Mia riproduzione a mano del kd-SEYN heideggeriano, cioè del "kreuzweise durchgestrichene Seyn" ovvero del Seyn cancellato/barrato a croce |
Come ho spiegato la prima volta a Berlino nove anni fa, in occasione del quinquennale congresso 2009 della F.I.E.C. (Fédération Internationale des Associations d' Etudes Classiques), sono molti i modi in cui una congiunzione Giove-Saturno può apparire all' osservatore terrestre in funzione della posizione che la nostra Terra ha sulla sua orbita al momento dell' allineamento G-S eliocentrico. Questi modi sono comunque riconducibili sostanzialmente a due - quello della congiunzione GS multipla (cioè tripla o doppia) e quello della congiunzione GS singola - a seconda che la Terra si trovi in mezzo tra il sole e i due pianeti (nel settore AFB di +/- 29° rispetto all' asse) oppure dalla parte opposta di essi rispetto al sole (settore AUB della figura).
Mentre la congiunzione G-S multipla è sempre visibile perchè dura molti mesi ed avviene durante le ore notturne/serali, quella singola è di norma meno appariscente perchè è molto rapida ed avviene all' alba, al tramonto o addirittura nelle ore centrali del giorno (il famoso "Mittag" di Nietzsche), rimanendo in tal caso totalmente invisibile.
In altre parole nel caso in cui il Geviert celeste ha la particolare configurazione di allineamento Terra-Sole-Giove-Saturno, la coppia dei due Goetter è sì presente, c' è, ma è invisibile, è cancellata alla nostra vista, perchè la luce che i due pianeti riflettono è sopraffatta dall' enorme potenza luminosa del sole, dietro cui Giove e Saturno sono allineati. Ecco è proprio a questa situazione che Heidegger sta pensando quando sta scrivendo la parola Seyn con sopra la cancellatura a croce (il "kreuzweise Durchstreichung" di p. 411 in Wegmarken).
Scrive ivi Heidegger: "Das Zeichen der Durchkreuzung kann nach dem Gesagten allerdings kein bloss negatives Zeichen der Durchstreichung sein. Es zeigt vielmehr in die vier Gegenden des Gevierts und deren Versammlung im Ort der Durchkreuzung."
The single Jupiter-Saturn conjunction occurred on April 18th, 1881, at midday/Mittag (".. und Zarathustra ging an mir vorbei.") |
Scrive ancora (Wegmarken, 414-415): "Der Schwund des vormals Anwesenden ist kein Verschwinden des Anwesens. Wohl dagegen entzieht sich dieses."
und noch: "Sein-kd bleibt in einer seltsamen Weise aus. Es verbirgt sich. Es haelt sich in einer Verborgenheit, die sich selber verbirgt."
All'inizio del GA98, per sottolineare la poca visibilità e la rarità del kd-Seyn, scrive (p.6): "Warum muessen wir so viel Schein ertragen, um ein Geringes von kd-Seyn zu erlangen?
Come dicevo nel post precedente, ove riportavo due Anmerkungen biografiche annotate da Heidegger in GA98, egli sapeva (perchè lo aveva capito da solo o perchè ne era stato informato da qualche suo amico fisico) che la gran parte delle congiunzioni Giove-Saturno sono singole e quindi poco visibili da chi non è attento ai Winke dell'Essere. Scrive infatti più volte che la Seinsvergessenheit non è solo colpa dei filosofi che lo hanno preceduto, essa è in qualche modo intrinseca al fenomeno fisico/ontico, al Grundphaenomen (appunto la congiunzione Giove-Saturno). Ciò è vero, perchè dai miei studi fisico-matematici risulta come dicevo che circa l' 84% delle congiunzioni G-S sono singole, mentre solo il 16% circa sono multiple(triple/doppie), quindi ben visibili - per mesi - nel cielo notturno o serale o albeggiante.
Sulla Seinsvergessenheit Heidegger ha scritto in Wegmarken, 415 anche una cosa spiritosa: "Die 'Seinsvergessenheit' hat man denn auch vielfach so vorgestellt, dass, um es im Bilde zu sagen, das Sein der Schirm ist, den die Vergesslichkeit eines Philosophieprofessors irgendwo hat stehen lassen."
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Poichè mi sembra di aver detto tutte le cose principali sul kd-Seyn, passo a mettere un po' di etichette/Labels per permettere ai motori di ricerca di ritrovare questo mio denso articolo, scritto in uno spirito husserliano: "Zu den Sachen selbst!! anstatt bei blossen Worten stehen zu bleiben."
Buona lettura e buone meditazioni a tutti, in particolare agli amici, vicini e lontani.