martedì 10 maggio 2016

SCHWARZE HEFTE, solo QUADERNI DI LAVORO ?! (Considerazioni in margine alla IV Giornata heideggeriana dell'ass.ne A.S.I.A. di Bologna)

Domenica pomeriggio 8 maggio ero a Bologna, tra il centinaio di persone che partecipavano alla "quarta giornata heideggeriana" organizzata dall' Associazione Spazio Interiore e Ambiente (ASIA). Brillante protagonista dell' interessante pomeriggio è stata la dr.ssa Francesca Brencio, che - sebbene molto giovane - ha già un curriculum di tutto rispetto come ricercatrice presso università ed istituzioni sia italiane che straniere, ultimamente la facoltà di teologia dell' Università di Freiburg i.B.

In circa un'ora e mezzo di conferenza, la Brencio ha rifatto un po' tutta la storia della pubblicazione dei Quaderni neri di Heidegger (GA 94, 95, 96, 97) dalla primavera 2014 in poi, soffermandosi in particolare sulle polemiche per i "17 passi antisemiti sulle complessive 2000 pagine" che tanto spazio trovarono sulla stampa internazionale. Al riguardo la ricercatrice spoletina ha fatto propria la posizione del prof. F.W. von Herrmann, ultimo assistente di Heidegger, secondo il quale i passi incriminati sarebbero stati anche fraintesi e sarebbero comunque sostanzialmente irrilevanti nel contesto sistematico del pensiero heideggeriano. Tutto il battage mediatico sarebbe stato organizzato solo ed esclusivamente a fini di promozione editoriale e di utilità personale da parte di alcuni interessati critici. 
Del prof. von Herrmann e del francescano prof. Francesco Alfieri dell' Università Lateranense la Brencio presenterà dopodomani 12 maggio all' Università di Pavia - insieme agli autori - il volume "Martin Heidegger, La verità sui Quaderni neri", che a suo parere si rivelerà essere un importante contributo allo studio critico del filosofo svevo.

La seconda parte dell'iniziativa dell' ASIA, ancora un'ora e mezza, era dedicata alle domande alla Brencio e agli interventi del pubblico partecipante. Ho sostenuto in questa fase e in un colloquio finale con la relatrice, che a mio parere i Quaderni neri non possono essere considerati come semplici quaderni di lavoro e diari di pensiero, a causa dell' autocontrollo e della sistematicità con cui sono scritti e del gran numero di citazioni interne e cross-correlations presenti tra le parti di essi. E a proposito della domanda di "cosa rimane di Heidegger dopo i Quaderni neri", ho sostenuto che a mio parere rimane lo stesso problema di prima  - tuttora irrisolto per l' Accademia - di capire in cosa consista realmente la SEINSGESCHICHTE di cui parla Heidegger in tutta la sua produzione e di accettarne un'ermeneutica interdisciplinare, come quella ch' io propongo, a fondamento astrale (precisamente astronomico-planetario), basata sul Seiende im Ganzen costituito dalla coppia planetaria Giove-Saturno. 

Ho detto infine che a mio parere grandissime sorprese riserveranno i cinque Quaderni neri ancora da pubblicare, dal numero GA 98 al numero 102, il cui senso complessivo potrebbe essere proprio quello di confermare in pieno la mia teoria interpretativa, appena ricordata.

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