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martedì 22 luglio 2014
TUNNEL IN PALESTINA
La cosa mi ha fatto tornare in mente quanto lessi a suo tempo sulla Storia del popolo ebraico al tempo di Gesù Cristo di E. Schuerer (Paideia, 1985) e su Le rivolte giudaiche di G. Firpo (Laterza, 1999), e cioè che tunnel e camminamenti sotterranei pazientemente costruiti giocarono un ruolo determinante anche nella violenta e inizialmente vittoriosa rivolta antiromana del 132-135, ai tempi dell'imperatore Adriano: la rivolta capeggiata da Simone Ben Kosiba in previsione ed alla luce della congiunzione Giove-Saturno del 134. Quella che, dopo la conquista di Gerusalemme e alla luce della congiunzione G-S del gennaio 134, portò rabbi Aqiba a salutare Shimon come Messia e figlio dell' astro o della stella (Bar Kokhba).
Scrive Firpo (p. 77):
"La rivolta scoppiò all'improvviso [nell'estate del 132], ma era stata preparata con cura: lo si può dedurre dalla lunga resistenza opposta ai romani dagli insorti, resa possibile dall'aver i giudei occupato preventivamente le posizioni più favorevoli, fortificandole con mura e con camminamenti sotterranei e praticando in questi ultimi dei fori verso l'alto, per usufruire della luce e dell'aria. Si trattava di opere di notevole impegno, che ben difficilmente avrebbero potuto essere realizzate nel corso della guerra, sotto l'incalzare degli avvenimenti."
Afferma lo Schuerer (vol. I, p.658):
"La rivolta si estese rapidamente all'intero paese; dovunque roccaforti, fortezze, caverne e gallerie sotterranee offrivano un nascondiglio, ivi si riunivano i combattenti per la libertà e per le usanze native. Essi, evitando la lotta aperta, devastavano il paese con sortite dai loro nascondigli e combattevano tutti quelli che non si univano alla loro causa.
E ancora (vol. I, p. 663)
"..Giulio Severo, uno dei più eccellenti generali di Adriano, tenne il comando supremo durante l'ultimo periodo e a lui va il merito d'aver soffocato la rivolta. Fu richiamato dalla Britannia a dirigere le operazioni di guerra e gli occorse parecchio tempo per porre fine alla ribellione. Non fu possibile decidere il conflitto in campo aperto. Fu necessario scovare i ribelli uno ad uno e, dove essi si tenevano nascosti in caverne, logorarli tagliando loro i rifornimenti."
I dirigenti politici e militari d'Israele, se non anche quelli religiosi, - tutti che conoscono la storia di quell'antica rivolta antiromana- tutti dicevo devono provare una sottile soddisfazione a constatare come oggi le parti si siano invertite e loro israeliti non siano più quelli che scavano pazientemente gallerie e camminamenti sotterranei ... sono oggi piuttosto quelli che vanno a stanare, con metodi invero assai sbrigativi e privi di scrupoli, quelli che si muovono come talpe nel sottosuolo ai confini meridionali del loro stato.
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