giovedì 28 ottobre 2010

Il noumeno G-S del 28 dicembre 34, verso la fine del regno di Tiberio

Ora ho un po' di fretta (sapete anche la quotidianità è impegnativa, non solo gli studi) e perciò vi parlerò un po' sinteticamente, anche se non superficialmente, del noumeno platonico e kantiano, facendo - esemplificativamente - riferimento ad un ben preciso fenomeno: la congiunzione Giove-Saturno doppia che avvenne verso la fine del regno di Tiberio, tra i primi d'ottobre dell'anno 34 ed i primi di aprile del 35, quella che - vista da Terra, cioè da qui ove siamo (costretti a stare, come in una prigione per lo spirito) - dà luogo ai grafici riportati qui a destra. Se non vi è tutto immediatamente chiaro non vi spaventate, perchè comunque avremo modo di tornare sull'argomento.

Dunque e con riferimento al fenomeno citato, dovete sapere che a differenza del fenomeno stesso che può essere visto dalla posizione in cui ci troviamo e percepito con gli occhi fisici - il noumeno è sì legato al fenomeno corrispondente, ma ne è una rappresentazione intellegibile, un'idea, un' immagine da un altro punto di vista. Capite quindi che all'idea di noumeno di fenomeni astroNomici è inscindibilmente legata la precisazione di quale sia questo punto di vista alternativo alla Terra, dal quale si può immaginare di osservare il fenomeno. Bene, questo punto di vista alternativo era - affermo io -  il Sole e la relativa 'visione noumenica' di una congiunzione Giove-Saturno [della congiunzione G-S multipla (doppia) del 34-35] in funzione del tempo è quella che vedete in alto a sinistra, all'inizio di questo articolo.

E' chiaro ed evidente che per passare dalla visione fenomenica alla visione noumenica è necessario avere acquisito la capacità di astrazione mentale, cioè essersi resi conto che la realtà non finisce a quello che ci fanno vedere gli occhi fisici, del corpo, della carne (sarx), ma continua a volte anche oltre e può essere intuita, capita, 'percepita' solo con gli occhi dell'intelligenza, cioè dello spirito. Che si dimostra quindi uno strumento di 'osservazione' superiore rispetto alla più limitata carne.



E' mia ferma convinzione che proprio nella raggiunta e definitiva acquisizione della capacità di astrazione mentale di cui ho parlato sia consistita la cosiddetta conversione di Saul di Tarso, si proprio dell'ultimo apostolo, di s. Paolo.
In un prossimo intervento vi spiegherò come dal noumeno si differenzi la cosa in sè, ovvero la teutonica Ding an sich. Teutonica perchè .. è dal tempo degli Ottoni che i vicini d'oltralpe sanno di Dinge, mica solo dal tempo di Kant!

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