lunedì 4 giugno 2018

HEIDEGGERs ENTSCHLOSSENHEIT IM AUGUST 1921 - - LA RISOLUTEZZA DI HEIDEGGER AD AGOSTO 1921

The single Jupiter-Saturn conjunction occurred on September 10th, 1921
in the constellation Virgo. On August 19th Jupiter needed only 2° 11' and
about 20 days to reach Saturn, to align with it. 
"..dann ist zu sagen, dass ich kein Philosoph bin. Ich bilde mir nicht ein, auch nur etwas Vergleichbares zu machen (wie Nietzsche, Kierkegaard, Scheler, ...); es steht gar nicht in meiner Absicht.
Ich mache lediglich, was ich muss und was ich fuer noetig halte, und mache es, wie ich kann; ich frisiere meine philosophische Arbeit nicht auf Kulturaufgaben fuer ein 'allgemeines Heute'. Ich habe auch nicht die Tendenz Kierkegaards.
Ich arbeite konkret faktisch aus meinem 'ich bin' - aus meiner geistigen, ueberhaupt faktischen Herkunft/Milieu/Lebenszusammenhaengen - aus dem, was mir von da zugaenglich ist als lebendige Erfahrung, worin ich lebe. Diese Faktizitaet ist als existenzielle kein blosses, blindes Dasein; es liegt das mit in der Existenz; d.h. aber, ich lebe es - das 'ich muss', von dem man nicht redet. Mit dieser Soseins-Faktizitaet, dem Historischen, wuetet das Existieren; d.h. aber, ich lebe die inneren Verpflichtungen meiner Faktizitaet und so radikal, wie ich sie verstehe.
Zu dieser meiner Faktizitaet gehoert - was ich kurz nenne -, dass ich 'christlicher Theologe' bin. Darin liegt bestimmte radikale Selbst-bekuemmerung, bestimmte radikale Wissenschaftlichkeit - in der Faktizitaet strenge Gegenstaendlichkeit, darin liegt das 'geistesgeschichtlich' historische Bewusstsein, - und ich bin das im Lebenszusammenhang der Universitaet."

[aus: Heideggers Brief an Karl Loewith am 19 August 1921]

".. bisogna dire che io non sono un filosofo. Non mi sogno neanche di produrre anche solo qualcosa di comparabile (a Nietzsche, Kierkegaard, Scheler, ..); non ne ho neanche l'intenzione.
Faccio esclusivamente ciò che devo e che ritengo necessario così come posso; e non intendo acconciare il mio lavoro filosofico per adattarlo a compiti culturali relativi ad un "generale stato di cose odierno". Non ho neanche la tendenza di un Kierkegaard.
Io non faccio altro che lavorare concretamente a partire dal mio 'io sono' - dalla mia provenienza intellettuale o del tutto fattuale - dal mio potremmo dire milieu - dai contesti di vita, e dunque a partire da ciò che mi è hic et nunc accessibile nella forma dell' esperienza di vita nella quale io mi trovo. Questa fatticità in senso esistenziale non è un mero e cieco esserci; Quest' ultimo risiede contestualmente nella dimensione dell' esistenza; ciò significa però che lo vivo - si tratta qui di quel 'io devo' di cui in genere non si parla. L' esistere imperversa con la sua fatticità dell' esser-così, con lo istorico; vale a dire che io vivo gli obblighi interiori della mia fatticità alla stessa radicale maniera in cui li intendo. Di questa fatticità fa parte anche la circostanza - che qui accenno brevemente - che io sono 'teologo cristiano'. In ciò risiede una determinata, radicale preoccupazione personale, una determinata radicale scientificità - nella fatticità insiste una rigorosa oggettualità, in ciò è presente la coscienza storica relativa alla 'storia dello spirito' - ed io incarno ciò nel contesto di vita dell' università."

[da: Heidegger, Loewith, Carteggio 1919-1973,  Ed. ETS, Pisa 2017, p. 100: lettera di Heidegger a Loewith del 19 agosto 1921, cioè immediatamente prima della congiunzione G-S del 10 settembre 1921]

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