giovedì 13 dicembre 2012

L'imp. Costantino a Roma nel Dies Natalis Solis Invicti: 25-12-312



E' noto che dopo la battaglia di Saxa Rubra - Ponte Milvio del 28 ottobre del 312 (anno che in realtà a quel tempo era ancora conteggiato come 1065 ab Urbe condita) Costantino rimase a Roma almeno un paio di mesi prima di partire per Milano e lì incontrare (febbraio 313) Licinio V. Liciniano, proveniente dalla Pannonia. Insieme da Milano avrebbero a breve emanato il cosiddetto 'editto di tolleranza' che riconosceva anche il cristianesimo come religio licita al pari di altre religioni, in tutto l'impero romano.
Proprio il 13 dicembre di quell'anno stava culminando (come si vede nei grafici sottostanti) l'ennesima ripetizione di quel fenomeno astroNomico - una congiunzione Giove-Saturno - che circa 3 secoli prima

aveva 'incorniciato' l' origine del cristianesimo, con le due congiunzioni Giove-Saturno multiple del 7 ac (tripla nei Pesci) e del 34-35 (doppia nella costellazione del Leone). Questa nuova occorrenza del fenomeno planetario - da cui, a parer mio, Costantino si era lasciato guidare nella sua discesa da Treviri a Roma - fu tuttavia visibile da Terra come congiunzione singola, trovandosi il nostro pianeta dalla parte opposta, rispetto al Sole, dei due pianeti. Giove e Saturno, separati in questi giorni di quell'anno da soli ca. 15' di distanza angolare, erano ancora visibili bassi sull'orizzonte, dopo il tramonto in direzione ovest-sud/ovest.
 
Ecco, tutto ciò premesso mi chiedevo che tipo di festività avranno avuto luogo a Roma quell'anno in prossimità del solstizio invernale alla presenza dell'imperatore d'occidente Costantino. Già dai tempi di Nerone e degli imperatori Flavi, con la costruzione e manutenzione del Colosso (alto 35 metri) è attestato a Roma il culto solare , ripreso poi da Caracalla e dal siriano Eliogabalo di Emesa. Nel 274 poi, l'imperatore Aureliano "trasferì a Roma sacerdoti del dio Sol Invictus e ufficializzò il culto solare di Emesa, edificando un tempio sulle pendici del Quirinale e creando un nuovo corpo di sacerdoti (pontifices solis invicti).  ....   Aureliano consacrò il tempio del Sol Invictus il 25 dicembre 274, in una festa chiamata Dies Natalis Solis Invicti "Giorno di nascita del Sole Invitto", facendo del dio-sole la principale divinità del suo impero ed indossando egli stesso una corona a raggi. La festa del Dies Natalis Solis Invicti divenne sempre più importante in quanto si innestava, concludendola, sulla festa romana più antica, i Saturnali (16-23 dicembre)." [da http://it.wikipedia.org/wiki/Sol_Invictus ]
Non sappiamo se i Saturnalia ed il Dies Natalis Solis Invicti si svolsero in quelle giornate solstiziali del 312 (1065 a.U.c.) come al solito, ma probabilmente sì sia perchè a quella divinità era stato devoto anche Costanzo Cloro, il padre dell'imperatore, sia perchè Costantino (allora poco più che trentenne) non era ancora in quel momento il campione cristiano che diventerà poi. Lo attesta chiaramente il cd editto di Milano del febbraio 313:
"Noi dunque, Costantino Augusto e Licinio Augusto, abbiamo ritenuto di accordare ai cristiani e a tutti gli altri la libertà di seguire la religione che ciascuno crede, affinchè la divinità che sta in cielo, qualunque essa sia, a Noi e a tutti i nostri sudditi dia pace e prosperità".
"La divinità che sta in cielo, qualunque essa sia": una formula prudenziale che dice e non dice, nonostante quel che scriveranno poi Lattanzio ed Eusebio di Cesarea sul segno di Ponte Milvio, sulla cd visione costantiniana. Ci sarebbero voluti ancora una ventina d'anni prima che il 25 dicembre fosse ufficializzato, da Costantino stesso e da papa Giulio I, anche come data della natività di Gesù Cristo.
 
Da un punto di vista astronomico i quattro del Geviert nei primi giorni del 313 (1066 a.U.c.) si trovarono così allineati: Saturno-Giove-Sole-Terra, e la congiunzione G-S rimase dunque per qualche giorno (intorno al 7 gennaio) del tutto invisibile, perchè i due pianeti in congiunzione sorgevano insieme al Sole e dietro di esso, allineati con esso. In gennaio, mentre Costantino cavalcava con i suoi alla volta di Milano, Giove e Saturno ancora in congiunzione cominciarono ad essere visibili ad est bassi sull'orizzonte, all'alba poco prima del sorgere del sole. 
Era quella di quei gioni l'alba di una nuova epoca storica.
 

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