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giovedì 18 febbraio 2016
HEIDEGGERS LANGEWEILE - La NOIA di HEIDEGGER in attesa (wartend) della _KEHRE DI GIOVE verso Saturno (1930-31)_
La mia 'seinsgeschichtliche Interpretation' di questo fatto, che lo portò ad elaborare e teorizzare filosoficamente questa spiacevole sensazione di tempo rallentato, che non passa mai ("die zoegernde Zeit"), distinguendo addirittura tre tipi di noia (il venire-annoiati-da, l'annoiarsi-di e la noia profonda), la mia interpretazione - dicevo - è che egli non vedeva l'ora che il pianeta Giove (allontanatosi da Saturno dopo la congiunzione del settembre 1921) incominciasse a ri-avvicinarsi al Signore degli anelli, in preparazione dell'evento epocale che lui tanto fortemente attendeva per gli anni successivi: la congiunzione Giove-Saturno TRIPLA del 1940-41.
Che la Kehre, la cosiddetta "svolta", corrisponda a qualcosa di fisico, di oggettivo, di esterno al pensiero del filosofo lo dice del resto lui stesso laddove, nella lettera al gesuita W. J. Richardson di aprile 1962, precisa che: "La svolta non è in primo luogo un processo nel pensiero che indaga [cioè: nel suo pensiero, nota mia]; essa appartiene alla questione stessa indicata con i titoli Essere e tempo e Tempo ed essere.", cioè secondo me alla fenomenologia e temporalità del Seiende im Ganzen, dell'ente composto fondamentale Giove-Saturno.
Quanto alla datazione della "Kehre heideggeriana" al 1930 in coincidenza con la "Kehre gioviana", ci soccorre ancora una volta Heidegger in due modi:
I) con la sua nota a margine tra il paragrafo §5 ed il p. §6 della sua copia personale del saggio del 1930 Vom Wesen der Wahrheit (Dell'essenza della verità), ove precisa che la "svolta" è da intendersi come "una svolta entro la storia dell'essere [Seyn];
II) con il fatto che proprio nella seconda metà del 1930, al tempo dell'inizio fisico della Kehre gioviana, dette tutta una serie di conferenze sui Concetti fondamentali della metafisica, sulla noia-Langeweile e sul tempo rallentato (die zoegernde Zeit): il 14 luglio 1930 a Karlsruhe, l' 8 ottobre 1930 a Brema, poi a Marburgo e Friburgo (11 dicembre 1930).
martedì 21 febbraio 2012
Riassumendo
Come spiegavo in precedenza, il periodo medio delle congiunzioni tra Saturno e Giove (cioè tra l'Antico di giorni che si muove pian piano e quello che va più spedito, come un Figlio di mezz'età) è 19 anni e 314 giorni. Partendo da un allineamento dei due pianeti rispetto al Sole, dopo un tale tempo Giove avrà doppiato (immaginate macchine su un circuito) Saturno, cioè lo avrà sopravanzato di 360°, e i due pianeti si troveranno di nuovo allineati.Penso sia facilmente comprensibile che a metà di detto tempo, cioè 9 anni e 340 giorni dopo un allineamento, Giove avrà superato Saturno solo di mezzo giro, cioè di 180° e i due pianeti si troveranno da parti opposte rispetto al Sole (e alla Terra, assai più vicina di essi al Sole). E' anche evidente che nella stessa situazione di trovavano mezzo periodo prima, cioè 9 anni e 340 giorni prima dell'allineamento di riferimento.

La situazione si vede bene nel grafico qui a sinistra, con riferimento alla congiunzione Giove-Saturno tripla del 1940-41 nella costellazione dell'Ariete (allineamenti: 7 agosto e 20 ottobre 1940 e 15 febbraio 1941). Si vede bene che intorno al 1930-31 ed intorno al 1950-51 la separazione angolare tra i due pianeti è di circa 180°: appunto a queste situazioni astronomiche secondo me - Heidegger fa criptico riferimento con tutto il suo ermetico parlare di svolte. Kehren che, tiene sempre a precisare, non sono svolte nel suo modo di pensare, ma qualcosa di oggettivo e di esterno ad esso. Indicano semplicemente i tempi (ma non istanti, perchè sono processi che durano vari mesi) dopo del quale (die erste Kehre) e fino al quale (die zweite Kehre) l'epocale ritorno dell'Essere (la congiunzione G-S tripla del 1940-41) comincia ad essere sempre più visibile o, rispettivamente, è ancora visibile: al centro di questa vallata tra le svolte, circa dieci anni dopo la prima e circa dieci anni prima della seconda si trova l' Ereignis vero e proprio, quella situazione astronomica che - vista dall'alto (Gv 3,3) - consta del posizionarsi sulla stessa direzione delle 3 lancette (Saturno, Giove e Terra) dell'orologio cosmico .
A chi dovesse trovare la mia trattazione delle svolte troppo tecnica o tecnico-scientifica ricordo un paio di frasi di Heidegger che ho sottolineato nella mia copia di Die Frage nach der Technik, due ermetiche - ma ora spero chiare - frasi sulla tecnica.
La prima dice: "Das Wesen der Technik ist in einem hohen Sinne zweideutig. Solche Zweideutigkeit deutet in das Geheimnis aller Entbergung, d.h. der Wahrheit."
La seconda dice:
"Das Unaufhaltsame des Bestellens und das Verhaltene des Rettenden ziehen aneinander vorbei wie im Gang der Gestirne die Bahn zweier Sterne. Allein, dieser ihr Vorbeigang ist das Verborgene ihrer Naehe.
Blicken wir in das zweideutige Wesen der Technik, dann erblicken wir die Konstellation, den Sternengang des Geheimnisses."
Chiudo a questo punto, convinto di aver dato un contributo non indifferente - naturalmente a chi è in grado di recepirlo - alla comprensione del Bremer Vortragszyklus "Einblick in das was ist" (1949), cioè di tutti i concetti ivi cripticamente espressi dallo svevo pastore dell'essere.

La situazione si vede bene nel grafico qui a sinistra, con riferimento alla congiunzione Giove-Saturno tripla del 1940-41 nella costellazione dell'Ariete (allineamenti: 7 agosto e 20 ottobre 1940 e 15 febbraio 1941). Si vede bene che intorno al 1930-31 ed intorno al 1950-51 la separazione angolare tra i due pianeti è di circa 180°: appunto a queste situazioni astronomiche secondo me - Heidegger fa criptico riferimento con tutto il suo ermetico parlare di svolte. Kehren che, tiene sempre a precisare, non sono svolte nel suo modo di pensare, ma qualcosa di oggettivo e di esterno ad esso. Indicano semplicemente i tempi (ma non istanti, perchè sono processi che durano vari mesi) dopo del quale (die erste Kehre) e fino al quale (die zweite Kehre) l'epocale ritorno dell'Essere (la congiunzione G-S tripla del 1940-41) comincia ad essere sempre più visibile o, rispettivamente, è ancora visibile: al centro di questa vallata tra le svolte, circa dieci anni dopo la prima e circa dieci anni prima della seconda si trova l' Ereignis vero e proprio, quella situazione astronomica che - vista dall'alto (Gv 3,3) - consta del posizionarsi sulla stessa direzione delle 3 lancette (Saturno, Giove e Terra) dell'orologio cosmico .
A chi dovesse trovare la mia trattazione delle svolte troppo tecnica o tecnico-scientifica ricordo un paio di frasi di Heidegger che ho sottolineato nella mia copia di Die Frage nach der Technik, due ermetiche - ma ora spero chiare - frasi sulla tecnica.
La prima dice: "Das Wesen der Technik ist in einem hohen Sinne zweideutig. Solche Zweideutigkeit deutet in das Geheimnis aller Entbergung, d.h. der Wahrheit."
La seconda dice:
"Das Unaufhaltsame des Bestellens und das Verhaltene des Rettenden ziehen aneinander vorbei wie im Gang der Gestirne die Bahn zweier Sterne. Allein, dieser ihr Vorbeigang ist das Verborgene ihrer Naehe.
Blicken wir in das zweideutige Wesen der Technik, dann erblicken wir die Konstellation, den Sternengang des Geheimnisses."
Chiudo a questo punto, convinto di aver dato un contributo non indifferente - naturalmente a chi è in grado di recepirlo - alla comprensione del Bremer Vortragszyklus "Einblick in das was ist" (1949), cioè di tutti i concetti ivi cripticamente espressi dallo svevo pastore dell'essere.
mercoledì 15 febbraio 2012
Die zweite Kehre i.e. Astronomical Basis of the second Turn

Ma sentiamo cosa disse - alludendo all'imminenza di questa Kehre astronomica - Heidegger al Bremen Club il 4 dicembre 1949, durante la sua conferenza "Die Kehre":
"Vielleicht stehen wir bereits im vorausgeworfenen Shatten der Ankunft dieser Kehre. Wann und wie sie sich geschicklich ereignet, weiss niemand. Es ist auch nicht noetig, solches zu wissen. Ein Wissen dieser Art waere sogar das Verderblichste fuer den Menschen, weil sein Wesen ist, der Wartende zu sein, der des Wesen des Seins wartet, indem er es denkend huetet. Nur wenn der Mensch als der Hirt des Seins der Wahrheit des Seins wartet, kann er eine Ankunft des Seinsgeschickes erwarten, ohne in das blosse Wissenwollen zu verfallen."
In quei giorni, come detto, i due pianeti erano poco visibili e mai contemporaneamente: Saturno solo dall'una di notte all'alba, Giove dal tramonto alle 20:00 ca. La loro distanza angolare era ormai di 132° e continuava ad aumentare verso i 180° al ritmo di circa 1° alla settimana.
Das Ding als Ding ungewahrt, wahrlos. Ereignis des Einblickes, wenn nur einen Blick wir Menschen von uns aus in das was ist werfen koennen. "Dass Welt sich ereigne als Welt, dass dinge das Ding, dies ist die ferne Ankunft des Wesens des Seins selbst."
Direi che i testi di queste quattro conferenze tenute da Heidegger a Brema dall' 1 al 4 dicembre 1949 e ripetute nel marzo 1950 al grande albergo/sanatorio Buehlerhoehe siano fondamentali - associati e decrittati in base al mio paradigma ermeneutico - per arrivare a comprendere appieno la filosofia e gli scritti del pensatore svevo.
Rimane confermato quel che ho già detto in precedenti articoli e cioè che il mio Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana è il naturale complemento di Essere e tempo, potendosi considerare a buon diritto come quella seconda parte del lavoro heideggeriano che il filosofo non volle o non seppe scrivere nel 1926-27.
Dovendo infine associare una data all'insieme del fatto astronomico (distribuito su molti mesi, anche del 1951) e delle ermetiche (ma ora chiare) considerazioni filosofiche dell' Einblick heideggeriano, proporrei di datare la seconda Kehre al 13 giugno 1950 (cfr. grafico), cioè nei giorni in cui il filosofo ripeteva più volte la prima delle conferenze dell' Einblick di Brema - Das Ding (6, 10 giugno) - e scriveva della Kehre al giovane studente H. Buchner (lettera del 18 giugno, non ancora da me letta).
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