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martedì 3 maggio 2022

GLI SFORZI DI MASSIMO CACCIARI ... per avviare una NUOVA (IMPROBABILE) METAFISICA

Si sono svolti ieri ed oggi due incontri seminariali all' Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli sul tema "Sul significato attuale di meta-fisica" avviati da conferenze di Massimo Cacciari.

Nell'incontro di ieri 2 maggio, rispondendo anche a domande il filosofo ha ricordato che la metafisica classica è nata e si è evoluta come insieme di principi della scienza della natura, principi a priori per lo studio dell'(ess)ente e questioni relative (ousiai, ragion d'essere del molteplice dell'ente, apeiron, agaton, ...). Chiudendo la seconda parte dell'incontro, il prof. Cacciari ha posto a presenti e teleconnessi la domanda: come dobbiamo riformare la filosofia per rimetterla in grado di dialogare con la scienza, in sintonia con essa, evitando così che ne venga invece sopraffatta compiendosi essa metafisica nel sapere tecnico-scientifico? La risposta sarebbe arrivata l'indomani, cioè oggi 3 maggio ...
Nell'incontro di oggi 3 maggio è emerso chiaramente, apertis verbis, che - ancor prima di aver capito e fatto capire con il "seinsgeschichtliches Denken"  in cosa sia consistito il fondamento, il Grund, il theion della metafisica classica - occorre invece secondo lui una nuova metafisica (che si potrà chiamare la metafisica di Cacciari), senza fondamento certo e stabile, che non pretenda di "esercitare volontà di dominio sull'ente stesso", che è autonomo e libero di accadere, di essere come vuole. Una metafisica che "non sia alla ricerca del fondamento ultimo accertabile e che si prenda cura anche dell'impossibile, del miracolo, come ultimo grado del possibile." Questo perché oggi "nessuna norma può essere ritenuta inesorabile", neanche in matematica ed in fisica. 
Il limitato tempo previsto per la discussione non ha permesso che il filosofo veneziano rispondesse a fondo alle molte domande emerse (e a quelle prenotate ma non effettuate) sulla "vocazione politica di questa nuova metafisica", sulla sua eventuale applicabilità in campo giuridico, se e come si relazionerebbe con temporalità/storicità degli enti, .. ...
L'impressione finale è che Cacciari stia ancora 'ruminando' su tutte queste questioni e che, invece di adottare (come ho fatto io) un suo personale e originale "seinsgeschichtliches Denken" per spiegare e superare la vecchia metafisica, stia cercando invece di imbastire una sua nuova metafisica a fondamento variabile (come le ali dei caccia Tornado), di cui forse ci parlerà più a fondo in un suo prossimo libro, da valere magari come testamento spirituale/filosofico.

domenica 29 aprile 2018

HOMOOUSION, HOMOOUSIOS, HOMOOUSIA: pensieri sulla CON-PRESENZA della COPPIA CON-SUSTANZIALE GIOVE-SATURNO

L' idea di dover precisare il mio pensiero relativamente ai termini citati nel titolo mi è venuta leggendo il libricino di Ilario Bertoletti Massimo Cacciari, Filosofia come a-teismo, Ediz. ETS, Pisa 2008, comperato qualche hanno fa ma finora rimasto lì e mai letto, nel quale ho incontrato appunto quei termini (homoousios ed homoousion) in lunghi e confusi brani che l'autore riprende da Dell' Inizio, Adelphi 1990, appunto di Cacciari. 

Documentandomi un po' in rete (es.:  https://en.wikipedia.org/wiki/Homoousion ), ho appreso che quei termini - di uso corrente da parte degli gnostici nel II secolo (es. Basilide lo usa già verso l' AD 150 per parlare di una "tripla figliolanza consustanziale") - furono nei secoli successivi al centro di innumerevoli dispute teologiche cristiane sulla natura del Figlio rispetto a quella del Padre e sulle relazioni tra le tre persone della Trinità.

L'interpretazione che - nel quadro del mio paradigma ermeneutico - io dò ai termini dell' area semantica che ruota intorno ai termini "ousia"/"parousia" è basata sull'ipotesi che questo/i termine/i deve/devono aver avuto accanto al significato di natura o essenza anche quello temporale di presenza e arrivo.

Ne segue che homoousion doveva indicare - un po' come il Seiende im Ganzen heideggeriano - non solo cioè che era della stessa natura (planetaria) ma anche ciò che era contemporaneamente presente (un ente composto), ovvero ad esempio una congiunzione planetaria del tipo Giove-Saturno  (i noti figlio e padre, dei del tempo, della mitologia greca). E analogamente per l' aggettivo homoousios: indicava che uno dei due era lì, presente contemporaneamente all' altro (di pari natura, cioè rispetto a lui consubstantialis). 

domenica 17 maggio 2015

Dalla DIKE COSMICA alla razionalità politica e giuridica nell' ATENE del VI-V secolo aC

Il filosofo Massimo Cacciari
(Venezia, 1944)
Martedì 12 maggio ho assistito - nella pienissima, grande aula 1 della Facoltà di lettere alla città universitaria della Sapienza di Roma - ad una conferenza del prof. Massimo Cacciari, organizzata dal prof. G. Di Giacomo docente di Estetica alla Facoltà di Filosofia, dal titolo "La doppia Dike. Lettura dell' Orestea."

Il tema fondamentale della trilogia formata dalle tragedie Agamennone, Le Coefore, Le Eumenidi (con cui Eschilo vinse le Grandi Dionisie teatrali del 458 aC), è secondo Cacciari l'evoluzione da un concetto arcaico di legge del taglione e della vendetta privata (che lui ha chiamato Dike della morte o delle Erinni) ad un concetto più moderno di giustizia (la nuova Dike), rappresentato simbolicamente dal processo ad Oreste davanti al tribunale dell' Areopago. Il tutto sarebbe stato dovuto all' irruzione del Logos apollineo, vincente sulla Dike delle Erinni. Risultato finale, nuova Dike dell'epoca dello Zeus Agoraios è alla fine la mente raziocinante dell'uomo, che impronta ora di sè tutta la vita civica, giuridica in particolare, della polis ateniese. 


La perfetta congiunzione Giove-Saturno tripla verificatasi
a cavallo degli anni 563-562 aC nella costellazione del Toro

[Rappresenta la fenice 'presentatasi' al tempo del faraone Amasi,
di cui scrive lo storico romano Tacito in Annali, 6, 28]
Conclusa la prima parte della conferenza e venuto il momento delle domande, ne facevo infine io a Cacciari. Chiedevo se accanto alla razionalità politica e giuridica, la nuova DIKE non si caratterizzasse anche per una valenza cosmica, dicevo anzi che secondo me  la non meglio precisata irruzione del Logos che aveva portato all'evoluzione della Dike potrebbe essere stata determinata dall' osservazione - già a partire dal precedente VI sec. aC - di particolari fenomeni astronomici, planetari in particolare, che avvenivano con grande regolarità, precisione, 'giustezza'

La mia ipotesi è insomma che dalla constatazione di una DIKE cosmica (o 'giustezza e precisione' di particolari fenomeni planetari) sia poi derivato il concetto di giustizia e di razionalità della/nella polis: per fare in modo, in definitiva, che sia in terra così come è in cielo. Dall' ordine cosmico all' ordine civico.

Il prof. Cacciari nella risposta non poteva naturalmente che consentire, concordando che sì, certamente, la Dike si caratterizzava anche - se forse non addirittura prioritariamente - per una sua valenza cosmica, oltre quella già detta in precedenza di razionalità politica.

Concludeva poi, un  po' ermeticamente in verità, che ci si deve guardare comunque da interpretazioni eccessivamente naturalistiche, che non riconoscano che si è parte del tutto e che la vita armoniosa del tutto dipende anche da ciascuno di noi. Rispetto alla natura ognuno di noi sarebbe "in colpa" già per il solo fatto di esistere, perchè con la sua sola presenza ed esistenza turberebbe un ordine cosmico consolidato e a lui pre-esistente. 
Stavo pensando di chiedere se intendeva dire che nelle speculazioni filosofiche è bene autocensurarsi per non turbare poteri e ordini che si ritengono consolidati come leggi cosmiche, ma ormai era già iniziato l'applauso finale. Tra i molti che gli si facevano intorno, è rimasta poi con il prof. Cacciari solo la possibilità ed il tempo di una fugace stretta di mano.

giovedì 16 maggio 2013

The astronomical interpretation of 2Thessalonians 2: 1-12 (Katechon, Antichrist)

The Second Letter or Epistle of Paul to the Thessalonians, often referred as Second Thessalonians, is a book of the New Testament written in Corinth and commonly dated between 51-54 A.D. In the second chapter of this Letter, Paul the Apostle or someone of his disciples is explaining to the Christians in Thessalonika (today Salonica, northern Greece) what will necessarily occur before the Parousia, i.e. the Second Coming of Jesus Christ. As said in the wiki-page devoted to the katechon "Christians must not behave as if the Day of the Lord would happen tomorrow, since the Son of Perdition (the Antichrist of 1 and 2John) must be revealed before. Paul then adds that the revelation of the Antichrist is conditional upon the removal of 'something/someone that restrains it/him' and prevents it/him being fully manifested. Verse 6 uses the neuter gender to katechon; and verse 7 the masculine, o katechon."

Due to the ambiguity of these expressions, many and very different interpretations of this restraining force or power - the katechon - that delays the advent of the Antichrist have beeen proposed during the last 1960 years by dozens of  exegetes, commentators and philosophers. Among others: Roman emperors, the Roman Empire, the Holy Spirit, the Third Person of the Trinity, the Catholic Church, the Papacy, .. ... During the XX century great importance and consideration has been given to this katechontic "restrainer" by the German political thinker Carl Schmitt, who said "One [historian] must be able to name the katechon for every epoch of the last 1948 years. The place has never been empty, or else we would no longer exist." Recently here in Italy the Venetian philosopher Massimo Cacciari wrote a book - "Il potere che frena" ("The restraining power") - on the katechon, seen a la Schmitt in a context of theological-political considerations.

The meditations I made on the matter, within the framework of the new hermeneutics I'm proposing with my book and in this blog, brought me to the conclusions that in 2 Thess 2:1-12 Paul of Tarsus or someone of his disciples is explaining to the Thessalonian Christians that the next Jupiter-Saturn conjunction will be a single J-S conjunction (exactly as it really was on March 26, AD 54) and at the same time why it is being late. As can be seen in the underlying diagramm, when a single J-S conjunction like that of AD 54 is going to happen, for almost one year before the event Jupiter remains on the right of Saturn (lower longitude) as if something or someone restrains it to catch up and to pass Saturn. Only after a 5° oscillation (10° to about 15°, see red curve ) the visual angular distance between the two planets goes down towards zero and  the conjunction endly happens. And now, who or what was restraining the conjunction to occur? The answer is very simple to find observing that for many months before the event the two planets are _in retrograde motion_. This means that the Earth, our planet, in its rotation around the Sun is overcoming both planet-lines: Saturn-Sun and Jupiter-Sun.


 
 Saturn- and Jupiter-longitude in the year preceding the single J-S conjunction
of 54 AD,  March 26 (constellation of Fishes) and soon after.
The red curve indicates the visual angular distance
in modulus between the two planets (values on the right)

In other words the Earth is in the middle, between the planets and the Sun, and only when it will have rotated _out of this middle position_ to the opposite part of its orbit the single J-S conjunction will occur.

So, in the context of the new hermeneutics (l'ermeneutica di Giuseppe or Joseph's planetary hermeneutics) we have reached two important, fundamental conclusions:

I)   the KATECHON of 2 THESS 2, 6-7 is our planet, the EARTH;

My poster on Unicorn as allegoric image of
single Jupiter-Saturn conjunctions
(presented in Liverpool, March 2008)

II)   the MAN OF SIN of 2 Thessalonians or the  ANTICHRIST of the Johannine epistles
is nothing else that the fourfold planetary disposition
SATURN-JUPITER-SUN-EARTH
(see the Liverpool-Berlin poster 2008-2009 here on the right).














This is enough for today, so I close here. Meditate, people !!





 



lunedì 22 aprile 2013

L'enigma del katechon della seconda Lettera ai Tessalonicesi (2Ts 2,1-12) e Massimo Cacciari

Venerdì scorso, 19 aprile, ho ascoltato una conferenza che il prof. Massimo Cacciari ha tenuto a Roma, nella sala grande della biblioteca della Link Campus University (prosecuzione della parificata S. Leone Magno, per la "formazione di professionisti e manager per il mondo che cambia").
All'incontro "Una riflessione sul potere", che prendeva spunto da/e presentava l'ultimo libro di Cacciari "Il potere che frena" (Adelphi, 212 pp., 13 €), partecipavano anche Franco Pizzetti (ordinario di Diritto costituzionale a Torino), Vincenzo Scotti (presidente della Fondazione Link Campus Univ.) ed Anna Maria Cossiga (docente di Antropologia culturale), come moderatrice.

 


Il volume di Cacciari, che ha per sottotitolo "Saggio di teologia politica", prendendo lo spunto dal secondo capitolo della seconda Lettera ai Tessalonicesi (partita da Corinto verso il 53 dC) , tratta della relazione tra teologia e politica nella cristianità occidentale, tematica divenuta centrale - dice il filosofo veneziano - in epoca moderna soprattutto grazie al tedesco Carl Schmitt, che iniziò a trattarne verso il 1932.

In 2 Ts 2, 1-12 Paolo di Tarso o qualcuno del suo seguito parla di un potere denominato in greco katechon, qualcuno o qualcosa che frenerebbe l'Anticristo prima che questi si riveli e sveli definitivamente, Anticristo che comunque verrebbe poi - nel suo ultimo assalto - superato e battuto dal Signore Gesù "con il soffio della sua bocca". Il katechon occupa dunque una posizione di mezzo (p. 60) e solo quando egli/esso si toglierà di mezzo, l'Anticristo potrà rivelarsi.

Sulla scia di Schmitt, Cacciari è del parere (pur con un debole cenno di dubbio, quasi fugacemente espresso a p. 34) che la figura del katechon di 2Ts 2 vada interpretata politicamente, ne ricorda l'identificazione storica da parte di vari autori a volte con l'Impero a volte con la Chiesa, ed afferma che - in questa ottica - il potere politico e civile non può non porsi anche in termini teologici e porgersi invece solo in modo tecnico-amministrativo. La politica, insomma, non potrebbe essere autentica se dimenticasse la propria origine spirituale. Ne derivano, secondo Cacciari, "una ridda di questioni teologico-politiche che continuano ad informare, senza che quasi mai ve ne sia consapevolezza, le nostre idee intorno al potere, alla sovranità, alla relazione tra autorità politica e religiosa, mondana e spirituale. Questioni che la 'secolarizzazione', in quanto dissoluzione di ogni idea di epoca, nasconde in sé, piuttosto che risolvere o superare." Questioni sulle quali poi Cacciari si diffonde nei vari capitoli del non-leggibilissimo libro.

Essendo la seconda volta che ascoltavo Cacciari sull'argomento (la prima era stata nella grande e piena sala Sinopoli dell'Auditorium di Roma, il 16 marzo scorso) ed avendo nel frattempo autonomamente  riflettuto sull' enigma del katechon, non ho potuto - al momento dei commenti e delle domande - esimermi dal dire chiaramente, apertis verbis, a Cacciari che la sua (e non solo sua) interpretazione politica di quel passo di 2Ts 2, 1-12 a me pare forzata e confuse e cavillose tutte le conseguenti considerazioni ed elaborazioni.
*     *     *
Secondo me, ho detto venerdì 19 aprile, in quel passo di 2Ts Paolo di Tarso o chi per lui - scrivendo nel corso dell'anno 53 (nell'anno e nei mesi che precedono la congiunzione Giove-Saturno singola di fine marzo 54, nella costellazione dei Pesci) - sta precisando che la prossima congiunzione G-S sarà singola, ricordando in modo velato e criptico appunto la dinamica di questo tipo di congiunzioni. Chi ritarda il verificarsi di questo tipo di evento astroNomico - cioè che Giove si allinei con Saturno  e poi lo superi - è la Terra che in questo tipo di congiunzione G-S non deve trovarsi in mezzo tra il Sole e la coppia Giove-Saturno (come sta facendo nel corso del 53), bensì dalla parte opposta dei due pianeti congiunti, rispetto al Sole (come farà a fine marzo 54).

Ne segue, concludendo, che è il nostro pianeta - la Terra - a doversi togliere di mezzo e non più rimandare il verificarsi (sei-sette mesi dopo) di quella particolare disposizione del Geviert planetario, identificata in 2Ts 2 con il nome di Anomos (o Iniquus o Anticristo). In altre parole, il katechon di 2Ts 2 è il pianeta Terra e Paolo (o chi per lui) sta facendo ermetiche considerazioni eliocentriste sulla dinamica delle congiunzioni tra Giove e Saturno.

martedì 11 ottobre 2011

Who reads and what is read

In the first nine months of this year 2011 this blog has been visited more then 12 times each day by visitors coming from 110 different countries, going from great nations down to little ones like Rwanda, Singapore, Qatar, Azerbaijan, Nepal, ... Excluding from the count the casual visits, it results that about 80% of meaningfull visits comes from Italy, while 18% of them have been from the following main countries:
Mexico, India, USA, Romania, Philippines, Brazil, Germany, Switzerland,  South Korea, Spain, Argentina, Colombia, France, Pakistan, Poland, Venezuela.

Among the most-read posts there are those presenting the 1981 attempt on John Paul II as an episode of the Being history (the heideggerian Seinsgeschichte), those on the vergilian puer and the IV eclogue, those with the M. Cacciari's advice on the new hermeneutics, those on my interpretation of  Tacitus' phoenixes (Annals 6.28), those on Tiberius' voluntary retirement to Rhodes, those on Nietzsche and Heidegger,  those on Naram-Sin's victory stele, those on the new beginning date of the astronomical Pisces age, those on the allegorical image of the unicorn or monokeros, those on my Liverpool-Berlin posters, ... ...

venerdì 24 settembre 2010

Venerdì passato a quest'ora

Venerdì scorso, 17 settembre, a quest'ora (19.00) mi trovavo - come un paio di migliaia di altre persone - in piazza Garibaldi a Sassuolo (Modena), ad ascoltare la lezione magistrale di Massimo Cacciari sulla/e 'Possibilità', nel quadro della 'fortuna' tema del festivalfilosofia 2010 di Modena-Carpi-Sassuolo.

Sebbene l'aria fosse già fresca, il cielo coperto ed a tratti cadesse anche un po' di pioggia, per oltre un'ora nessuno si è mosso e l'attenzione è stata totale alle parole del filosofo, che sottolineava come - pur essendo
noi in definitiva gettati casualmente nel mondo e determinati da tutto quanto, in tutti gli ambiti, ci ha preceduto - tuttavia abbiamo la libertà, la scelta di assistere in certo qual modo passivamente agli eventi del nostro tempo oppure invece di partecipare attivamente, cercando di attuare tutte le nostre possibilità per co-determinare il futuro nei suoi vari ambiti sociale, culturale, politico, .. Siamo cioè 'agiti' dal passato, ma possiamo essere 'agenti' verso il futuro.

Alla fine della conferenza, attendendo pazientemente che Cacciari firmasse tutti i libri che molti gli sottoponevano per l'autografo o la dedica, ho finalmente avuto il piacere di presentarmi di persona, di ricevere una sua cordiale stretta di mano e di sentire che si ricordava benissimo del mio libro (Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana), di me e dei nostri contatti precedenti.

Sebbene avesse già entrambe le mani occupate da borsa, libri e fascicoli vari, ha accettato volentieri due miei lavori in inglese,  l'articolo di undici pagine De Seyn, deciphering Heidegger's works and philosophy at the light of Phenomenology and Temporality of Jupiter-Saturn conjunctions  inviato il 30 gennaio 2010 all' Heidegger Circle americano e l'Abstract inviato il 29.5.2010 a Naumburg, per l'inaugurazione in ottobre del Nietzsche Dokumentation  Zentrum (NDZ), dal titolo Phenomenology and Temporality of Jupiter-Saturn conjunctions shed light upon Nietzsche's 1881 'call' and upon Heidegger's Nietzsche-InterpretationSpero vivamente che se li legga quanto prima con attenzione e che ci sia presto la possibilità di parlarne insieme, a Venezia, a Roma o elsewhere.
                                                  
                                                            *   *   *

Prima del prof. Cacciari avevo ascoltato, alle 15,  l'interessante relazione su Essere e tempo del giornalista di 'Repubblica' Antonio Gnoli, al quale - nel corso del dibattito finale - avevo fatto notare che, in definitiva, in quell'opera manca proprio (come del resto lo stesso Heidegger ha ammesso) la parte che doveva dire qualcosa di quel fantomatico Essere, le cui epocali apparizioni nel corso del tempo sono tanto importanti per l'uomo e per la storia. Anche a lui ho esposto la mia tesi, già presentata qui e altrove, che il mio Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana possa essere considerato proprio la parte mancante di Essere e tempo, quella parte che Heidegger non seppe o volle scrivere, per la quale comunque - come lui disse - non aveva il linguaggio e forse le conoscenze giusto/e.

Ecco perchè gli ho fatto dono [come più tardi a Marcello Veneziani (che parlava - ore 21 - delle tematiche del suo libro Amor fati)] di una copia del mio libro Congiunzioni ..., che lui ha accettato molto volentieri, con la promessa di una attenta lettura.

giovedì 29 luglio 2010

In questi giorni di dieci anni fa ...

... avevo appena depositato alla SIAE il manoscritto del mio libro "Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana". A pagina 378 di esso si può leggere infatti:

'Il manoscritto di questo volume è stato depositato alla SIAE di Roma il 26 luglio 2000.'

Non sapendo che presso la SIAE vi era anche un ufficio di corrispondenza con il Copyright Office degli Stati Uniti (situato - come sede principale - alla Library of Congress di Washington), tornai alcuni giorni dopo al quartiere dell'EUR con le copie del manoscritto ed i moduli compilati necessari per fare anche questa seconda registrazione, così che il libro fosse protetto non solo in Europa ma anche al di là dell'Atlantico.

Vi erano stati sette-otto mesi di intenso lavoro di stesura dei vari capitoli, rilettura in proprio e da parte di amici, limature varie, inserimento di immagini, ... Ma ciò nonostante non avrei ancora chiuso il volume se non fosse stato per un ultimatum di mia moglie, che non ne poteva più di sentir parlare tutto il giorno di quelle tematiche e che era ormai desiderosa di un periodo di vacanza per tutta la famiglia. Il motivo per cui io non avrei ancora chiuso con la stesura era che, proprio mentre la venivo facendo, avevo già intuito ed in parte verificato che la particolare configurazione o disposizione planetaria che dava luogo alla congiunzione G-S tripla aveva a che fare, oltre che con le origini del cristianesimo dall'ebraismo, anche con l'antichissimo mito della fenice, di provenienza egizia.

Riconobbi comunque che mia moglie aveva ragione, che il tempo che mi aveva concesso era ormai scaduto e che sulla relazione tra congiunzioni G-S e fenice avrei potuto indagare successivamente. Tirai dunque a chiudere e, come detto, il 26 luglio 2000 accompagnato da un amico andai a depositare il manoscritto alla Soc. Italiana Autori ed Editori, all'EUR.

Guardando indietro a questi dieci anni, vedo moltissime fatiche, energie profuse e soldi spesi, ma - fortunatamente - anche qualche motivo di soddisfazione e di speranza. Tra questi ultimi molto significativi sono stati gli apprezzamenti di persone come il compianto prof. Luigi Moraldi, il prof. Giulio Giorello, il prof. Massimo Cacciari, il fatto di essere stato chiamato a partecipare ad alcuni congressi, sia nazionali che internazionali (Soc. It. di Archeoastronomia, U.K. Classical Association 2008 Annual Conference in Liverpool, 2009-FIEC Kongress in Berlin), il fatto che questo blog riceva visite da oltre 30 paesi diversi. Primi dieci tra questi sono stati nell'ultimo trimestre: Italia, Germania, Regno Unito, Francia, Israele, Russia, Stati Uniti, Polonia, Portogallo e Messico.

Certo le cose vanno più a rilento di quanto io sperassi e credessi possibile, ma i continui riscontri ch'io vengo trovando non solo in ambito storico-religioso, ma negli ultimi anni anche in ambito storico-filosofico mi confermano nell'idea di avere veramente individuato un nuovo paradigma ermeneutico di validità generale in ambito storico-filosofico-religioso.

martedì 18 agosto 2009

Il parere di Massimo Cacciari

Farà sicuramente piacere al centinaio di studiosi delle varie discipline che da varie parti del mondo seguono questo blog sapere che tra loro vi è anche il prof. Massimo Cacciari, il filosofo sindaco di Venezia.
Essendone stato esplicitamente autorizzato, volevo oggi rendervi noto il giudizio espresso dal famoso filosofo qualche tempo fa sulle mie ricerche, dopo la lettura del saggio sulle congiunzioni Giove-Saturno di qualche anno fa (Grund di tutto) e del pre-print della relazione sull'interpretazione astronomica della fenice, che presentai a settembre 2006 al 6° Convegno della S.I.A. - Società Italiana di Archeoastronomia.

Mi scrisse dunque il prof. Cacciari il 25.1.2008:

"Gentile prof. De Cesaris,

I Suoi contributi mi sembrano davvero importanti e innovativi. Non posso seguirli in tutti i meandri, ma nella sostanza spiegano in modo molto convincente anche a un profano aspetti davvero _inauditi_ delle nostre tradizioni mitiche e religiose.
Con stima e simpatia.

Massimo Cacciari"

Come vedete, il Prof inviò poche righe di commento ma dense di contenuto e di indubbio apprezzamento, aprezzamento che ha voluto manifestarmi anche di recente e di cui lo ringrazio qui pubblicamente e sentitamente!!
Inutile che vi dica quanto la considerazione di persone come il prof. Cacciari mi faccia piacere e mi sproni alla continuazione delle mie ricerche. Anzi, ora che ci ripenso, mi pare di essere arrivato un annetto fa (primavera-estate 2008) ad Heidegger e alla Seinsfrage (e poi dal filosofo della Foresta Nera a Nietzsche, Hoelderlin, ..) proprio approfondendo aree di interesse accademico del prof. Cacciari.