Poichè in qualcuno degli ultimi post ho parlato delle mie tesi dicendo che esse si basano su e includono una fenomenologia delle congiunzioni Giove-Saturno, avendo ora letto qualcosa di Husserl volevo precisare che nel mio caso *non* si tratta di transzendentale Phaenomenologie, ma di fenomenologia strettamente fisico-matematica di quel fenomeno astroNomico; diciamo pure - e forse meglio, cioè più appropriatamente - di fisica di quell'importante fenomeno planetario osservato e registrato sin dall'antico Egitto (e fors'anche dall'antica Cina).
Questa precisazione si rende necessaria perchè ho letto dei brani di Husserl di definizione della fenomenologia dai quali si deduce che nella sua visione questa disciplina aveva una forte connotazione soggettiva e psicologica, mentre io al contrario nello studio di quel particolare fenomeno che ho identificato come l'ente base della metafisica ho adottato un criterio rigorosamente oggettivo e scientifico nel senso proprio della scienza moderna, galileiana.
Scriveva ad esempio Husserl [La storia della filosofia e la sua finalità, Città Nuova ed., Roma 2004, p. 9]:
Questa precisazione si rende necessaria perchè ho letto dei brani di Husserl di definizione della fenomenologia dai quali si deduce che nella sua visione questa disciplina aveva una forte connotazione soggettiva e psicologica, mentre io al contrario nello studio di quel particolare fenomeno che ho identificato come l'ente base della metafisica ho adottato un criterio rigorosamente oggettivo e scientifico nel senso proprio della scienza moderna, galileiana.
Scriveva ad esempio Husserl [La storia della filosofia e la sua finalità, Città Nuova ed., Roma 2004, p. 9]:
La fenomenologia è "una scienza nuova ... omnicomprensiva del conoscere in generale da intendere nel senso più ampio, nella quale viene messa teoreticamente in questione la totalità delle strutture della percezione, del ricordo, della libera fantasia, per quanto possano essere primitive, allo stesso titolo di ogni forma di teorizzazione scientifica aprioristica ed empirica.
Ma - aggiunge Husserl - in ultima analisi verremmo sospinti ancora oltre. Chi se la sentirebbe di separare la soggettività conoscitiva dalla soggettività che ha dei sentimenti, delle tendenze, dei desideri, delle volizioni, che compie delle azioni, dalla soggettività che, in senso superiore e inferiore, valuta ed è attivamente operante secondo scopi?".
E' evidente che qui c'è un atteggiamento troppo personale e soggettivo nell'approccio allo studio dei fenomeni, contrastante secondo me con quello oggettivo postulato dalla scienza moderna. Che è poi quello da me adottato nello studio e nelle descrizioni delle congiunzioni G-S riportate nelle Appendici I-II-III-IV-V del mio "Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico cristiana".
Ma - aggiunge Husserl - in ultima analisi verremmo sospinti ancora oltre. Chi se la sentirebbe di separare la soggettività conoscitiva dalla soggettività che ha dei sentimenti, delle tendenze, dei desideri, delle volizioni, che compie delle azioni, dalla soggettività che, in senso superiore e inferiore, valuta ed è attivamente operante secondo scopi?".
E' evidente che qui c'è un atteggiamento troppo personale e soggettivo nell'approccio allo studio dei fenomeni, contrastante secondo me con quello oggettivo postulato dalla scienza moderna. Che è poi quello da me adottato nello studio e nelle descrizioni delle congiunzioni G-S riportate nelle Appendici I-II-III-IV-V del mio "Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico cristiana".
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