venerdì 5 luglio 2019

Il 18ENNE NIETZSCHE ed IL 'RITORNO' DEL 1862 - Quale fu il ruolo del Pfortner ERNST ORTLEPP (1800-1864) ?

Grafici della congiunzione Giove-Saturno del 1861-1862: visibile all'alba
alla fine del 1861, essa rimase ben visibile nel cielo notturno (al confine
Leone-Vergine) per tutta la primavera del 1862.
Chi mi segue con un po' di regolarità sa bene che io ritengo la congiunzione Giove-Saturno singola del 18 aprile 1881 uno spartiacque nella vita e per l'opera di Friedrich Nietzsche, l'evento che gli consolidò l'idea dell' eterno ritorno e che gli ispirò la figura di Zarathustra (".. und Zarathustra ging an mir vorbei.").
Ma nella vita di Nietzsche (1844-1900) c'è anche un altro spartiacque ed è, guardacaso, ancora una congiunzione Giove-Saturno: quella doppia del 1861-62, ben visibile al confine tra le costellazioni Leone e Vergine per tutta la primavera del 1862. E' il periodo in cui il diciottenne Friedrich, con la sola consolazione della musica (Beethoven, Schumann), attraversa una crisi profonda ("Nella mia stanza è un silenzio di morte. Davanti a me un calamaio per annegarvi il mio cuore nero.") che lo porterà a liberarsi da tutta la formazione ed i valori passati, soprattutto religiosi, vissuti fino ad allora con intensa partecipazione, ed a sviluppare la volontà di un pensiero autonomo, innovativo ed anche rivoluzionario. 
Testimoni evidenti di questo travaglio e di questo cambiamento sono i due saggi filosofici "Fatum und Geschichte" (Fato e storia) e "Willensfreiheit und Fatum" (Libertà della volontà e fato) che compose nei giorni della Pasqua di quell'anno (20 aprile), proprio mentr'era visibilissimo nel cielo serale e notturno il secondo allineamento della congiunzione Giove-Saturno 1861-1862, con i pianeti a meno di 2° di distanza angolare uno dall'altro. In due brani del primo saggio a me sembra evidente che il giovane Friedrich stia richiamando proprio, ispirandosi ad esso, il fenomeno astronomico di cui è testimone diretto:
La congiunzione G-S doppia del 1861-1862 fu, con i suoi
due allineamenti ad ottobre del primo anno e ad aprile
dell'anno successivo, del tutto simile a quella del 34-35
ricordata dal grande storico Tacito come
'ritorno della fenice' (Annali 6,28).
"... Hat dies ewige Werden nie ein Ende? Was sind die Triebfedern dieses grossen Uhrwerks? Sie sind verborgen, aber sie sind dieselbenin der grossen Uhr, die wir Geschichte nennen. Das Zifferblatt sind die Ereignisse. Von Stunde zu Stunde rueckt der Zeiger weiter, um nach Zwoelfen seinen Gang vom Neuem anzufangen; eine neue Weltperiode bricht an.
...  ......  ............
"Alles bewegt sich in ungeheuren immer weiter werdenden Kreisen um einander; der Mensch ist einer der innersten Kreisen. Will er die Schwingungen der aeussern ermessen, so muss er von sich und den naechst weitern Kreisen auf noch umfassendere abstrahieren. Diese naechst weitern sind Voelker-, Gesellschaft- und Menscheitgeschichte. Das gemeinsame Centrum aller Schwingungen, den unendlich kleinen Kreis zu suchen, ist Aufgabe der Naturwissenschaft; jetzt erkennen wir, da der Mensch zugleich in sich und fuer sich jenes Centrum sucht, welche einzige Bedeutsamkeit Geschichte und Naturwissenschaft fuer uns haben muessen."

Ma ora chiediamoci ... come potrebbe essere arrivato il non ancora 18enne Nietzsche, dal 1858 alunno del famoso ginnasio-liceo di Pforta, con un' impostazione umanistica rigorosamente centrata su greco, latino e germanistica, ad intuire la rilevanza e la portata ermeneutica di un fenomeno astronomico particolare come le congiunzioni Giove-Saturno? 

Entra qui in scena, a parer mio, un vecchio alunno della scuola di Pforta, Ernst Ortlepp (1800-1864), traduttore da giovane di tutte le opere di Byron e poeta lui stesso, che - mancata la laurea a Lipsia e dopo una vita molto travagliata - si aggirava ora mezzo alcolizzato nelle locande dei paesi prossimi alla sua vecchia scuola, diventando amico e confidente degli alunni in libera uscita dal collegio. Da notare che in quegli anni, secondo i ricordi degli amici, Byron era tra le letture preferite da Nietzsche che tuttavia, non avendo mai conseguito una reale padronanza delle lingue moderne, lo leggeva in tedesco, quindi proprio sulle traduzioni di Ortlepp. Che Nietzsche ed Ortlepp si conoscessero personalmente è attestato da una lettera del primo agli amici in cui dà loro la notizia della morte di Ortlepp, avvenuta il 14 giugno 1864: "Il vecchio Ortlepp è morto; l'altro ieri cadde in un fosso lungo la strada tra Pforta ed Almrich, rompendosi il collo. Lo seppellirono a Pforta sotto la pioggia scura al mattino presto: quattro operai portarono la bara sulle spalle, il professor Keil seguiva con un ombrello. Non c'era nessun sacerdote. Noi abbiamo parlato con lui il giorno della sua morte. Disse che stava per affittare un alloggio nella valle (della Saale). Ora vogliamo erigergli una piccola lapide-ricordo: abbiamo raccolto del denaro, circa 40 talleri." 
Grafici della congiunzione G-S-doppia del 1821-1822
nella costellazione dei Pesci (A/The Vision of Judgment)

Ecco, l' idea ch'io mi son fatto è che potrebbe essere stato proprio l' anziano Ernst Ortlepp ad 'iniziare' il giovane Friedich Nietzsche alla conoscenza della rilevanza ermeneutica delle congiunzioni Giove-Saturno in ambito storico-filosofico e che ciò possa essere avvenuto proprio nel 1861, quand'era ormai evidente l' imminente congiunzione tra i due pianeti. Me lo fa pensare il fatto che tra le poesie di Byron tradotte da Ortlepp in tedesco ve n' è una, The Vision of Judgment, che Byron scrisse nel 1822 in risposta ad una dal titolo A Vision of Judgment del 1821 del poeta Robert Southey, nella quale poesia la congiunzione Giove-Saturno del 1821-22 era vista apertamente come _la corte celeste_ che giudicava positivamente l' anima del controverso re d' Inghilterra Giorgio III, salita al cielo dopo la sua morte del 29 gennaio 1820 e 60 anni di regno. 

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