mercoledì 6 marzo 2024

CONVERSIONE, STIMMATE E MORTE di S. FRANCESCO e CONGIUNZIONI GIOVE-SATURNO del 1205-06 e del 1226

Il Crocifisso di San Damiano
visto e meditato da Francesco 
nel 1206
Ricorrendo quest'anno 2024 l'ottocentesimo/800° anniversario delle stimmate su mani e piedi che - nel suo "cammino di conformazione a Cristo"- s. Francesco 'ricevette' il 17 settembre 1224, mi sembra opportuna qualche seinsgeschichtliche/ontostorica considerazione su tutti i momenti principali della vita del Santo: si dà infatti il caso che sia la conversione che poi la ricezione delle stimmate e la morte avvennero singolarmente alla luce di ripetizioni di quel fenomeno di astronomia planetaria che tanta importanza ha in tutta la storia della tradizione abramitica, le congiunzioni tra i pianeti Giove e Saturno che - "di generazione in generazione" - cadenzano il tempo.

La prima delle due congiunzioni G-S- citate è quella stessa del 1205-06 che ispirò il sufi andaluso Ibn 'Arabi a scrivere la sua Epistola delle Luci (Risalat al-anwar). La seconda è quella i cui grafici si riportano qui sopra, che s. Francesco molto probabilmente seguì attentamente già nell'estate-autunno del 1224 (stimmate!) che  culminò il 5 marzo 1226 con uno strettissimo allineamento tra i due pianeti (appena 0° 02' 32" di differenza angolare residua) nella costellazione del Capricorno e che si protrasse fin oltre la morte del Santo, avvenuta il 3 ottobre 1226. Questo biennio 1224-1226 di s. Francesco è ricordato anche da Dante nel canto XI del suo Paradiso: ".. nel crudo sasso intra Tevero ed Arno/da Cristo prese l'ultimo sigillo,/che le sue membra due anni portarno." (Par XI:106-108).



 

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