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martedì 14 maggio 2024

Sull' OROLOGIO COSMICO GIOVE-SATURNO ovvero sull' HOROLOGIUM AETERNAE SAPIENTIAE

A beneficio in particolare degli amici e lettori residenti a Roma e provincia, rendo noto che un gruppo di amiche e di amici impegnati nella direzione e gestione del Museo Civico Archeologico "R. Lanciani" di Guidonia Montecelio mi ha pregato di illustrare per la cd sera/Notte dei musei di quest'anno (18 maggio 2024) l'importanza di quello che io ormai (dopo quasi 25 anni di studi altamente interdisciplinari) considero il vero e proprio OROLOGIO COSMICO GIOVE-SATURNO, che ho anche messo in stretta relazione in un post precedente al meno esplicito ma molto diffuso testo religioso medievale HOROLOGIUM AETERNAE SAPIENTIAE. 

Per chi fosse interessato a queste considerazioni, che hanno avuto anche l'onore di essere accolte ai Congressi danteschi internazionali di Ravenna del 2021 e 2023, l'appuntamento è alle ore 17 del 18 maggio p.v. a Montecelio, in via XXV Aprile, nella sala conferenze del Museo detto. Prenotazioni all'email: prenotazionemuseolanciani@gmail.com  

mercoledì 7 ottobre 2020

The OPENING of A HERMENEUTICAL GROUP for the MAIN HUMANITIES (Facebook group)

 A short post just to inform all my readers that I've opened a new, original facebook group, a hermeneutical one: EVERYONE interested in Heidegger's Seinsfrage, Rilke's poems, Nietzsche's Philosophy (Zarathustra), Hoelderlin's poems, .. much more CAN JOIN and USEFULLY PARTECIPATE. 

The name is "G. De Cesaris' Hermeneutics" and the link is: 

https://www.facebook.com/groups/742388809658826/


venerdì 9 settembre 2011

Le Grazie nel Duomo di Siena (i.e. Sienese esotericism)

Il gruppo scultoreo delle Tre Grazie
nella Biblioteca Piccolomini (papi Pio II e nipote Pio III) del Duomo di Siena
Una cosa che non sapevo, ma che ho appreso con piacere (poi vi spiegherò perchè), è che all'interno dell'imponente Duomo di Siena è inaspettatamente presente il gruppo scultoreo delle tre Grazie, una copia romana antica di un originale greco del III sec. a.C.
Chi mi segue con qualche continuità sa (e ha letto _qualche mese fa_ su questo blog) che io interpreto il gruppo delle Grazie e la particolare posizione della Grazia centrale (che mostra sempre il suo lato-B) come immagine allegorica della congiunzione Giove-Saturno tripla, che comporta due allineamenti planetari (il I ed il III) con i due pianeti in fase di moto progressivo ed uno, il II, quello centrale, con i pianeti in fase di moto retrogrado (lato B della Grazia centrale). 
Chi mi segue con qualche assiduità sa anche quanta importanza io attribuisca alle due congiunzioni Giove-Saturno multiple verificatesi all'epoca delle origini del cristianesimo, la G-S tripla del 7 a.C. nei Pesci e la G-S doppia del 34-35 nel Leone (la fenice di Tacito, Annali 6.28).

Ciò ricordato, sarà chiaro a tutti perchè ho accolto con piacere questa informazione: vedo quella collocazione di una statua pagana in un ambiente cristiano come una riprova, come una conferma dell' esattezza della mia teoria interpretativa sul gruppo delle tre Grazie ed ancor più in generale come una conferma dell'esattezza del nuovo paradigma ermeneutico che vado proponendo in questo blog.

Il particolare nient'affatto secondario è che l'allestimento della Libreria annessa al Duomo fu voluto dal cardinale Francesco Todeschini Piccolomini (poi papa Pio III 1503) per contenere la ricca biblioteca di famiglia, già appartenuta a suo zio, il papa Pio II (1458-64), cioè il grande umanista Enea Silvio Piccolomini (1405-1464). Sembra che il gruppo delle Grazie  sia stato donato ai Piccolomini - zio papa e nipote cardinale - intorno al 1460 dal cardinale Prospero Colonna (1410-1463), che lo aveva rinvenuto durante scavi in una sua proprietà.

A quanto pare la nudità delle tre simboliche fanciulle in alcune epoche storiche (papato di Pio IX, epoca fascista) fu giudicata inadatta ad un ambiente del Duomo, per cui il gruppo delle Grazie ha fatto più volte la spola tra la collocazione iniziale ed il Museo annesso al duomo. Si veda per questo:  http://it.wikipedia.org/wiki/Libreria_Piccolomini

giovedì 14 luglio 2011

Il ballo delle Grazie al tempo di Newton

Come scrivevo in un forum qualche giorno fa, dovete sapere - cari filosofi ed aspiranti tali che mi leggete - che uno dei più precisi allineamenti ripetuti di tutti i tempi dei quattro che determina(ro)no la storia dell'essere (Sole-Terra-Giove-Saturno) si ebbe proprio mentre (anni 1682 e 1683) Newton stava mettendo a punto il suo De Motu Corporum, che - pubblicato nel 1684 - era in sostanza una buona anticipazione di quel che sarebbe poi seguito con i Philosophiae Naturalis Principia Mathematica (1687).

Il primo di tali allineamenti, quello allegorizzato (secondo le mie ipotesi sulle Grazie) da Thalia, la prima e quindi più la grande delle tre Grazie, si ebbe - come risulta dal grafico qui a destra - il 24 ottobre 1682 con un angolo residuo minimo tra Giove e Saturno di soli 15' 25", pari a circa metà di un diametro lunare.

Euphrosyne, quella delle tre che mostra sempre il suo lato B, comparve il 9 febbraio del 1683. Fu nella notte di tale data, infatti, che - muovendosi entrambi i pianeti di (apparente) moto retrogrado - Giove iniziò a passare alla destra di suo 'padre' Saturno, ove sarebbe rimasto per i prossimi cento giorni ca. L'angolo residuo minimo tra i due pianeti fu in tale occasione di soli 11' 34", segno che Sole-Terra-Giove e Saturno erano quasi perfettamente allineati, dovendosi il piccolissimo angolo residuo solo alle differenti inclinazioni dei piani orbitali di Giove e di Saturno rispetto al piano dell'orbita terrestre. Al 9 febbraio del 1683 le tre lancette (Terra, Giove e Saturno) dell' orologio cosmico erano dunque tutte allineate, come a segnare l'inizio di una nuova era universale. Questo il senso astronomico del lato B che Eufrosina mostrava con tanta precisione e disinvoltura a quella data.
Aglaia, l'ultima e più giovane delle Grazie, apparve il 18 maggio 1683, quando - ripreso il moto progressivo (immagine frontale di Aglaia) da parte di entrambi i pianeti - vi fu il terzo ed ultimo allineamento di questa congiunzione G-S, con un angolo residuo minimo di 15' 47".

La grande regolarità fisico-astronomica di questo fenomeno è rispecchiata secondo me nella tradizione mitologica che vuole le tre Grazie figlie di Zeus e di Eurynome o Eunomia, dea del buon ordine, della stabilità, della buona condotta civile e morale.

domenica 26 giugno 2011

Perchè la prima e la terza delle Gratiae classiche mostrano _sempre_ il lato A, mentre la II _sempre_ il lato B ?!?

Come già accennavo nel post precedente, secondo me l'iconografia del gruppo delle Grazie classiche - quale ci viene trasmessa in modo praticamente fisso e costante da numerosissimi mosaici, bassorilievi, gruppi scultorei, monete, ... sparsi o comunque originari di Grecia, Turchia, Roma, nord Africa, .. - potrebbe rinviare, alludere alla fenomenologia di un fatto astroNomico ben preciso, osservato attentamente (dapprima in Egitto, ma poi in tutta l'area mediterranea e mediorientale) da almeno una quarantina di secoli: quello delle congiunzioni triple tra Giove e Saturno .

Come nei molti post di questo blog ho illustrato più volte, una congiunzione G-S geocentricamente tripla si      verifica quando, al momento della congiunzione G-S eliocentrica, la Terra viene a trovarsi interposta più o meno esattamente tra il Sole ed i due pianeti Giove e Saturno eliocentricamente congiunti.
Quel che si osserva da Terra (ed ora purtroppo si dovrà attendere fino al 2238-2239 per vederlo di nuovo dal vero) è una specie di balletto dei due pianeti che dura - nel cielo notturno - ben sette/otto mesi, con a)  Giove che supera una prima volta Saturno mentre entrambi si muovono di moto progressivo; b) un secondo allineamento mentre entrambi stanno muovendosi di moto (apparentemente) regressivo o retrogrado; c) un terzo superamento di Giove su Saturno quando entrambi i pianeti riprendono il moto progressivo e la tripla rara congiunzione G-S volge al suo termine.
Nell'ambito di un unico noumeno astronomico per dirla kantianamente (e si prenda nota!!! da Terra si osserva un triplice fenomeno, cioè un fenomeno che si ripete tre volte: la prima e la terza con i pianeti in fase di moto progressivo (le Grazie rivolte verso l'osservatore), la seconda - quella centrale - con i pianeti in fase di moto retrogrado (la Grazia centrale che mostra senza imbarazzo il suo bel lato B).
La conclusione, per ora provvisoria, è che _molto probabilmente_ le antiche Gratiae classiche hanno ancora molto da dirci, sebbene esse siano state relegate nella soffitta o nei sottoscala dell'antichità e sostituite da altri e diversamente caratterizzati simboli.

Forse vogliono parlarci di qualcosa di astroNomico e narrarci una parte del lunghissimo cammino  che l'eliocentrismo ha dovuto percorrere per affermarsi, delle lotte che ha dovuto affrontare  per liberarsi dalle circonvolute spire dei suoi oppositori.