venerdì 22 marzo 2024

Sulla 'STELLA' vista da MAOMETTO nella notte del 26 MARZO DEL 610 accanto alla FALCE DI LUNA CALANTE


Sulle origini della 'mezzaluna stellata' che vediamo sulle bandiere di moltissimi stati a prevalente religione  islamica ho già scritto qualcosa nel passato in questo blog  [ http://giuseppedecesaris.blogspot.it/search?q=Maometto ], ma mi sembra opportuno tornarci su ora, visto che ogni giorno per vari e gravi motivi sentiamo parlare proprio delle popolazioni e stati aderenti a questa religione.
Aspetto del cielo visto da Maometto nella sera e notte
26-27 marzo 610, quando si sentì chiamato alla profezia. 
Come ho detto anche altrove, dai miei studi scientifici risulta che la 'stella' che noi oggi vediamo nel massimo simbolo islamico - la 'mezzaluna stellata' - rappresenta la grande vicinanza e l'allineamento verso Terra dei due pianeti misuratori del tempo, Giove e Saturno, che
 in quella primavera dell'anno 610 erano in congiunzione nella costellazione dell'Acquario: congiunzione che come si vede dalla terza immagine di questo post culminò il 5 aprile del 610, ad una longitudine celeste di 324° 51' e con una distanza angolare minima tra i due pianeti di soli 33' 19".  
Come si vede dalle curve di questo terzo grafico, una situazione identica a quella descritta si verificò poi alla lunazione successiva, cioè nella notte dal 23 al 24 aprile, con l'unica differenza che ora Giove si trovava leggermente a sinistra di Saturno invece che a destra (essendo da pochi giorni avvenuto il superamento in longitudine). Sappiamo del resto che Maometto, ripresosi dallo sconvolgimento della prima, cosiddetta Notte del Destino (cfr. sura n. 97), tornò ancora a lungo sul monte Hira, ove molte altre delle 114 sure oggi costituenti il Corano gli furono di volta in volta rivelate.


 

mercoledì 6 marzo 2024

CONVERSIONE, STIMMATE E MORTE di S. FRANCESCO e CONGIUNZIONI GIOVE-SATURNO del 1205-06 e del 1226

Il Crocifisso di San Damiano
visto e meditato da Francesco 
nel 1206
Ricorrendo quest'anno 2024 l'ottocentesimo/800° anniversario delle stimmate su mani e piedi che - nel suo "cammino di conformazione a Cristo"- s. Francesco 'ricevette' il 17 settembre 1224, mi sembra opportuna qualche seinsgeschichtliche/ontostorica considerazione su tutti i momenti principali della vita del Santo: si dà infatti il caso che sia la conversione che poi la ricezione delle stimmate e la morte avvennero singolarmente alla luce di ripetizioni di quel fenomeno di astronomia planetaria che tanta importanza ha in tutta la storia della tradizione abramitica, le congiunzioni tra i pianeti Giove e Saturno che - "di generazione in generazione" - cadenzano il tempo.

La prima delle due congiunzioni G-S- citate è quella stessa del 1205-06 che ispirò il sufi andaluso Ibn 'Arabi a scrivere la sua Epistola delle Luci (Risalat al-anwar). La seconda è quella i cui grafici si riportano qui sopra, che s. Francesco molto probabilmente seguì attentamente già nell'estate-autunno del 1224 (stimmate!) che  culminò il 5 marzo 1226 con uno strettissimo allineamento tra i due pianeti (appena 0° 02' 32" di differenza angolare residua) nella costellazione del Capricorno e che si protrasse fin oltre la morte del Santo, avvenuta il 3 ottobre 1226. Questo biennio 1224-1226 di s. Francesco è ricordato anche da Dante nel canto XI del suo Paradiso: ".. nel crudo sasso intra Tevero ed Arno/da Cristo prese l'ultimo sigillo,/che le sue membra due anni portarno." (Par XI:106-108).