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sabato 22 dicembre 2012

La G-S tripla è una congiunzione rara, quando arrivò quella del 7a.C. mancava da 139 anni

La congiunzione Giove-Saturno tripla del 146-145 a.C.
nella costellazione del Cancro
Quella cui si riferiscono i grafici ora dietro al titolo del blog è la congiunzione Giove-Saturno tripla che ebbe luogo sullo sfondo dell'ampia costellazione dei Pesci  nel 7 a.C. e che in questi giorni di dicembre di quell'anno era appena terminata [N.B.: nei computi astronomici e quindi nei grafici l'anno '-6' equivale al 7 ac, così come il '-145' al 146 aC, ...]. Poichè, come ho dimostrato nel mio Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana, i due pianeti durante questo fenomeno restano molto vicini per circa 8-9 mesi, possiamo a ragion veduta affermare che in questi giorni del 7 a.C. si era appena conclusa una gravidanza celeste. E sappiamo tutti che le gravidanze, anche quelle celesti, si concludono generalmente con la nascita di un figlio.

Ho illustrato in alcuni degli articoli precedenti (ed ovviamente anche nel mio libro) che questo fenomeno, visibile da Terra ad occhio nudo nel cielo notturno, è piuttosto raro, poichè per il suo verificarsi è richiesto che la Terra venga a trovarsi - sulla sua orbita - a non più di 29° da una parte o dall'altra rispetto all'asse della congiunzione elio-centrica Giove-Saturno.

Come dire che, essendo 29°+29° = 58° un valore molto prossimo a 60° cioè ad 1/6 dell'angolo giro (360°), la probabilità che una qualunque congiunzione G-S sia tripla è solo di 1/6 (ca. il 16%), ovvero che di congiunzioni G-S triple ne capiterà mediamente solo 1 su 6, ovvero 1 ogni ca. 120 anni. Questa come detto è una valutazione media, potendo una congiunzione G-S tripla mancare in pratica anche per tre-quattro secoli oppure potendosene presentare due anche a distanza temporale di meno di 120 anni.

Nel caso specifico, quando arrivò quella (da alcuni) tanto attesa del 7 ac nella costellazione dei Pesci, non se n'era vista più una dal 146-145 ac - cioè da ca. 139 anni - quando se n'era avuta una nella costellazione del Cancro (vedi grafici in alto a sinistra) ad una longitudine di ca. 104°. A quella data il punto gamma dell'equinozio di primavera era già transitato (da pochi decenni) dalla costellazione dell'Ariete a quella dei Pesci e fu proprio intorno a tale data che si verificò un vero e proprio scisma in seno alla classe sacerdotale ebraica, con un consistenze gruppo di sacerdoti ( e relative famiglie) che lasciò Gerusalemme e si ritirò ad est della città, sulle rive del Mar Morto, a/nei-pressi-di Qumran.

Tanto basti (data anche l'ora tarda), a mo' di panoramica introduttiva, per inquadrare da un punto di vista astronomico l'epoca che vide sorgere in Palestina dall'antica religione mosaica un nuovo movimento religioso dotato di grande forza propulsiva, il movimento dei cristiani.
 

mercoledì 21 dicembre 2011

La congiunzione Giove - Saturno tripla del 7 a. C. nella costellazione dei Pesci

La congiunzione tra i pianeti Giove e Saturno dell'anno di Roma 747 (il futuro 7 a.C., ovvero anno -6 nei software astronomici) avvenne nell'ampia costellazione dei Pesci, dalla parte di questa che confina con la costellazione dell'Ariete.                                                                                                   Ancora più prossima al confine tra le due costellazioni, sempre nei Pesci (longitudine 358° 20'), sarebbe poi stata quella singola di ca. sessant'anni dopo, cioè quella del 54 d.C., quando Paolo di Tarso incominciò a scrivere le sue famose Lettere (che sono i primi documenti del cristianesimo, cioè i più antichi).                                                                                                           Per inciso, in questa stessa costellazione dei Pesci era già entrato da 200-150 anni, ma muovendosi nel verso opposto a quello delle congiunzioni dette (cioè dall'Ariete ai Pesci) il punto gamma dell'equinozio di primavera che, muovendosi alla velocità di ca. 1° ogni 72 anni, all'inizio di primavera del 54 dc si trovava più o meno nella posizione dell' unicorno di Paolo, cioè della congiunzione G-S singola di quell'anno.
Tornando alla memorabile congiunzione G-S del 7 ac, quella che passò alla storia come stella di Betlemme, diremo che mentre l' unico allineamento eliocentrico dei due pianeti si ebbe il 1° settembre, i tre allineamenti geocentrici (1E <=> 3G) si ebbero - come si vede dai grafici sottostanti - alle seguenti date e longitudini e con le seguenti distanze angolari residue/minime (d.a.r):
- il 29 maggio, alla longitudine geocentrica di ca. 351°, con d.a.r. di 59' 6",
- il 1° ottobre, alla long, geoc. di ca. 347°, con d.a.r. di 58' 29" e

- il 5 dicembre, alla long. geoc. di ca. 345°, con d.a.r. di 1° 3' 15".
Tra le congiunzioni G-S triple questa del 7 aC da un punto di vista astronomico non fu una particolarmente perfetta, prima di tutto per i differenti intervalli di tempo tra I e II allineamento e tra II e III, rispettivamente più di 4 mesi e solo 64-65 giorni. Poi perchè anche nei tre momenti di massima vicinanza o allineamento, i due pianeti non apparvero mai più vicini di circa 1°, equivalente a circa due diametri lunari. Insomma vi furono sì tre 'allineamenti', ma nessuno particolarmente stretto. Rimane comunque il fatto che i due pianeti rimasero per molti mesi a fare un armonico balletto nel cielo notturno: la loro distanza angolare infatti rimase inferiore a 3° dal 27 aprile del 7 ac fino al 14 gennaio del 6 ac, cioè per quasi 9 mesi. Una sorta di gravidanza celeste insomma, il contesto ideale per la nascita di qualcuno - come Gesù Cristo - riconosciuto contemporaneamente figlio del cielo e figlio d'uomo.
Diremo per concludere, che in questi giorni di quell'anno (2017 anni fa) la congiunzione G-S che attirò tanto l'attenzione dei Magi volgeva ormai a termine: Giove era tornato da un paio di settimane alla sinistra del 'padre' Saturno (quindi era visibile più ad est di esso) e se ne allontanava sempre più: la distanza angolare di circa 1,5° cresceva infatti ormai al titmo di circa 3' per notte.
I due pianeti si sarebbero di nuovo incontrati tra circa vent'anni, nell'agosto del 14 dC, alla morte di Augusto.

giovedì 18 agosto 2011

Martedì sera, 16 agosto, al nuovo Planetario di Roma ...

... la serata era dedicata alle comete (C come Cometa) e prevedeva due spettacoli, uno alle 21 dedicato alle comete in generale ("Le comete, vagabonde del Sistema solare") e l'altro alle 22:30 dedicato alla presunta cometa di Natale ("La cometa di Natale"). Incuriosito da questa seconda parte dello spettacolo, così fuori tempo rispetto alla cadenza delle festività di fine anno, mi sono recato con tutta la famiglia a sentir parlare della tematica cui nei Planetari di molte città europee e americane è dedicata una conferenza verso la fine dell'anno e i primi di gennaio (quando i Magi concludono il loro viaggio) dell'anno successivo.
Anche se per vari motivi mi aspettavo di più, nell'insieme lo spettacolo - al fresco dell'aria condizionata della cupola di 14 metri del nuovo planetario di Roma all'EUR  - non è stato male, anche se il taglio era decisamente divulgativo. Lo speaker ha ricordato correttamente che il primo ad associare una cometa alla Natività è stato Giotto, in uno dei quadri della Cappella degli Scrovegni a Padova (dipinta intorno al 1305), e che nessuno lo aveva fatto per tredici secoli. Ha anche ricordato la supernova che Keplero vide da Praga a gennaio 1604, di poco successiva alla congiunzione Giove-Saturno del dicembre 1603, e l'ipotesi di questo scienziato che un'analoga sequenza di eventi potrebbe essersi verificata all'epoca della Natività. Non si soffermato sul fatto che Keplero (che valutava in 20 anni esatti il periodo di ripetizione medio delle congiunzioni G-S) non parlò nei suoi lavori del 7 a.C. ed ha invece fatto vedere sulla cupola cosa sia una congiunzione G-S tripla (con uno degli allineamenti che avviene mentre i pianeti sono in moto retrogrado), ricordando che quella tripla del 7 a.C. avvenne nella costellazione dei Pesci, importante per il popolo ebraico antico. Ha anche citato due o tre comete, tutte piuttosto flebili, che casualmente nel corso di questi duemila anni di sono presentate proprio.
Insomma ha messo bene in evidenza che l'ipotesi oggi più accreditata da un punto di vista astronomico riguardo alla cosiddetta 'stella di Betlemme' è quella che si sia trattato della congiunzione G-S tripla nei Pesci del 7.a.C., mentre ha omesso di citarne tanti particolari significativi. Il più importante tra questi è secondo me che la congiunzione G-S tripla (ma anche la doppia, quindi la G-S multipla) ha una durata complessiva molto prossima a quella di una gravidanza umana ed è molto probabile, ma molto probabile, che venisse vista nell'antichità come una sorta di gravidanza celeste, alla fine della quale doveva necessariamente nascere un figlio del cielo, un figlio divino. E' questo che fece di quel fenomeno un segno celeste particolarmente gradito a tutti coloro (re, profeti, aspiranti messia, ...) che potevano in qualche modo fregiarsene.

Insomma, per concludere, si è trattato sì di un bello spettacolo, che tuttavia secondo me può essere reso ancora più interessante e coinvolgente.