lunedì 13 luglio 2020

Una FENICE per SOCRATE e PLATONE (403 aC)

Grafici della congiunzione Giove-Saturno doppia avvenuta nel 403 aC
nella costellazione (o Gegend, come dice Heidegger) della Bilancia/Libra
Già all'inizio del V sec aC - con Eraclito e Parmenide - e poi per tutto il secolo dovette essersi acceso in Grecia tra i pensatori pre-socratici un vivace dibattito su geocentrismo-o-eliocentrismo, allora la questione filosofica principale
A fine secolo, quando Erodoto (484-dopo 430) era già stato in Egitto, ad Heliopolis, ed aveva scritto del tempio del sole e del sacro uccello benu/phoinix lì venerato, in quel tempo - nel 403 aC - caso vuole che si sia verificato uno di quei fenomeni, un logos alethes, una congiunzione Giove-Saturno multipla (doppia), la cui unica spiegazione razionale era/è l'eliocentrismo del sistema planetario/solare.

In quel momento (403 aC) Socrate era un pensatore anziano molto probabilmente già accusato di atteggiarsi a profeta e di traviare i giovani e Platone un promettente filosofo 25enne. Ebbene io penso che i due, maestro ed allievo, debbono aver osservato de visu il fenomeno tra il febbraio e l'agosto del 403 con grandissimo interesse, con lo strano moto retrogrado dei due pianeti, e debbono averne parlato tra loro e con altri. Ed essere arrivati appunto alla conclusione/spiegazione dell' eliocentrismo come struttura del sistema planetario/solare. 

Come sappiamo, Socrate non ha lasciato scritti, mentre Platone ne ha lasciato fin troppi dicendo tuttavia che delle cose più importanti (ta mégista) non avrebbe scritto affatto [forse per prudenza, per non dover fare la fine di Socrate]. Ecco alle centinaia o migliaia di studiosi di Platone che ne stanno ancora ricercando il vero messaggio filosofico (affidato probabilmente alle sue "dottrine non scritte") e a quelli di loro che lo qualificano come un proto-cristiano, io suggerisco di iniziare a considerare il filosofo Platone come uno dei primi eliocentristi. 

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