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Ci si accorse al passare del tempo che i giorni bisestili così introdotti erano troppi, perchè la durata dell'anno è più breve e che quindi occorreva non solo inserirne meno per il futuro, ma anche eliminarne alcuni di quelli già introdotti. Fu per questo motivo che papa Gregorio XIII (1572-1585), consigliato da una commissione formata da numerosi e valenti astronomi, nel 1582 decretò: a) che fossero soppresse dieci date per bilanciare i giorni bisestili inseriti di troppo dal tempo dei romani fino a quell'anno e che si passasse quindi per quell'anno dal 4 ottobre direttamente al 15 ottobre; b) che per il futuro si inserissero non più 100 ma solo 97 giorni bisestili ogni 400 anni, per tener conto di una durata dell'anno di 365,2425 giorni solari medi. Per sopprimere questi 3 giorni ogni 400 anni il calendario gregoriano stabilì la regola che gli anni di fine secolo (quelli terminanti con due zeri) sono bisestili solo se divisibili per 400. Così 1600 e 2000 sono stati bisestili, ma non il 1700, il 1800 ed il 1900. Analogamente per noi il 2100, il 2200 e il 2300 non saranno bisestili, mentre il 2400 sì.
La riforma gregoriana del calendario trovò una fortissima resistenza in tutte le altre confessioni cristiane, tanto che le Chiese anglicana e luterana l'accettarono solo molto più tardi, mentre la Chiesa ortodossa e quella copta tuttora non l'accettano e continuano con il calendario di Giulio Cesare. Ecco perchè queste ultime celebrano il Natale con 13 giorni di ritardo: i 10 giorni bisestili di troppo non soppressi nel calendario giuliano + i 3 giorni bisestili inseriti in più rispetto a noi nel 1700, 1800 e 1900.
E' noto oggi che l'anno tropico è in realtà ancora un po' più corto (365,2422 giorni) di quanto stimato al tempo di Gregorio XIII (365,2425 giorni), ma poichè ciò comporta una differenza di soli 3 giorni bisestili nei prossimi 10'000 anni, per ora si continua tranquillamente ad usare il calendario gregoriano.
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