
Come (inconsapevolmente ma opportunamente, devo dire) faceva osservare qualche giorno fa il direttore di
Repubblica, Ezio Mauro, in Vaticano non è più il tempo delle fenici e - aggiungo io - neppure quello degli unicorni. Se
l'ultima fenice fu vista infatti nel 1981 (cfr. grafici dietro al titolo del blog) e la successiva non arriverà che nel 2238, il prossimo unicorno non si vedrà che a dicembre del 2020.

Essendo dunque in questo 2012 il tempo cosmico così
out of joint, in Vaticano è arrivato piuttosto
il tempo dei corvi, come è stato designato (non so bene se dal colore delle tonache dei religiosi cattolici o da qualche abitudine dei corvi veri) il gruppo di persone, a vario titolo operanti nella cittadella del papa, che ha deciso di rendere pubblici tutta una serie di documenti ufficiali scambiati tra i vari uffici dello S.C.V., tra gli stessi ed il pontefice e/o i funzionari dello I.O.R., la banca vaticana, ...
Nessuno, mi pare, conosce bene finalità ed identità di coloro (singoli, gruppi o stati) che tengono il Vaticano sotto pressione (come dicono i giornali) in questo momento. All'origine di tutto - a mio modesto parere - potrebbe essere la montagna di segreti che ruota intorno alla figura di Giovanni Paolo II (attentato del 1981 e vicende successive: caso di Emanuela Orlandi, vicende dello IOR, caso Estermann, ...) , montagna diventata forse troppo pesante per la coscienza di alcuni in Vaticano e fuori.
E' anche possibile dunque che i cosiddetti corvi agiscano in definitiva per il bene della Chiesa e non contro di essa. Detto in altre parole, è possibile che all'interno della Chiesa si stiano combattendo due fazioni che hanno due concetti diversi sull'essenza della Chiesa stessa, sulla sua storia e sulle sue finalità. Come due faglie in movimento i cui incontri/scontri danno vita a tremendi terremoti.
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