sabato 22 giugno 2013

Roma, AD 360: abbattuto il Colosso al dio-Sole, arriva l'obelisco lateranense e sorge la prima Basilica di s. Pietro.

[Riprendo e velocemente completo dopo la morte di mia madre. R.i.p.] Lunedì 10 giugno, ho partecipato - nell'aula A della Sezione di studi storico-religiosi della Facoltà di Lettere della Sapienza di Roma - ad un seminario organizzato dalla prof.ssa E. Prinzivalli del Dip. di Storia, culture e religioni. Le relazioni che davano spunto al dibattito erano una (Giovanni e Gesù. Storia di un antagonismo) di Edmondo Lupieri della Loyola University di Chicago  ed una (La creazione di S.Pietro in Vaticano) di Richard Westall della Gregoriana di Roma. Personalmente ho trovato quest'ultima come la più interessante e documentata delle due. Il giovane professore della Gregoriana ha dimostrato - sulla base di testimonianze epigrafiche, letterarie e numismatiche - che l'inizio della costruzione della prima Basilica di s. Pietro, solitamente definita costantiniana, in realtà  non può essere collocato prima dell'AD 357, data della prima ed unica visita a Roma di Costanzo II, il vittorioso figlio superstite e successore di Costantino.

Nel 357 Costanzo venne a Roma - con la moglie Eusebia, la sorella Elena ed una numerosa corte - a celebrare i suoi primi venti anni di regno (vicennalia). Sebbene durata solo un paio di mesi, quella visita - iniziata con l'ingresso trionfale su un cocchio d'oro -  lasciò tracce durature nell'assetto urbanistico della vecchia capitale imperiale. Noto che proprio in quel torno di tempo vi furono infatti 4 importanti cambiamenti: 2 rimozioni/eliminazioni e 2 erezioni/costruzioni.

I) Del grande Colosso dedicato al Sole, che era stato fatto erigere da Nerone circa trecento anni prima e che era molto probabilmente un enorme monumento all'eliocentrismo del sistema planetario, abbiamo le ultime notizie nel Cronografo del 354. Dev'essere dunque caduto/stato-abbattuto proprio in quegli anni, secondo la mia ipotesi proprio in concomitanza con o subito dopo la visita di Costanzo II.

II) Più certa - come accaduta nel 357 - è la rimozione per volere di Costanzo II, dall'aula del Senato romano, dell'altare dedicato alla dea Vittoria, lì posto inizialmente da Augusto nel 29 aC come emblema autorevole della religione dei padri e della pax deorum. Rimozione che rimarrà nonostante i ripetuti interventi in senso contrario del prefetto di Roma Simmaco (ca. 340-420 dc).

Dopo l'eliminazione di questi due importanti e simbolici monumenti della Roma pagana, iniziò la vera e propria cristianizzazione della vecchia capitale imperiale prima

III) con il trasporto a Roma da Alessandria d'Egitto (e l'erezione al centro del Circo Massimo) dell'imponente obelisco (oltre 32m) del faraone Thutmose III (1479-1425 aC), obelisco ora a fianco della Basilica di s. Giovanni in Laterano; poi

IV) con la costruzione della prima Basilica di s. Pietro, come ha messo in evidenza recentemente il detto prof. R. Westall dell'Università gregoriana.

Ecco, il mio modesto suggerimento ai giovani studiosi e ricercatori che mi leggono è quello di inserire questi quattro eventi in un unico quadro di approfondimento del contesto di cristianizzazione di Roma voluto e promosso da Costanzo II.

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