sabato 21 febbraio 2015

Was ist "DAS WESENHAFT 'JUEDISCHE' IM METAPHYSISCHEN SINNE" ?! [Heideggers GA 97]

La prof.ssa Donatella Di Cesare, docente
di Filosofia teoretica all' Università
La Sapienza di Roma

La prof.ssa D. Di Cesare, docente di filosofia teoretica alla Sapienza di Roma, ha rilasciato nelle scorse settimane diverse interviste a giornali sia italiani che stranieri, suscitando un gran clamore per alcune anticipazioni che ha fatto sul contenuto del prossimo volume dei Quaderni neri di Heidegger (il volume GA 97), in uscita in Germania nel prossimo mese di marzo.
Una frase di Heidegger del 1941/42 ha fatto in tal modo rapidamente il giro del mondo, quella che in tedesco suona: "Wenn erst das wesenhaft 'Juedische' im meta- physischen Sinne gegen das Juedische kaempft, ist der Hoehepunkt der Selbstvernichtung in der Geschichte erreicht."
Di Selbstvernichtung (autoannientamento) si parla anche in un altro passo del GA 97 in relazione alla necessità di una "Reinigung des Seins von seiner tiefsten Verunstaltung durch das Seiende." 

Mentre molti giornali hanno subito titolato attribuendo ad Heidegger tra virgolette frasi del tipo "Gli ebrei si sono autoannientati", "Selbstvernichtung der Juden" e simili, la prof.ssa Di Cesare - pur scossa dalle nuove affermazioni - dice di non essere comunque sorpresa dopo la lettura dei precedenti tre volumi (GA 94, 95 e 96) e rilancia la necessità di interrogare a fondo il pensiero del filosofo svevo filonazista, senza dividersi aprioristicamente tra fan ed avversari della sua filosofia. Atteggiamento che percorre del resto anche il suo ottimo "Heidegger e gli Ebrei", ediz. Bollati Boringhieri, 2014, di commento appunto ai primi tre Quaderni neri. "Chi filosofa sopporta la complessità e abita nel chiaroscuro della riflessione."
La congiunzione Giove-Saturno tripla avvenuta nella
costellazione dell'Ariete nel II semestre 1940 e
primo semestre 1941

Ecco proprio per raccogliere l'invito della Di Cesare io penso ci si debba interrogare a fondo su quell'espressione "das wesenhaft 'Juedische' im metaphysischen Sinne", cioè su cosa Heidegger intenda con l'espressione "ciò che è intrinseca- mente giudaico in senso metafisico". Io non girerò molto intorno alla questione: chi segue un po' quel che vengo scrivendo in questo blog sa bene dell'importanza metafisica che io attribuisco alle congiunzioni planetarie Giove-Saturno e sa anche che, guarda i casi della storia, una di queste congiunzioni G-S e del tipo più raro (cioè quelle triple) è avvenuta proprio a cavallo degli anni 1940 e 1941 (cfr. grafici qui sopra a destra). Sul ruolo fondamentale di questo tipo di congiunzioni nell'origine del cristianesimo dal giudaismo e nella storia ho anche scritto un libro una dozzina (e più) di anni fa: "Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana". 

Sebbene non sappia da quale contesto quella prima frase del 1941/42 è stata estrapolata (perchè GA 97 non è ancora stato pubblicato), io intuisco perfettamente quel che Heidegger con essa vuole dire: sta constatando una stretta correlazione temporale tra l'epocale/raro fenomeno astronomico cui assiste e la persecuzione agli ebrei allora in atto in Germania ed attribuisce quest' ultima ad una influenza (diretta o indiretta) della congiunzione G-S stessa. Sottintende in ciò che siano stati gli ebrei a rendere inizialmente le congiunzioni Giove-Saturno oggetto della metafisica occidentale, il che a parer mio non è affatto detto risalendo invece i fondamenti di essa metafisica al tempo e all'opera dei filosofi pre-socratici (se non prima). Quanto al tipo di persecuzioni cui pensava, sarei portato ad escludere che Heidegger sapesse quando scriveva quella frase dei programmi di sterminio della Endloesung in via di progettazione. Ma bisognerà vedere il contesto da cui è stata estratta.

Così come immaginai un anno fa [quando comprai _per primo il volume GA 96, quello relativo agli anni 1939-1941_], i Quaderni neri si stanno dimostrando - e sono convinto che sempre più si dimostreranno - LA PROVA DEL NOVE dell'esattezza delle mie intuizioni, quelle che vengo esponendo negli articoli di questo blog (arrivati ormai al notevole numero di 309).

Ecco per concludere le mie traduzioni dei brani in tedesco citati: "Una volta che ciò che è essenzialmente giudaico in senso metafisico si contrappone a/ lotta contro/ si rivolge contro ciò che è ebraico, allora il culmine dell' auto- annientamento è raggiunto nella storia."
Nella seconda frase si parla di 'autoannientamento' in relazione alla Necessità di una "purificazione dell'essere dalla sua più profonda deturpazione ad opera dell' (ess)ente". Ma su ciò sarà il caso di tornare quando il volume GA 97 sarà stato pubblicato nella sua interezza.

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