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giovedì 29 novembre 2012

Come dicevo martedì pomeriggio a Villa Altieri ai dantisti lì riuniti per la presentazione di 2 volumi..

... della NEDOC (Nuova Edizione Commentata delle Opere di Dante) della Salerno Editrice, per risolvere tutta una serie di problemi aperti che riguardano non solo cronologia e interpretazione dell' opera di Dante, ma anche molti altri problemi letterari del Duecento e del Trecento, è necessario considerare un raro e singolare fenomeno astronomico che ebbe luogo nei primi anni del Trecento: la congiunzione Giove-Saturno che si verificò nella costellazione della Bilancia (in prossimità di quella della Vergine) a cavallo degli anni 1305-1306 (grafici qui sotto a destra).
 
Come spiegavo agli illustri umanisti - convenuti a Villa Altieri da tutta Italia non solo per la pomeridiana presentazione dei volumi ma anche per l'inaugurazione (in mattinata, alla presenza del Presidente della Repubblica) della nuova e prestigiosa sede del Centro Studi Pio Rajna - fu con grandissima probabilità a parer mio proprio l'arrivo di questa congiunzione Giove-Saturno, chiaramente visibile nel cielo notturno dal dicembre 1305 all'agosto 1306, a causare l'interruzione nella stesura del Convivio e del De vulgari eloquentia e a funzionare per Dante - come per tanti altri prima - come chiamata della divinità all'assolvimento di una missione messiaco-profetica. Singolare il fatto che il primo dei tre allineamenti planetari G-S avvenne proprio nella notte di Natale del 1305.
Va collocato nel contesto di queste singolarità astronomiche, secondo me, il concepimento della Comoedia e l'inizio della stesura dell' Inferno da parte di Dante:
"Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
che la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual'era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinnova la paura!"
 
Come dicevo nella sala di Villa Altieri agli attentissimi uditori, la mia teoria può sembrare inizialmente un po' troppo originale. Sono però convinto che essa resisterà nel tempo ad ogni opportuna e da me auspicata contestazione e verifica, dimostrandosi invece una efficace e potente chiave ermeneutica nell'ambito letterario del Due- e Trecento.

Segnalo per concludere i miei due primi articoli su questo blog su questo argomento, articoli che invito tutti a leggere o rileggere con attenzione:

- Dante e la fenice (Dante and the phoenix) - 19.06.2009,
- La congiunzione Giove-Saturno del 1305-1306 è fondamentale per capire a fondo Dante ... -05.07.2012


giovedì 5 luglio 2012

La congiunzione Giove-Saturno tripla del 1305 - 1306 è fondamentale per capire a fondo Dante ...

... spiegavo qualche sera fa ad un giovane dantista del quale avevo appena ascoltato una conferenza sul XVII canto del Paradiso. Aiutato da due belle ragazze, una delle quali aveva fatto un inquadramento storico-filosofico del periodo e l'altra la lettura del canto, questo giovane aveva commentato terzina per terzina tutto il canto, con molte citazioni anche dalle altre cantiche e molti riferimenti sia storici che biografici.
Gli spiegavo l'ipotesi da me fatta (della quale ho parlato/scritto anche su vari forum da alcuni anni in qua) che fu - molto probabilmente - proprio l'inatteso arrivo di questa congiunzione Giove-Saturno tripla, chiaramente visibile nel cielo notturno dai primi di dicembre del 1305 fino all'agosto 1306, a causare l'interruzione nella stesura del Convivio e del De vulgari eloquentia e a funzionare per Dante, come per tanti prima di lui, come chiamata della divinità all'assolvimento di una missione messianico-profetica.  E' infatti proprio questo il periodo in cui la critica letteraria colloca il concepimento della Comoedia e l'inizio della stesura dell' Inferno, la prima delle tre cantiche.
I tre allineamenti planetari di questo tipo di congiunzione G-S si ebbero (cfr. grafici qui a destra) nella costellazione della Bilancia il primo proprio la sera/notte di Natale del 1305 (con un angolo residuo, minimo, di separazione tra Giove e Saturno di 1° 11' 41"), il secondo - quello con entrambi i pianeti in fase di moto retrogrado - il 20 aprile 1306 (con angolo di separazione 1° 15' 47"), il terzo ed ultimo, con i pianeti di nuovo in fase di moto progressivo, il 19 luglio dello stesso 1306.
La rara e particolare congiunzione capitò dunque negli anni nei quali Dante, in esilio da Firenze già da tempo, girava come una trottola da una corte all'altra dell'Italia centro-settentrionale. Dovrebbe averla osservata da varie città del Veneto: Treviso (dove fu ospite fino all'estate 1306 di Gherardo da Camino), da Padova (probabilmente insieme a Giotto, con il quale comunque - a parer mio - sicuramente ne parlò), da Venezia.

Il fenomeno volgeva invece già al termine nell'ottobre 1306, quando Dante passò in Lunigiana, all'ospitalità dei conti Malaspina ed era completamente finito nel 1307, quando Dante fu in Casentino ospite di Guido di Battifolle. Tracce evidentissime del duraturo sconvolgimento emotivo provato da Dante all'assistere al fenomeno celeste della tripla congiunzione G-S e al ripensare ad esso si trovano a parer mio nell' Epistola a Moroello Malaspina (Epistola IV) e nella 'canzone montanina', composizioni sulle quali ho letto di recente un interessante articolo di E. Fenzi (pubblicato sulla rivista Tenzone n. 4, 2003). Dirò al riguardo e per inciso che - secondo me - la presentis oraculi seriem di cui Dante scrive nella lettera a Moroello va tradotto 'la serie (di allineamenti) della presente congiunzione', proprio quelli che ho descritto io sopra, verificatisi il 25 dicembre 1305 ed il  20 aprile e 19 luglio del 1306. L'incognito oraculum è insomma proprio la congiunzione Giove-Saturno del 1305-1306.
Dirò per concludere - vista anche l'ora tarda - che la portata esplicativa in letteratura del fenomeno astroNomico indicato è enorme, secondo me. Non solo per capire meglio e definitivamente Dante, ma anche Cino da Pistoia e tutti gli altri stilnovisti. Nonchè il Petrarca. E scusate se è poco.
Ricordo infine a tutti i miei lettori, ma in particolare ai dantisti professionali, che sulle tematiche di questo articolo ne scrissi un altro su questo blog già tre anni fa, il 19 giugno 2009, dal titolo Dante e la fenice (Dante and the Phoenix) che possono ritrovare cliccando sulle opportune etichette/labels a lato. Per trovare invece i miei interventi più 'vecchi' sul ruolo delle congiunzioni G-S nella vita e nei lavori di Dante ricercate con Google e/o nei Google-groups usando delle combinazioni tra le seguenti parole-chiave: Dante, congiunzioni, (De) Cesaris, 1305, keybooks, Giove-Saturno, 1306, fenice, phoenix.

martedì 15 febbraio 2011

Giove e Saturno alla nascita di Maometto

Prima di entrare nel merito dell'argomento di cui al titolo, mi corre l'obbligo di ricordare quanto scrissi poco meno di dieci anni fa - pochi giorni dopo l'abbattimento a New York delle Twin Towers - nella prefazione al mio Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana (il cui manoscritto era stato depositato per il copyright il 26.7.2000), prefazione che è datata 'novembre 2001'.

Come si può leggere alle pagine 14 e 15, scrivevo allora:

Sbaglierebbe, tra i nostri lettori, chi - indotto magari in errore dal titolo di questo lavoro - pensasse che solo l'antico ebraismo e le origini del cristianesimo debbano, secondo noi, essere oggetto di indagine scientifica da nuovi punti di vista. Riteniamo, invece, che studi interdisciplinari siano auspicabili nei riguardi di tutte le religioni ed in particolare delle tre religioni monoteistiche, che sono poi quelle a più forte rischio di integralismo e di fondamentalismo. Come i fatti drammatici e sconvolgenti di questi ultimi mesi, di questi ultimi anni e del secolo passato ampiamente dimostrano.

Non si tratta, com'è evidente, di attaccare l'una o l'altra di queste tre religioni così legate tra di loro. Si tratta piuttosto di mettere in evidenza scientificamente - affinchè diventi un sapere condiviso da tutti - la natura (di parte) delle loro radici, le circostanze delle loro origini, i fondamenti di alcuni loro

dogmi; di sollecitarne così un certo rinnovamento ed una certa secolarizzazione, di spingerle all'incontro. Si tratta insomma, nell'interesse di tutta l'umanità, di promuoverne una pratica meno integralista, riducendone le pretese di unicità, di esclusività, di presunta superiorità. Questo mi sembra oggi un dovere ineludibile della scienza e degli scienziati ed il concreto contributo che essi possono dare alla costruzione di una pacifica convivenza, tolleranza ed integrazione tra popoli, culture e religioni diverse.

Tradizionale immagine
della nascita di Maometto
Bene. Ciò ricordato, passiamo a vedere se ed in che modo le circostanze della nascita di Muhammad si ricolleghino a quelle degli altri esponenti della tradizionale catena profetologica giudaico-cristiana, catena come noto pienamente riconosciuta dall'Islam con l'unica (non piccola) differenza che sarebbe Mahomed - invece che Gesù - l'ultimo esponente di rilievo e sigillo di essa.

La data di nascita di Maometto non è nota con precisione, ma essa è tradizionalmente posta alla Mecca tra il 570 ed il 572 e - sempre secondo la tradizione islamica - sarebbe stata accompagnata da straordinari eventi celesti. Nella notte in cui Amina partorì Maometto, come segno di celeste benevolenza ed augurio una grande luce, una luce immensa avrebbe brillato per tutta la notte, traversando il cielo da oriente ad occidente.

Ora è evidente che se l'Islam ritiene Maometto un profeta come e più importante di Gesù nella comune catena profetologica, i segni celesti che ne accompagnarono la nascita devono essere almeno dello stesso tipo e significato di quelli che accompagnarono la nascita di Gesù, che consistettero come abbiamo visto più volte in una particolare e rara congiunzione multipla (tripla) tra Giove e Saturno (la cosiddetta stella di Betlemme), evento che - con l'allineamento delle tre lancette dell'orologio cosmico - ha un particolare significato di marcatore del tempo cosmico.
Bene, tutto ciò premesso, è molto facile andare a verificare (eventualmente con l'aiuto di un amico astrofilo o astronomo) che effettivamente una congiunzione Giove-Saturno multipla (doppia in questo caso) si verificò proprio nell'anno 571 d.C. (vedi grafici in alto a sinistra in questo articolo), cioè proprio nell'anno che viene comunemente riconosciuto come l'anno di nascita del profeta. I due allineamenti G-S si ebbero - come si vede nel grafico dietro il titolo - il 25 febbraio 571 ed il 29 agosto 571 nella costellazione della Bilancia, con una distanza angolare tra i due pianeti ridotta rispettivamente a 1° 16' 49" e a 1° 16' 34" (longitudini rispettive 217° 15'e 213° 30', circa).
I due pianeti rimasero visibili a pochi gradi uno dall'altro per tutti i primi nove mesi dell'anno 571, insomma di nuovo una sorta di gravidanza celeste, come quella che si era verificata negli ultimi nove mesi del 7 a.C. alla
nascita di Gesù.
Vedremo in seguito altri paralleli astroNomici tra la vicenda delle origini cristiane e quella delle origini islamiche.