Tornando alla memorabile congiunzione G-S del 7 ac, quella che passò alla storia come stella di Betlemme, diremo che mentre l' unico allineamento eliocentrico dei due pianeti si ebbe il 1° settembre, i tre allineamenti geocentrici (1E <=> 3G) si ebbero - come si vede dai grafici sottostanti - alle seguenti date e longitudini e con le seguenti distanze angolari residue/minime (d.a.r):
- il 29 maggio, alla longitudine geocentrica di ca. 351°, con d.a.r. di 59' 6",
- il 1° ottobre, alla long, geoc. di ca. 347°, con d.a.r. di 58' 29" e - il 5 dicembre, alla long. geoc. di ca. 345°, con d.a.r. di 1° 3' 15".
Tra le congiunzioni G-S triple questa del 7 aC da un punto di vista astronomico non fu una particolarmente perfetta, prima di tutto per i differenti intervalli di tempo tra I e II allineamento e tra II e III, rispettivamente più di 4 mesi e solo 64-65 giorni. Poi perchè anche nei tre momenti di massima vicinanza o allineamento, i due pianeti non apparvero mai più vicini di circa 1°, equivalente a circa due diametri lunari. Insomma vi furono sì tre 'allineamenti', ma nessuno particolarmente stretto. Rimane comunque il fatto che i due pianeti rimasero per molti mesi a fare un armonico balletto nel cielo notturno: la loro distanza angolare infatti rimase inferiore a 3° dal 27 aprile del 7 ac fino al 14 gennaio del 6 ac, cioè per quasi 9 mesi. Una sorta di gravidanza celeste insomma, il contesto ideale per la nascita di qualcuno - come Gesù Cristo - riconosciuto contemporaneamente figlio del cielo e figlio d'uomo.
Diremo per concludere, che in questi giorni di quell'anno (2017 anni fa) la congiunzione G-S che attirò tanto l'attenzione dei Magi volgeva ormai a termine: Giove era tornato da un paio di settimane alla sinistra del 'padre' Saturno (quindi era visibile più ad est di esso) e se ne allontanava sempre più: la distanza angolare di circa 1,5° cresceva infatti ormai al titmo di circa 3' per notte.
I due pianeti si sarebbero di nuovo incontrati tra circa vent'anni, nell'agosto del 14 dC, alla morte di Augusto.
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