Grafici della congiunzione Giove-Saturno singola del 622 bCE nella costellaz. del Toro (conf. Ariete) |
Secondo quanto riportato in 2Re 22, 8-10, nel 18° anno del suo regno (quindi nel 622 e guardacaso proprio mentre era in atto una 'visita', una visibile manifestazione di Yahweh, del Signore dio d'Israele) fu ritrovato nel tempio un antico manoscritto/rotolo della Legge mosaico-deuteronomistica, 'ritrovamento' che fu occasione per Giosia di far rinnovare al popolo l'esclusiva alleanza con il dio Yahweh, distruggere dai santuari tutti gli oggetti di culto degli altri dèi trucidandone i sacerdoti, ripristinare la festa della Pasqua/Pèsah e centralizzare il culto a Gerusalemme, capitale dello stato.
Quest'ultima decisione ebbe naturalmente un carattere sia religioso che politico: i culti locali di Yahweh erano, talvolta, così lontani dal culto di Yahweh esercitato a Gerusalemme, e così diversi gli uni dagli altri, che Yahweh finiva per trovarsi frammentato in varie versioni di sé. Questo tipo di frammentazione era pericolosa per l'unità nazionale a base teocratica che Giosia voleva instaurare. Da cui la limitazione del culto legittimo a Yahweh nel solo tempio di Gerusalemme. Ricordo, per concludere con Mario Liverani 2006, p.194, i concetti fondamentali dell' ideologia deuteronomistica allora stabilita, alcuni dei quali trovano tutt'oggi applicazione:
"(1) Yahweh è dio unico. (2) Il rapporto speciale tra Yahweh e il suo 'popolo eletto' è basato sul patto, il cui nucleo sono le 'tavole della Legge' di Mosè, custodite nell'arca di Yahweh depositata nel tempio sin da Salomone.(3) Yahweh ha portato fuori dall'Egitto Israele e gli ha dato la terra di Canaan. (4) Canaan dovrà essere conquistato secondo le procedure della 'guerra santa' e del herem. (5) Al popolo incombe l'obbligo di essere fedele a Yahweh e alla sua Legge, e dunque di resistere ad ogni tentazione di apostasia e idolatria. (6) Il tempio di Yahweh deve essere uno solo, quello di Gerusalemme."
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