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giovedì 29 ottobre 2015

Elements of the SEINSGESCHICHTE: 28 OCTOBER 312 - the MILVIAN BRIDGE BATTLE

Raffaello, La battaglia di Ponte Milvio (Stanze di Raffaello, dipinte 1508-24,
su commissione di papa Giulio II della Rovere (1503-13); Musei Vaticani)


Planetary situation during the A.D. 312 and particularly
during the months October, November and December 312
As I wrote in chapter XIII of my book "Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana" [i.e. "Jupiter-Saturn conjunctions and judaic-christian history", ISBN 88-900663-0-X] the whole Constantine's descent from Treviri (Trier, Germany) to Rome to face up to Maxentius happened literally at the light of the Jupiter-Saturn conjunction of the year A.D. 312, culminating on December 14th of that year in the Capricorn constellation (see graphics above).

As can be seen by everyone  in the graphics of the J-S conjunction, in those autumn months also the planet Mars (the roman war god) was on the scene. Indeed on 29 September the quicker Mars (brown line in the graphics) was in conjunction with Jupiter, on 10 October with Saturn and on the date of the battle - 28 October 312 - it had surpassed both the nearly aligned Jupiter and Saturn and was about 12° left of Saturn in the evening sky, direction south-west.

Well, this is exactly the situation represented by Raffaello with the three angels depicted over the battle scene, in the great painting of the Vatican Museums: they represent exactly the positions and distances of and between the three planets visible in those days after the sunset, i.e. Mars on the left, 12 degrees links of Saturn, Saturn in the middle, and Jupiter approaching Saturn, 5° right of it.  
This means that in Vatican there has been a continuity of astronomical knowledge from the first centuries of christianism till to the times of pope Giulio della Rovere (1503-13) and longer, in my opinion till to our times.

lunedì 27 ottobre 2014

SEINSGESCHICHTE: the CONSTANTINE's VISION on October 27th, A.D. 312

Quattro pianeti - Marte, Saturno, Giove e Venere - erano visibili il 27 ottobre 312 
sera dopo il tramonto in direzione sud-ovest, al confine tra le stelle del Capricorno 
e quelle del Sagittario. Era questa la vigilia della memorabile battaglia 
di Ponte Milvio (Saxa Rubra) del 28 ottobre 312 tra Costantino e Massenzio.
A Giove mancavano poco più di 5° per raggiungere Saturno nel Capricorno, cosa che
avvenne circa un mese e mezzo dopo: il 13 dicembre (cfr. grafici dietro il titolo del blog).



Come si vede dai grafici la distanza angolare tra i due pianeti oscillò sugli 8° (valore che aveva a marzo, alla partenza di Costantino da Treviri, oggi Trier, in Germania) per molti mesi.. la congiunzione sembrava tardare: fu molto probabilmente questo il motivo del lungo temporeggiare di Costantino, accampato con il suo esercito tra Cassia e Flaminia. Tanto temporeggiò Costantino che Massenzio (che pure non era mai stato personalmente in battaglia) arrivò ad illudersi che avesse paura di lui ... 
Fu così che il 28 mattina commise l'errore che gli sarebbe stato fatale, uscendo lui da Roma attraverso il Ponte Milvio e andando a dare battaglia con i suoi a Costantino nella vicina piana di Saxa Rubra, proprio laddove sorgono ora i più grandi studi della RAI (nella foto qui a sinistra il grande unicorno alato all'ingresso).

La congiunzione vera e propria tra i due pianeti arrivò all'apice un mese e mezzo dopo, nella costellazione del Capricorno. Fu una congiunzione singola (appunto di tipo unicorno, secondo l'interpretazione astronomica del mito da me data anni fa) con un allineamento tra Giove e Saturno quasi perfetto: l'angolo residuo tra i due pianeti fu di appena 0° 13' 22" (meno di metà del diametro lunare).


Ricorderò per concludere che tutta la questione oggetto di questo breve articolo è trattata diffusamente e approfonditamente nel cap. XIII del mio "Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana", ove è illustrato anche il significato astroNomico dei simboli costantiniani XP/PX ed I-H-S.

lunedì 30 dicembre 2013

The relation between the so-said STAR OF BETHLEHEM and the Constantinian/Jesuitic symbol I.H.S.

La mia interpretazione del simbolo costantiniano IHS,
che - con l'aggiunta delle tre freccette sotto ed inserito
 in un sole raggiante  - è anche il logo della
Compagnia di Gesù, i Gesuiti

The three alignments of the triple Jupiter-Saturn conjunction, which took place in the constellation of Pisces in the year 7 bC and which is nowadays known as star of Bethlehem, happened - as anybody can verify (first picture here above)- in the following dates and with the following minimal visual angles between the two planets (in parenthesis the longitude of the alignments):  

- May 29th : 0° 59' 05"        (long.: 350° 56' 15")
- October 1st : 0° 58' 30"    (long.: 347° 24' 43")
- December 5th: 1° 3' 15"   (long.: 345° 32' 0")

The second picture here above illustrates my interpretation of the Constantinian and Jesuitic symbol I.H.S. with the three little arrows underneath: it is simply a synthetic way to represent the said physical phenomenon happened in the year 7 BCE between the two visible planets Jupiter and Saturn, in the constellation of Pisces.



giovedì 13 dicembre 2012

L'imp. Costantino a Roma nel Dies Natalis Solis Invicti: 25-12-312



E' noto che dopo la battaglia di Saxa Rubra - Ponte Milvio del 28 ottobre del 312 (anno che in realtà a quel tempo era ancora conteggiato come 1065 ab Urbe condita) Costantino rimase a Roma almeno un paio di mesi prima di partire per Milano e lì incontrare (febbraio 313) Licinio V. Liciniano, proveniente dalla Pannonia. Insieme da Milano avrebbero a breve emanato il cosiddetto 'editto di tolleranza' che riconosceva anche il cristianesimo come religio licita al pari di altre religioni, in tutto l'impero romano.
Proprio il 13 dicembre di quell'anno stava culminando (come si vede nei grafici sottostanti) l'ennesima ripetizione di quel fenomeno astroNomico - una congiunzione Giove-Saturno - che circa 3 secoli prima

aveva 'incorniciato' l' origine del cristianesimo, con le due congiunzioni Giove-Saturno multiple del 7 ac (tripla nei Pesci) e del 34-35 (doppia nella costellazione del Leone). Questa nuova occorrenza del fenomeno planetario - da cui, a parer mio, Costantino si era lasciato guidare nella sua discesa da Treviri a Roma - fu tuttavia visibile da Terra come congiunzione singola, trovandosi il nostro pianeta dalla parte opposta, rispetto al Sole, dei due pianeti. Giove e Saturno, separati in questi giorni di quell'anno da soli ca. 15' di distanza angolare, erano ancora visibili bassi sull'orizzonte, dopo il tramonto in direzione ovest-sud/ovest.
 
Ecco, tutto ciò premesso mi chiedevo che tipo di festività avranno avuto luogo a Roma quell'anno in prossimità del solstizio invernale alla presenza dell'imperatore d'occidente Costantino. Già dai tempi di Nerone e degli imperatori Flavi, con la costruzione e manutenzione del Colosso (alto 35 metri) è attestato a Roma il culto solare , ripreso poi da Caracalla e dal siriano Eliogabalo di Emesa. Nel 274 poi, l'imperatore Aureliano "trasferì a Roma sacerdoti del dio Sol Invictus e ufficializzò il culto solare di Emesa, edificando un tempio sulle pendici del Quirinale e creando un nuovo corpo di sacerdoti (pontifices solis invicti).  ....   Aureliano consacrò il tempio del Sol Invictus il 25 dicembre 274, in una festa chiamata Dies Natalis Solis Invicti "Giorno di nascita del Sole Invitto", facendo del dio-sole la principale divinità del suo impero ed indossando egli stesso una corona a raggi. La festa del Dies Natalis Solis Invicti divenne sempre più importante in quanto si innestava, concludendola, sulla festa romana più antica, i Saturnali (16-23 dicembre)." [da http://it.wikipedia.org/wiki/Sol_Invictus ]
Non sappiamo se i Saturnalia ed il Dies Natalis Solis Invicti si svolsero in quelle giornate solstiziali del 312 (1065 a.U.c.) come al solito, ma probabilmente sì sia perchè a quella divinità era stato devoto anche Costanzo Cloro, il padre dell'imperatore, sia perchè Costantino (allora poco più che trentenne) non era ancora in quel momento il campione cristiano che diventerà poi. Lo attesta chiaramente il cd editto di Milano del febbraio 313:
"Noi dunque, Costantino Augusto e Licinio Augusto, abbiamo ritenuto di accordare ai cristiani e a tutti gli altri la libertà di seguire la religione che ciascuno crede, affinchè la divinità che sta in cielo, qualunque essa sia, a Noi e a tutti i nostri sudditi dia pace e prosperità".
"La divinità che sta in cielo, qualunque essa sia": una formula prudenziale che dice e non dice, nonostante quel che scriveranno poi Lattanzio ed Eusebio di Cesarea sul segno di Ponte Milvio, sulla cd visione costantiniana. Ci sarebbero voluti ancora una ventina d'anni prima che il 25 dicembre fosse ufficializzato, da Costantino stesso e da papa Giulio I, anche come data della natività di Gesù Cristo.
 
Da un punto di vista astronomico i quattro del Geviert nei primi giorni del 313 (1066 a.U.c.) si trovarono così allineati: Saturno-Giove-Sole-Terra, e la congiunzione G-S rimase dunque per qualche giorno (intorno al 7 gennaio) del tutto invisibile, perchè i due pianeti in congiunzione sorgevano insieme al Sole e dietro di esso, allineati con esso. In gennaio, mentre Costantino cavalcava con i suoi alla volta di Milano, Giove e Saturno ancora in congiunzione cominciarono ad essere visibili ad est bassi sull'orizzonte, all'alba poco prima del sorgere del sole. 
Era quella di quei gioni l'alba di una nuova epoca storica.
 

mercoledì 21 novembre 2012

"Nova Roma visa phoenice, melioribus auspiciis condita est" (John of Salisbury, Policraticus)


La basilica di Santa Sophia ad Istanbul
In questi giorni di novembre dell'anno 332 (quindi esattamente 1680 anni fa) stava iniziando il fenomeno astronomico che Giovanni di Salisbury (John of Salisbury ovvero Iohannes Saresberiensis) - secondo la mia interpretazione - avrebbe ricordato nel suo Policraticus come una delle apparizioni datate della fenice. Fenomeno che in realtà, come ho dimostrato al congresso della F.I.E.C. di Berlino nel 2009, era la congiunzione Giove-Saturno tripla nella costellazione della Vergine, cui si riferiscono i grafici delle longitudini e della distanza angolare tra i due pianeti, riportati qui sotto.
Parlando della fenice tra altri animali come se essa fosse un animale realmente esistente, mentre Bisanzio viveva un periodo di  splendore scrisse Giovanni verso il 1159:
Phoenix singularis felicitatis successus pollicetur, quale est, quod nova Roma visa phoenice, melioribus auspiciis condita est.
Insomma che l'apparizione della fenice è un segno, un presagio di straordinaria felicità come dimostra il fatto che la Nova Roma fu fondata, edificata sotto i migliori auspici, con avvistamento e visita della fenice stessa.
 
Come potete voi stessi verificare o far verificare, i tre allineamenti in longitudine tra i due pianeti si ebbero alle date:
- 20 novembre 332 (quando Giove superò la prima volta Saturno, mentre entrambi si muovevano di moto progressivo),
- 9 aprile 333 (quando, muovendosi entrambi di moto retrogrado, Giove passò alla destra del 'padre' Saturno),
- 16 giugno 333 (quando Giove tornò a sinistra di Saturno, muovendosi entrambi di moto progressivo).
Anche se, per festeggiare il venticinquesimo anno del suo regno, Costantino aveva anticipato all' 11 maggio 330 l'inaugurazione della città, nel 332-333 questa doveva essere ancora 'tutta un cantiere' e dunque l'affermazione di Giovanni da Salisbury appare del tutto giustificata. Sarà interessante in futuro capire come la notizia di questa congiunzione tripla del 332-333 sia potuta arrivare - dopo otto secoli - a  Giovanni da Salisbury, allievo di Pietro Abelardo, segretario di vescovi e a sua volta vescovo di Chartres (1176). Aiuterà forse lo studio dei circa 60 manoscritti del Policraticus, conservati in Inghilterra tra Canterbury, Exeter e Cambridge e/o delle altre sue opere.
Diciamo per concludere che il 332 fu per Costantino (cui rimanevano solo 5 anni di vita) anche l'anno della Victoria Gothica.
 

lunedì 22 ottobre 2012

Quod INSTINCTU DIVINITATIS ...

Ricorre tra pochi giorni il 1700-esimo anniversario tondo tondo della famosissima battaglia di Ponte Milvio tra Costantino e Massenzio del 28 ottobre 312, una delle battaglie più importanti di tutta la storia.
 Dopo la vittoria Costantino rimase a Roma circa un paio di mesi, recandosi poi a Milano per incontrare l'Augusto della parte orientale dell'impero, Licinio, ed emettere insieme a lui - nel febbraio 313 - il famoso Editto di tolleranza, che - riconoscendo il cristianesimo come 'religio licita' al pari delle altre - assicurava a tutti piena libertà religiosa.
A ricordo della vittoria di Ponte Milvio (combattuta in realtà una quindicina di km più a nord, nella piana di Saxa Rubra) negli anni seguenti fu ristrutturato, modificato e ridedicato l' arco di Adriano, erigendogli sopra un grande attico che portava sulle due facciate la seguente iscrizione:
IMP(ERATORI) CAES(ARI) FL(AVIO) CONSTANTINO MAXIMO
P(IO) F(ELICI) AUGUSTO S(ENATUS) P(OPULUS)Q(UE) R(OMANUS)
QUOD INSTINCTU DIVINITATIS MENTIS
MAGNITUDINE CUM EXERCITO SUO
TAM DE TYRANNO QUAM DE OMNI EIUS
FACTIONE UNO TEMPORE IUSTIS
REM PUBLICAM ULTUS EST ARMIS
ARCUM TRIUMPHIS INSIGNEM DICAVIT
così traducibile: "All'imperatore Cesare Flavio Costantino Massimo, pio, felice, Augusto, il Senato e il Popolo romano - poichè per ispirazione della divinità e per la grandezza del suo spirito con il suo esercito vendicò lo Stato ad un tempo sul tiranno e su ogni sua fazione con giuste armi - dedicarono questo arco insigne per trionfi."
L'inaugurazione del 'nuovo' arco avvenne nel 315 (secondo alcuni il 25 luglio, secondo altri il 28 ottobre) alla presenza dello stesso Costantino, venuto a Roma anche per celebrare il suo primo decennio di regno.

 
Agli studiosi dell'evoluzione religiosa di Costantino ha dato molto da pensare la terza riga dell'iscrizione, quella ove si parla di "instinctu divinitatis", che risulta piuttosto ambigua sia per la polivalenza in latino del termine instinctus (istigazione, impulso, stimolo, ispirazione, eccitamento) che per il riferimento generico alla divinitas. Alcuni poi hanno addirittura pensato che il testo pervenutoci sia stato manomesso nel tempo: il cardinale Angelo Mai (1782-1854) ritenne che al posto di instinctu divinitatis vi fosse originariamente scritto DIIS FAVENTIBUS (cioè 'con il favore/la benevolenza degli dei'), mentre l'epigrafista tedesco Wilhelm Henzen (1816-1887) sostenne che la scritta originale era NUTU IOVIS OPTIMI MAXIMI, cioè 'per volere/volontà di Giove ottimo massimo'.
La mia opinione al riguardo è quella espressa in un capitolo del mio volume Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana e ripetuta più volte in varie sedi, anche in post precedenti di questo blog. Quale che fosse la scritta sull'arco di Adriano-Costantino, e' un inoppugnabile dato di fatto che tutta l'impresa costantiniana del 312 si svolse alla luce e secondo la tempistica della congiunzione Giove-Saturno che andava maturando nella costellazione del Capricorno (la stessa cui teneva tanto Ottaviano Augusto) e che ebbe il suo culmine il 13 dicembre di quell'anno: si vedano al riguardo i grafici ora dietro il titolo del blog. A questo fenomeno astronomico (forse astrologicamente interpretato) fa riferimento secondo me quella terza riga dell'iscrizione dedicatoria.
Solo così si spiegano sia la scelta del periodo della spedizione da Treviri (in Germania) a Roma che il lungo temporeggiare di Costantino sulle colline tra Cassia e Flaminia, ove sarebbe rimasto ancora se il 28 mattina l'inesperto e vanitoso Massenzio - ricorrendo il suo 6° anniversario di regno - non gli fosse venuto provvidenzialmente incontro a Saxa Rubra con il suo pesante esercito.

Ironia della storia, la congiunzione Giove-Saturno dalla quale Costantino si lasciò guidare in quel fatidico anno 312 fu di tipo unicorno, cioè singola e stretta (cfr. grafici dietro al titolo del blog), proprio il monokeros che - secondo i miei studi - era stato sacralizzato nel giudaismo del secondo tempio come teofania della divinità monoteista, cioè come Visita e Presenza divina. Fu probabilmente per questo che Costantino tolse allora agli ebrei il divieto di recarsi - pena la morte - a Gerusalemme (ora Aelia Capitolina), divieto imposto da Adriano nel 135 dopo la rivolta di Bar Kochba. Divieto che fu rimosso tuttavia solo per pochi giorni all'anno, per andare a piangere e pregare sul luogo ove sorgeva il tempio nel giorno anniversario della distruzione di esso da parte di Tito.

domenica 30 ottobre 2011

Constantine's XP-vision on October 27th, 312, in Saxa Rubra (Milvian Bridge)


Constantine's XP-vision
on the evening of October 27th, 312, in direction South-West
[G. De Cesaris, Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana, 2001]
What Constantine could really see in the evening sky of those last days of October 312 was the lining up of the four planets Mars, Saturn, Jupiter, Venus while background was the Capricorn constellation. Taking into consideration the fact that the stars of this zodiacal constellation form a figure like the letter P, it is easy to see in the superimposing of these two pictures the caeleste signum dei XP (chi-rho), i.e. the beginning of the word Christ in Greek language.

This is in my opinion the origin of the the symbol which, according to the legend, Constantine put on his soldiers' shields before the battle against Maxentius.