martedì 29 novembre 2022

GUITTONE d'AREZZO segue i pianeti separarsi e ricorda la CONGIUNZIONE GIOVE-SATURNO DOPPIA DEL 1265-66 (quella della nascita di DANTE)

CON PIU' M' ALLUNGO ...

Con più m'allungo, più m'è prossimana

la fazzon dolce de la donna mia,

che m'aucide sovente e mi risana 

e m'ave miso in tal forsenaria,

che 'n parte ch'eo dimor' in terra strana,

me par visibil ch'eo con ella sia,

e [un']or credo tal speranza vana

ed altra mi ritorno en la follia.

Così como guidò i Magi la stella,

guida[me] sua fazzon gendome avante,

che visibel mi par e incarnat' ella.

Però vivo gioioso e benistante,

ché certo senza ciò crudele e fella

morte m'auciderea immantenante.



giovedì 3 novembre 2022

LE DUE FASI 'PETROSE' DELLA POETICA DANTESCA spiegate dalle DIS-GIUNZIONI DI GIOVE DA SATURNO

 Lo scorso 21 ottobre 2022 ho presentato a Firenze all' Accademia La Colombaria, nel corso del XXI Convegno annuale della Società Italiana di Archeoastronomia, una relazione dal titolo DANTE RIESAMINATO ALLA LUCE DELLE CONGIUNZIONI GIOVE-SATURNO DELLA SUA VITA, relazione nella quale - oltre a richiamare quanto detto il 16 settembre 2021 nel corso del mio intervento al Congresso Dantesco Internazionale di Ravenna per il 700° anniversario della morte di Dante - ho anticipato la presentazione sistematica di una proposta di interpretazione e datazione delle fasi 'petrose' di Dante basata anch'essa sulla dinamica della coppia planetaria Giove-Saturno come visibile da Terra.

A fondamento della mia proposta interpretativa è la considerazione che se Giove in 19,86 anni (7254 giorni) supera il lento Saturno di 360°, di un giro, e torna di nuovo in congiunzione con esso, in metà di detto intervallo cioè dopo 9,93 anni (3627 giorni) esso Giove avrà superato Saturno solo di mezzo giro, di 180°: i due lontani pianeti si troveranno insomma da parti opposte rispetto al Sole ed anche rispetto a Terra, visto che noi 'giriamo' solo a circa 1/5 della distanza di Giove dal Sole e a circa 1/9 di quella di Saturno. Ciò significa che in questa condizione mentre uno dei due pianeti sta sorgendo l'altro sta già tramontando e viceversa .. la 'donna angelicata' insomma è ora totalmente strabica, dissociata, si nasconde, si fa vedere poco e male e comunque non saluta. Di fronte a questa 'donna dura come pietra' anche il sensibile animo del poeta è ora freddo, gelato e pietrificato. A fatica dovrà attendere che, riavvicinandosi i due pianeti (i due occhi dell' amata), essa si mostri di nuovo come una dolce e attraente pargoletta/giovanetta.

Il nuovo criterio di interpretazione e datazione delle petrosità, basato quindi sulle dis-giunzioni tra Giove e Saturno, permette non solo di ritrovare la già nota datazione al solstizio invernale del 1296 di quella che io chiamo ora la prima petrosità dantesca, ma anche di identificarne astronomicamente una nuova - la seconda petrosità dantesca - da collocare circa 19 anni dopo la prima, tra il 21 agosto 1314 ed il 10 luglio 1315: i due pianeti erano infatti eliocentricamente a 180° uno dall'altro precisamente il 26 marzo 1315. E' proprio questo il periodo di stesura da parte di Dante dei canti finali (XXX, XXXI, ..) del Purgatorio, nei quali canti molti esegeti hanno già ritrovato lo stile proprio delle rime 'petrose' scritte in occasione della prima petrosità. 

Dante del resto l'ha detto chiaramente appena qualche canto prima:"Io son un che, quando Amor mi spira, noto e a quel modo ch'ei ditta dentro [quel che scrivo] vo significando." (Pg XXIV,52-54)

Ecco il link per quelli di voi, cari lettori, che fossero interessati ad ascoltare tutto il mio intervento del 21 ottobre (conclusioni incluse!!) al XXI Convegno di Archeoastronomia di Firenze: dal tempo 3:24 al tempo 3:52 del video seguente --->> 

  http://www.youtube.com/watch?v=d6eqP_oZ__U 

sabato 1 ottobre 2022

GIOVE e SATURNO erano in CONGIUNZIONE alla DATA DELLA PRESUNTA CREAZIONE DEL MONDO (3760 aC)

Alcuni giorni fa, precisamente al tramonto del 25 settembre 2022, si è completato il 5782° anno ed è iniziato il 5783° anno dal momento della presunta data di creazione del mondo, cioè secondo il calendario ebraico. Tale creazione sarebbe avvenuta dunque nell'anno 3760 (= 2022 - 5782) prima dell' èra cristiana, fatto questo dichiarato assurdo ed impossibile dalla teoria dell'evoluzione e da tutta la scienza moderna.

La cosa singolare che ho notato già da molti anni, ma che ora vorrei mettere qui in evidenza, è che quell'anno nel quale secondo il primo libro della Bibbia - Gen(1,2) -  Dio cioè gli Elohim si libravano sulle acque ed iniziavano la creazione del mondo era in realtà un anno di congiunzione Giove-Saturno, come si può dimostrare con un semplice calcolo.

Ripensando ad esempio alla congiunzione G-S 'covidiana' di due anni fa, cioè del 21 dicembre del 2020, e tenendo conto dell' intervallo medio tra una congiunzione G-S e la successiva (o la precedente) - 19.86 anni - possiamo trovare qual è il numero di intervalli trascorsi dal 3760 aC al 2020, cioè alla congiunzione di due anni fa:

[2022-2 -(-3760)] / 19.86 =(2020 + 3760)/ 19.86 = 5780/19.86 = 291.04

il che significa, essendo da allora trascorsi un numero intero di intervalli, che la congiunzione G-S di due anni fa era la 291esima successiva a quella posta a base, a fondamento del calendario ebraico. 

Il fatto che le indicazioni della Bibbia e la tradizione rabbinica abbiano portato a fissare l'origine del calendario in un anno di congiunzione Giove-Saturno conferma in pieno la mia teoria della rilevanza di questo fenomeno di astronomia planetaria per tutta la tradizione abramitica, quindi sia ebraica che cristiana che islamica. 

domenica 17 luglio 2022

Il famoso HOROLOGIUM AETERNAE SAPIENTIAE da Enrico SUSO (1296-1366) a Nicola CUSANO (1401-1464)

Novizio già a tredici anni presso il convento domenicano di Costanza, Heinrich Seuse (lat. Suso), tanto si appassionò della tematica della Sapienza eterna e della intrigante figura di Gesù da arrivare a tatuarsene il nome sul petto, direttamente sul cuore. Per gli ottimi risultati negli studi e per l'ottima padronanza del latino, i superiori decisero di inviarlo verso il 1323/4 allo Studium generale domenicano di Colonia dove entrò in contatto direttamente con il teologo e mistico Meister Eckhart (1260-1327/8), allora non ancora sospettato di eresia.

Dovette essere proprio a Colonia e negli anni 1324-1325 che avvenne, in occasione della congiunzione Giove-Saturno singola del 1325, il passaggio di testimone - in una sorta di staffetta teologica - tra Meister Eckhart ed Enrico Suso: il primo dovette rivelare al secondo tutta l'importanza che le congiunzioni Giove-Saturno avevano avuto nella nascita e tuttora avevano nella storia del cristianesimo e come il loro puntuale, 'ventennale' verificarsi potesse essere assimilato al battiti di una sorta di orologio cosmico. (Si consideri che proprio in quegli anni orologi meccanici incominciavano e continuavano ad essere installati su campanili e torri civiche).

Single Jupiter-Saturn conjunction occurred
on June 2nd, 1325 in the constell. Taurus 
Appena tornato a Costanza, 1327, Enrico Suso inizia a scrivere il libro che lo renderà famoso, dapprima in tedesco Das Buchlein der ewigen Weisheit (il Libretto dell'eterna Sapienza, anche in difesa di Meister Eckhart) e poi la versione ampliata in latino l' Horologium aeternae Sapientiae, testi dei quali si sono tramandati rispettivamente ben 490 e 233 manoscritti !

Poliedrica figura di studioso, anche lui tedesco e attratto dai segreti della Sapienza eterna, fu nel secolo successivo  Nicola Cusano o Nikolaus von Kues am Mosel (1401-1464), formatosi all' università di Padova (anche su argomenti scientifici, matematici ed astronomici), poi vescovo di Bressanone/Brixen e cardinale. Come si è potuto direttamente verificare, non solo le opere di Meister Eckhart fecero parte della biblioteca di Nicola Cusano, ma anche quelle di Heinrich Suso proprio a partire naturalmente dall' Horologium aeternae Sapientiae. Non desta dunque alcuna sorpresa allo scrivente il fatto che la gran parte delle opere di Nicola Cusano fossero da lui scritte poco prima, in piena coincidenza o poco dopo le due congiunzioni GIOVE-SATURNO del suo tempo, quella del 1444-45 e quella dell'anno della sua morte, il 1464. Né alcuna sorpresa destano i titoli di queste opere, tutti che richiamano ricerche teologiche anche su base fisico-matematica: De reparatione kalendarii, De quaerendo Deum, De filiatione Dei, De geometricis transmutationibus, De aritmeticis complementis, De dato Patris luminum, .. De venatione sapientiae, De apice theoriae

martedì 3 maggio 2022

GLI SFORZI DI MASSIMO CACCIARI ... per avviare una NUOVA (IMPROBABILE) METAFISICA

Si sono svolti ieri ed oggi due incontri seminariali all' Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli sul tema "Sul significato attuale di meta-fisica" avviati da conferenze di Massimo Cacciari.

Nell'incontro di ieri 2 maggio, rispondendo anche a domande il filosofo ha ricordato che la metafisica classica è nata e si è evoluta come insieme di principi della scienza della natura, principi a priori per lo studio dell'(ess)ente e questioni relative (ousiai, ragion d'essere del molteplice dell'ente, apeiron, agaton, ...). Chiudendo la seconda parte dell'incontro, il prof. Cacciari ha posto a presenti e teleconnessi la domanda: come dobbiamo riformare la filosofia per rimetterla in grado di dialogare con la scienza, in sintonia con essa, evitando così che ne venga invece sopraffatta compiendosi essa metafisica nel sapere tecnico-scientifico? La risposta sarebbe arrivata l'indomani, cioè oggi 3 maggio ...
Nell'incontro di oggi 3 maggio è emerso chiaramente, apertis verbis, che - ancor prima di aver capito e fatto capire con il "seinsgeschichtliches Denken"  in cosa sia consistito il fondamento, il Grund, il theion della metafisica classica - occorre invece secondo lui una nuova metafisica (che si potrà chiamare la metafisica di Cacciari), senza fondamento certo e stabile, che non pretenda di "esercitare volontà di dominio sull'ente stesso", che è autonomo e libero di accadere, di essere come vuole. Una metafisica che "non sia alla ricerca del fondamento ultimo accertabile e che si prenda cura anche dell'impossibile, del miracolo, come ultimo grado del possibile." Questo perché oggi "nessuna norma può essere ritenuta inesorabile", neanche in matematica ed in fisica. 
Il limitato tempo previsto per la discussione non ha permesso che il filosofo veneziano rispondesse a fondo alle molte domande emerse (e a quelle prenotate ma non effettuate) sulla "vocazione politica di questa nuova metafisica", sulla sua eventuale applicabilità in campo giuridico, se e come si relazionerebbe con temporalità/storicità degli enti, .. ...
L'impressione finale è che Cacciari stia ancora 'ruminando' su tutte queste questioni e che, invece di adottare (come ho fatto io) un suo personale e originale "seinsgeschichtliches Denken" per spiegare e superare la vecchia metafisica, stia cercando invece di imbastire una sua nuova metafisica a fondamento variabile (come le ali dei caccia Tornado), di cui forse ci parlerà più a fondo in un suo prossimo libro, da valere magari come testamento spirituale/filosofico.

sabato 30 aprile 2022

Sulla MATURAZIONE dell' AUTOCOSCIENZA PROFETICA di DANTE ALIGHIERI (1266 - 1321)

L' altro ieri pomeriggio, 28 aprile 2022, si è svolto il terzo degli incontri seminariali promossi dal prof. Alberto Casadei (Università di Pisa) dedicati ai Punti Critici Danteschi ancora aperti. Quest' incontro era dedicato alla Lettera di Dante ai cardinali (Epistola XI) del 1314 ed alla presentazione e discussione del libro "Dante in conclave" di G.L. Potestà, 2021.

Il presente articolo nasce dal fatto che, sebbene si sia discusso a lungo del profetismo di Dante, di cosa significhi 'Dante profeta' ... , io non sono riuscito ad intervenire per la limitatezza del tempo della riunione. Ecco vorrei rimediare spiegando qui il mio parere sull'origine e sulla maturazione dell' autocoscienza profetica in Dante, entrambe legate alla singolare importanza che ebbe nella vita del poeta la sequenza di ripetizioni di un fenomeno planetario - visibile ad occhio nudo e con cadenza ventennale - fondamentale nella storia della filosofia/metafisica ed in quella del cristianesimo, cioè le congiunzioni tra i pianeti Giove e Saturno (gli antichi dei del tempo).

Se non prima in ambito familiare, dovett'essere quando Dante era 17/18enne che - all' avvicinarsi della nuova congiunzione tra Giove e Saturno - Guido Cavalcanti (o Brunetto Latini, ..) lo fece attento al fatto di essere nato alla fine della precedente congiunzione Giove-Saturno, quella messianica e fenicea 'gravidanza celeste' durata dal luglio 1265 al marzo 1266 nella costellazione del Toro, cioè quando prima il più veloce Giove e poi Saturno passarono nell'adiacente costellazione dei Gemelli [Par, XXII, 112-117]: in conclusione il 12 giugno 1266, giorno più giorno meno.

Fu allora, cioè intorno al 1283-1284 e fino all'autunno 1286 ed oltre, ovvero mentre seguiva sera dopo sera la congiunzione Giove-Saturno del 1285-1286, che Dante iniziò e continuò a scrivere i sonetti (anche di corrispondenza con altri iniziati "fedeli d' amore") che avrebbe poi raccolto - qualche anno dopo - nel suo primo libro, la Vita Nova. Come indica chiarissimamente lo svolgimento e la conclusione della Vita Nuova, Dante era venuto acquisendo in questo periodo piena consapevolezza della dinamica delle congiunzioni Giove-Saturno e soprattutto del fatto che vent'anni dopo il 1286, cioè nel 1305-1306, 'Beatrice' (cioè la congiunzione Giove-Saturno) sarebbe tornata a presentarsi nel suo massimo splendore ovvero sotto la rara forma trinitaria di congiunzione G-S-tripla (evento che mancava da 298 anni, dal 1007-1008, cioè dal tempo di s. Romualdo dei camaldolesi).

L'autocoscienza profetica di Dante fu completa proprio quand'egli potè osservare direttamente de visu, uno dopo l'altro a distanza di pochi mesi, i previsti tre allineamenti di questo "ritorno della fenice"/Beatrice, la congiunzione Giove-Saturno-tripla 1305-06: il 25 dicembre del 1305, il 20 aprile ed il 19 luglio del 1306. Come ho illustrato nel mio intervento del 16 settembre 2021 al Congresso Dantesco Internazionale di Ravenna nella sessione presieduta dal prof. A. Casadei, precise tracce letterarie di questo periodo sono - oltre l'interruzione del Convivio e del De vulgari eloquentia - gli scambi con Cino da Pistoia [ovvero i sonetti Rime CXI (Epist. III) e XCV], la canzone CIV (Tre donne intorno al cor mi son venute) e Rime Giunta50 (Amor, da che convien ('montanina')+Epist. IV).

Fu proprio a questo punto, sui 40 anni e raggiunta la piena consapevolezza di sé e della sua personale vicenda, che Dante si sentì ormai pienamente in grado di (ri)assumere la funzione di giudice degli altri e di (ri)metter mano all'opera enorme che lo avrebbe impegnato per il resto della sua vita: la divina Commedia.

giovedì 21 aprile 2022

GUIDO CAVALCANTI nel 1284 o 1285 così salutò l' ARRIVO della CONGIUNZIONE GIOVE-SATURNO 1285-86 (Dante 18enne !!)

Chi è questa che vèn, ch'ogn'om la mira,
che fa tremar di chiaritate l' are
e mena seco Amor, sì che parlare
null'omo pote, ma ciascun sospira? 

O Deo, che sembra quando li occhi gira,
dical'Amor, ch'i' nol savria contare:
cotanto d'umiltà donna mi pare,
ch' ogn' altra ver' di lei i' la chiam' ira.

Non si poria contar la sua piagenza,
ch'a le' s'inchin' ogni gentil vertute,
e la beltade per sua dea la mostra.

Non fu sì alta già la mente nostra
e non si pose 'n noi tanta salute,
che propiamente n' aviàn conoscenza.
La congiunzione Giove-Saturno singola 1285-1286
(che fu anche all'origine della VITA NOVA di Dante)
culminò invisibilmente ("Morte villana, ...) il 1° gennaio 1286