giovedì 26 gennaio 2017

Der VORLAUF und das VORLAUFEN in Heidegger - L'anticipazione/il-precorrimento ed il precorrere in Heidegger

Sollecitato da un corrispondente che mi chiedeva un parere al riguardo, ho ripreso in mano dopo molto tempo un libricino di Heidegger pubblicato dall' Adelphi inizialmente nel 1998 e arrivato ora alla 11a edizione: Il concetto di tempo di Martin Heidegger.

Si tratta del testo (ricostruito attraverso gli appunti di alcuni partecipanti, ma rivisto da H.) della conferenza che l'allora 35enne filosofo tenne il 25 luglio del 1924 ad un gruppo di teologi riuniti per l'occasione a Marburgo. Testo che, rielaborato ed ampliato da Heidegger, costituirà poi - con lo stesso titolo - il volume n. 64 della Gesamt-Ausgabe.

Nel 1924 erano già una decina di anni che il giovane filosofo andava riflettendo sul tempo non solo nell'ambito naturale ed in quello della storia, ma anche e molto significativamente nell'ambito dell' esistenza individuale di chi si pone il problema del tempo, di chi - come lui - si prende attenta cura del tempo (das Besorgen der Zeit), anche quello della propria vita.

Come rilevò Volpi nell' Introduzione, "la temporalità si rivela essere agli occhi di Heidegger una componente costitutiva dell'esistenza. ... Essendo questa ..già sempre proiettata verso ciò che può essere e può fare di sé, si dilata essenzialmente nel futuro, dunque nel tempo." E' così che Heidegger, probabilmente già pensando (1924) alla struttura da dare tra qualche anno ad Essere e Tempo (1927), si dà a ricercare strutture (otto) dell'esserci, del Dasein, che ne caratterizzano il preveggente e precorrente rapporto con il tempo futuro, con la propria temporalità fino alla fine, alla morte (Vorlaufen zum Tode, Vorlaufen in die aeusserste Zukunft).


La manifestazione dell' Essere (cioè la congiunzione tripla
Giove-Saturno), che sarebbe avvenuta e che avvenne nella
costellazione dell' Ariete a cavallo degli anni 1940-1941
Dice Heidegger a questo punto che tuttavia questa capacità di Vorlauf in die Zukunft ovvero di precorrimento nel futuro, subitaneo ritorno nel presente (Zurueckkommen auf die Gegenwart) e possibilità di ripetizione del passato (Wiederholung der Vergangenheit), questa capacità di _muoversi e pensare nel tempo a partire dal futuro_ non è da tutti, ma solo di quelle persone dotate di un Dasein autentico, di un Dasein capace di vivere eine eigentliche Zeit e di avere perciò eine eigentliche Zeitlichkeit.

Nel quadro di quella ritrosia, di quello schweigen che altrove teorizza come necessario quando si parla di certe cose, Heidegger si guarda naturalmente bene dal precisare quale sia il fondamento di questa autenticità del Dasein che prende il futuro e non il presente a 'misura' del tempo, come pure dall'illustrare in cosa consista "la connessione di ciò che è nel tempo, con ciò che il tempo autentico è."
E' esattamente su questo punto, in questo particolare aspetto della sua ritrosia a comunicare, che si situa la mia scoperta, il nucleo delle mie tesi, che ora cerco di sintetizzare. SECONDO ME, all'età di 35 anni Heidegger aveva già maturato - per studi teorici e per eperienza diretta (Vorgriff, 1921) - la convinzione che al fondo di tutta la storia della filosofica c'è stata l'osservazione e l'elaborazione speculativa di/su un preciso fatto astroNomico, che si presenta "di generazione in generazione" ma in più modalità apparenti, dipendenti dalla posizione del nostro punto di osservazione, la Terra, sulla sua orbita. Il fenomeno fondante, la base, il Grund,  è la successione delle congiunzioni tra i grandi pianeti esterni misuratori di lunghi intervalli di tempo (30, 20, 12 anni), Giove e Saturno. E' questa conoscenza e questa convinzione che Heidegger ritiene costituire l' AUTENTICITA' del Dasein, quella che lo mette in condizione di essere attento ai cenni/Winke dell'Essere/Sein/Seyn, di sentirne in anticipo la chiamata/Aufruf e di precorrerne/Vorlaufen le manifestazioni future. Gli permette insomma di sintonizzare il suo individuale eigentliche Zeit con il cosmico Weltzeit, prevedendo e precorrendo le congiunzioni G-S future o richiamando quelle del passato.


Detto altrimenti ed in modo più specifico per il personale Dasein di Heidegger, il filosofo svevo sapeva già negli anni 1921-1922 che circa venti anni dopo (cioè verso il 1940-1941) ci sarebbe stata una manifestazione particolare dell' essere intramondano composto da Giove e Saturno in congiunzione, ovvero che questo essere si sarebbe manifestato nella sua forma più rara, quella del SEYN che 'dice' molto sul regno dei cieli, a chi sa intenderne il linguaggio. Ebbe dunque tutto il tempo di imbastire criptiche elaborazioni e speculazioni sulla dinamica e temporalità del  raro fenomeno fisico e di porsi a confronto, in Auseinandersetzung, con quanti - pensatori e poeti - prima di lui avevano avuto le sue stesse o molto simili intuizioni, come Rilke, Nietzsche, Hoelderlin, Hegel, ..

Per concludere queste note sull'anticipazione ed il precorrimento in Heidegger va detto che il termine Vorlaufen ricorre moltissimo anche in Essere e Tempo, ben 115 volte a partire dal paragrafo § 53, ove si incomincia a parlare di Vorlaufen zum Tode, cioè precorrimento/anticipazione verso la morte, e di essere-per-la-morte (naturalmente anche questo autentico o non autentico!!). 
Un'altra espressione che ricorre spesso nei paragrafi citati (23 volte) e che ha sempre a che fare con il precorrere del tempo è la risolutezza precorritrice, die vorlaufende Entschlossenheit, sulla quale comunque devo riflettere ancora un po'... per capirne meglio soggetto ed oggetto. Invito anche voi, miei cari lettori che mi leggete nei giorni della Memoria della Shoah, a fare altrettanto. 

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