Autore di quest'opera imponente nella Cattedrale della città che, per l'importanza del suo porto, aveva all'epoca il ruolo di ponte tra Oriente ed Occidente, fu il mosaicista Pantaleone (Pantaleonis presbiteri), molto probabilmente - a detta di tutti gli studiosi dell'opera - un monaco basiliano, di origine greca, del vicino monastero di San Nicola di Casole, situato pochi chilometri a sud di Otranto. "In tale monastero i monaci basiliani avevano costituito la più vasta biblioteca dell'allora occidente oltre ad aver istituito la prima forma di college nella storia, che ospitava ragazzi provenienti da tutta Europa che si recavano ad Otranto per studiare. ... I Codici prodotti in questo monastero sono ora custoditi nelle migliori biblioteche d'Europa, da Parigi a Londra, da Berlino a Mosca." (http://it.wikipedia.org/wiki/Otranto)
Per realizzare quest'opera, che è stata definita "un enigmatico percorso in un labirinto teologico", Pantaleone oltre ad essere un valente mosaicista doveva avere una approfondita conoscenza teologica ed una vasta cultura. Il mosaico infatti si compone ( http://it.wikipedia.org/wiki/Pantaleone ) oltre che di scene dell'Antico e Nuovo Testamento anche di storie e personaggi dell'antica cultura pagana e del più recente mito di re Artù, nonchè di immagini di un Bestiario medioevale. Tra queste non poteva mancare - ed infatti non manca - l'immagine dell' unicorno o liocorno, in un tondo nel quale secondo alcuni Pantaleone ha rappresentato anche se stesso.
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Questa straordinaria coincidenza è naturalmente una forte prova a sostegno di quanto ho rappresentato nei poster di Liverpool-Berlino relativamente all'unicorno come allegoria della congiunzione G-S singola. E - insieme ad altre - ci conferma che tutti i passi della Bibbia in cui si parla di monokeros, di 'corno di salvezza' (come ad es. Luca 1,68-69), ... possono ora, anzi devono, essere interpretati in modo nuovo, cioè in modo a-stro-no-mi-co. Per quanto strano possa sembrare.