Nella tragica storia di Ipazia (ca. 360-415), la bella e colta figlia di Teone, l'ultimo direttore della Biblioteca e del Museo di Alessandria d'Egitto, c'è un elemento -a parer mio - che non è stato finora ancora mai considerato e che è invece fondamentale per una completa ricostruzione degli ultimi anni della famosa filosofa, matematica ed astronoma alessandrina. Si tratta precisamente di un fenomeno astronomico, di quello stesso tipo di fenomeno astronomico che si sta rivelando essenziale per rispondere alla Seinsfrage riproposta nel secolo scorso da Heidegger: una congiunzione Giove-Saturno tripla verificatasi a cavallo degli anni 411-412.
Come si vede dai diagrammi riportati qui di seguito (diagrammi che ciascuno può verificare con un programma planetario), Giove si allineò la prima volta con Saturno e lo superò verso est il 29 agosto del 411; passò poi alla destra del 'padre' Saturno mentr'erano entrambi in moto apparentemente retrogrado il 1° novembre dello stesso anno 411. Tornati in moto progressivo, Giove si allineò di nuovo con Saturno circa quattro mesi e mezzo dopo e lo superò verso est il 13 marzo del 412. Da quell'esperta astronoma che era (a quanto si è tramandato anche superiore al padre Teone nell'osservazione degli astri), Ipazia non può non avere osservato questo raro fenomeno, così come non può non averci riflettuto sù e non averlo fatto oggetto delle sue lezioni all'Accademia, lezioni frequentate anche dal governatore imperiale (il praefectus augustalis) Oreste, amico ed ammiratore di Ipazia.
Il fenomeno - di cui abbiamo visto la rilevanza nella vicenda evangelica e nelle origini del cristianesimo - non sfuggì naturalmente neppure alle autorità religiose della città, il vescovo Teofilo e suo nipote Cirillo. Quando - il 15 ottobre 412 - il primo morì e divenne vescovo l'ancor più integralista e autoritario Cirillo, il clima in città cominciò rapidamente a peggiorare per tutti, ma soprattutto per Ipazia, notissima e oggetto dell'invidia e dell'ostilità di Cirillo.
Anche se non conosciamo i dettagli delle divergenze, ma molto probabilmente per quel che Ipazia insegnava (anche, ma forse soprattutto, sulla congiunzione G-S tripla del 411-12 nei Gemelli), è certo che durante gli anni 413 e 414 il clima tra la matematica ed astronoma ed il fanatico Cirillo si fece incandescente. Finchè (secondo quanto riporta lo scrittore cristiano Socrate Scolastico) nel marzo del 415 un gruppo di fanatici parabalanoi, chierici "barellieri", sorta di milizia privata di Cirillo, sorprese Ipazia mentre tornava a casa in lettiga, la tirò giù, la trascinò in una chiesa e la uccise brutalmente, scorticandola fino alle ossa e bruciandone poi i resti nel braciere del Cinarion.
A questo punto, l'ineffabile Cirillo (che per i suoi meriti cristologici e marianologi Leone XIII nel 1882 proclamerà santo e Doctor Incarnationis) fece distruggere anche tutte le opere di Ipazia, sia quelle di contenuto geometrico-matematico che quelle di contenuto specificamente astronomico, nonchè tutti gli strumenti scientifici da lei inventati.
La succesiva inchiesta per l'uccisione di Ipazia si risolse naturalmente con un nulla di fatto. Così stava iniziando il medioevo.
Come si vede dai diagrammi riportati qui di seguito (diagrammi che ciascuno può verificare con un programma planetario), Giove si allineò la prima volta con Saturno e lo superò verso est il 29 agosto del 411; passò poi alla destra del 'padre' Saturno mentr'erano entrambi in moto apparentemente retrogrado il 1° novembre dello stesso anno 411. Tornati in moto progressivo, Giove si allineò di nuovo con Saturno circa quattro mesi e mezzo dopo e lo superò verso est il 13 marzo del 412. Da quell'esperta astronoma che era (a quanto si è tramandato anche superiore al padre Teone nell'osservazione degli astri), Ipazia non può non avere osservato questo raro fenomeno, così come non può non averci riflettuto sù e non averlo fatto oggetto delle sue lezioni all'Accademia, lezioni frequentate anche dal governatore imperiale (il praefectus augustalis) Oreste, amico ed ammiratore di Ipazia.
Il fenomeno - di cui abbiamo visto la rilevanza nella vicenda evangelica e nelle origini del cristianesimo - non sfuggì naturalmente neppure alle autorità religiose della città, il vescovo Teofilo e suo nipote Cirillo. Quando - il 15 ottobre 412 - il primo morì e divenne vescovo l'ancor più integralista e autoritario Cirillo, il clima in città cominciò rapidamente a peggiorare per tutti, ma soprattutto per Ipazia, notissima e oggetto dell'invidia e dell'ostilità di Cirillo.
Anche se non conosciamo i dettagli delle divergenze, ma molto probabilmente per quel che Ipazia insegnava (anche, ma forse soprattutto, sulla congiunzione G-S tripla del 411-12 nei Gemelli), è certo che durante gli anni 413 e 414 il clima tra la matematica ed astronoma ed il fanatico Cirillo si fece incandescente. Finchè (secondo quanto riporta lo scrittore cristiano Socrate Scolastico) nel marzo del 415 un gruppo di fanatici parabalanoi, chierici "barellieri", sorta di milizia privata di Cirillo, sorprese Ipazia mentre tornava a casa in lettiga, la tirò giù, la trascinò in una chiesa e la uccise brutalmente, scorticandola fino alle ossa e bruciandone poi i resti nel braciere del Cinarion.
A questo punto, l'ineffabile Cirillo (che per i suoi meriti cristologici e marianologi Leone XIII nel 1882 proclamerà santo e Doctor Incarnationis) fece distruggere anche tutte le opere di Ipazia, sia quelle di contenuto geometrico-matematico che quelle di contenuto specificamente astronomico, nonchè tutti gli strumenti scientifici da lei inventati.
La succesiva inchiesta per l'uccisione di Ipazia si risolse naturalmente con un nulla di fatto. Così stava iniziando il medioevo.
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