allineamento Saturno-Giove-Sole: la grande potenza luminosa del Sole rendeva invisibile la coppia Giove-Saturno ed accecante ogni tentativo di scorgerli dietro al Sole. In altre parole la Terra ruotava intorno al Sole, questa fu la convinzione definitivamente raggiunta da Saulo/Paolo di Tarso intorno alla fine di agosto del 35. Si convinse insomma che gli esseni ed i cristiani avevano ragione.
L'entusiasmo per aver capito che gli occhi fisici, quelli della carne/sarx, ingannavano e che per capire come andavano veramente le cose era necessaria una intelligente capacità di astrazione mentale (Spirito santo) fu enorme, tale che la vita di Saulo ne fu sconvolta: da persecutore dei cristiani qual era si trasformò con il nome di Paolo nel più attivo propagandista dell' eliocentrismo e della metafisica e teologia fondate sulle congiunzioni G-S multiple, quella tripla in particolare (il Cristo).

A sostegno di questa mia tesi ermeneutica sulla Umwandlung di Saulo potrei citare molti passi tratti dalle sette lettere sicuramente autentiche di Paolo (Romani, 1-2 Corinzi, Galati, Filippesi, 1 Tessalonicesi, Filemone), tutte scritte negli anni a ridosso della nuova congiunzione G-S del marzo 54, cioè nel periodo 50-56, ma il discorso si farebbe qui troppo lungo. Chiudo dunque così, chiedendo a voi tutti lettori di credermi sulla parola.