B. Spinoza (1632 - 1677) |
Aperti i lavori dal prof. Roberto Finelli, hanno presentato relazioni Roberto Evangelista dell'Univ. Federico II di Napoli, Stefano Visentin dell'Univ. di Urbino, Andrea Sangiacomo dell'Univ. di Groningen (Olanda) e Francesco Toto (Univ. Roma3/ENS de Lyon).
The Jupiter-Saturn conjunction happened in 1663 in the zodiacal constellation Ophiucus |
E' stato proprio in questa seconda parte della giornata che ho potuto chiedere a tutti i partecipanti se era mai venuto loro il sospetto che con "lumen naturalis" Spinoza avesse voluto intendere qualcosa d'altro che l'italiano "ragione" e sostenere che - secondo me - con questo insistito termine del TTP Spinoza deve aver inteso proprio quello ch'io ritengo il fenomeno astroNomico fondamento della heideggeriana Seinsgeschichte oltre che filo rosso di continuità tra Antico Testamento, Manoscritti di Qumran e Nuovo Testamento, e cioè la congiunzione planetaria tra Giove (pianeta della regalità) e Saturno-Kronos (il dio altissimo, signore del tempo).
Durante la breve vita di Spinoza ebbero luogo due di questi fenomeni che cadenzano le vicende umane con un clock di circa vent'anni, uno nel 1643 (quando Spinoza era ancora un ragazzo undicenne) e quello del 1663 (di cui riporto qui sopra i grafici), avvenuto nella costellazione di Ofiuco quando lui aveva 31 anni e che rimase visibile per molti mesi tra la primavera e l'autunno di quell'anno. Fu questo un anno molto produttivo per Spinoza, con la pubblicazione de I principi della filosofia di Cartesio, Parte I e Parte II e dei Pensieri metafici .. tutte opere che non ho ancora letto, ma che vorrei tanto leggere per verificare la mia ipotesi suddetta. [Il 1663 per inciso fu anche l'anno in cui Spinoza fece amicizia con Johan de Witt, che insieme a suo fratello avrebbe fatto dopo pochi anni una gran brutta fine.]
Non passò che un anno, a quanto dicono gli storici, prima che Spinoza mettesse mano al suo TTP, opera poi pubblicata nel 1670 nella quale - guardacaso - una pagina sì e l'altra pure il filosofo cita ermeticamente il lumen naturalis come base e sicuro fondamento per la comprensione delle sacre Scritture della tradizione ebraico-cristiana.
Mi pare che un po' tutti i presenti, ma particolarmente la dr.sa Totaro (ricercatrice CNR-ILIESI) siano rimasti sorpresi da quanto venivo dicendo ed interessati alle nuove prospettive di studio su Spinoza aperte dalla mia ipotesi interpretativa del lumen naturalis del Trattato teologico-politico.