Vi si legge:
"Voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando delle mani pure, senza ira né contese.
Parimenti voglio che le donne vestano con decorosa decenza, adorne di pudore e di verecondia, non di trecce, di oro, di perle o di vesti sontuose, ma di opere buone, come si addice a donne che professano la religione.

missione. Non permetto che la donna insegni, né che domini sull'uomo, ma che se ne stia in silenzio. Adamo infatti è stato formato per primo, poi Eva."
Quest'ultimo passo, come si vede, sembra scritto proprio su misura per Ipazia e sulle sue attività e relazioni. Si comprende benissimo come questo e passi simili delle Epistole di s. Paolo possano essere stati recepiti dai grezzi e fondamentalisti parabalani seguaci del futuro Doctor Incarnationis Cirillo proprio come aperta istigazione a mettere una volta per tutte a tacere quell'ormai scomodissima testimone di un'epoca colta, pluralista e tollerante, anche se forse un po' meno soccorrevole e caritatevole della nuova, che permetteva anche alle donne lo studio e l'insegnamento.
Nessun commento:
Posta un commento