Avvicinandosi ora il 29-esimo anniversario dell'attentato, mentre il papa Benedetto XVI si accinge a partire per Fatima, città portoghese in qualche modo legata all'attentato stesso, mi corre l'obbligo di precisare un po' meglio quel che volevo dire parlando di "metafisica dell'attentato del 1981 a Giovanni Paolo II".
Ecco.. ripensavo al fatto che, come si vede bene dai grafici ora presenti qui sopra, dietro al titolo, quell'attentato ebbe luogo (13 maggio 1981) oltre che nella ricorrenza della prima apparizione di Fatima (13 maggio 1917) anche proprio nel bel mezzo di una congiunzione Giove-Saturno tripla, quella del 1981, avvenuta a circa quarant'anni dall'altra G-S tripla (1940-41) del XX secolo.
Dopo aver superato Saturno in longitudine al 31.12.1980 ed essere stato alla sua sinistra (cioè verso est) per poco più di due mesi, Giove tornò alla destra di suo 'padre' Saturno il 5 marzo del 1981, quandò già da diverso tempo il ventitreenne Alì Agca girava per l'Europa, muovendosi come una trottola tra varie città italiane, Budapest, Vienna, Zurigo, ... Il 24 o 25 aprile poi, il giovane turco se ne andò - turista in un gruppo di turisti - con un volo charter per due settimane a Palma di Maiorca.
Interessante è quel che Agca racconta su questi giorni di riflessione e meditazione nel cap. XIV (pp. 139-145) del suo primo libro di memorie ("La mia verità", pubblicato nel 1996 dalla Newton Compton). Trascrivo da pagina 142:
"I momenti più importanti erano quelli della notte. Quasi ogni notte andavo a meditare in un posto particolare, lontano circa cento metri dall' Hotel Flamboyan, un posto sul mare, solitario, dove c'era una scalinata con una ringhiera. Era una bella scoperta per un lupo solitario come me. Dopo cena andavo ad affacciarmi alla ringhiera per meditare davanti a Dio, davanti alla mia coscienza, uomo solo sotto il cielo limpido, sopra il mare indifferente. 'Devi meditare in mezzo alla natura', mi dicevo, 'e decidere cosa fare' ".
Ammesso che dovesse ancora decidere cosa fare, sappiamo che decise di procedere. Tornato a Milano il 9 maggio e fatto ancora qualche altro giro, all'alba del 13 maggio si sveglia a Roma ... Ma sentiamo lui, pag. 152 delle memorie: ".. E' forse l'ultimo giorno della mia vita: occorre essere puliti e ordinati, nel corpo come nel cuore. Faccio alcuni minuti di ginnastica, poi una doccia. All'alba del 13 maggio 1981 penso anche al futuro universale. Per circa dieci minuti m'inginocchio davanti a Dio Eterno Onnipotente, Dio unico e unito eternamente, Dio creatore e possessore e dominatore assoluto dell'universo, tempo spazio e materia, e prego per la prima volta dopo anni di laicismo e vagabondaggio. .."
Quando già temeva di avere perso l'appuntamento con la storia, la macchina papale inizia un secondo giro e di nuovo il papa viene verso di lui. Ora è il momento e, dopo qualche esitazione, Alì espode i due colpi che passeranno alla storia: "Sparo due colpi. Un proiettile entra nel corpo del papa, un proiettile gli sfiora la mano. Il resto è storia." (p. 157)
Sì, il resto è storia che ormai tutti cono-
sciamo. Dopo aver subito una prima ed una seconda opera-
zione al Policlinico Gemelli dell'Università Cattolica di Roma ed essere stato in pericolo di vita più volte, Giovanni Paolo II tornò definitivamente in Vaticano il 14 agosto 1981.
Erano passate in quel momento giusto tre settimane da quando si era conclusa, con il ritorno di Giove a sinistra di Saturno (24 luglio 1981), la congiunzione G-S tripla di quell'anno memorabile.
Ecco perchè io vedo l'evento dell'atten-
tato a GPII significa-
tivamente
inserito nella storia dell'essere.
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