lunedì 2 settembre 2024

VERA TRAMA e FONDAMENTO della VITA NOVA di DANTE

Animato dallo spirito di ricerca delle verità, connaturato con la mia mentalità e formazione tecnico-scientifica, e sperando di far cosa gradita a tutta la comunità italiana e mondiale degli italianisti e dantisti in particolare, sintetizzo oggi qui l'idea ch'io mi son fatto - dopo moltissimi studi interdisciplinari - della vera trama a fondamento del libello dantesco, il prosimetro della VITA NOVA.

Dante si trovò nella necessità di dare una spiegazione pubblica, alla comunità dei fedeli d'Amore, della sua produzione lirica già nota degli anni 1284 e seguenti quando (1294) gli fu finalmente chiaro - grazie alle repliche di molti ai suoi sonetti, ai consigli, osservazioni e contestazioni di Cavalcanti (Donna me prega), agli insegnamenti di Brunetto Latini, nonché grazie a quanto da lui appreso alle "scuole delli religiosi" e seguendo "le disputazioni delli filosofanti" (metà 1291-fine 1293 c.) ed alle sue osservazioni dirette dei fenomeni celesti di quegli anni  - che il fenomeno planetario che era da secoli e da millenni filosoficamente e teologicamente importante, l'ermetico arcano theion da cui lasciarsi poeticamente ispirare era la dinamica congiunta della coppia di pianeti Giove e Saturno e NON le più frequenti apparizioni, sparizioni e congiunzioni del sanguigno pianeta Marte, come lui invece aveva inizialmente (dal dicembre 1283, gennaio 1284) e per anni creduto e poetato!  Dovette così dire che Marte era stato solo una prima 'donna schermo',  poi una seconda, ... descrivere come 'morte' le sue fasi di invisibilità dietro al sole, .. parlare di una sua 'erranza di desiderio' e di una sua profonda crisi psicologica e poetica. Proprio in questa fase, precisamente all' 8 giugno 1290 (circa un anno dopo la battaglia di Campaldino), Dante inserisce l'evento luttuoso principale della Vita Nova, la morte di 'Beatrice', a significare l'inizio dei suoi seri dubbi sul motivo ispiratore della sua prima poetica (Marte appunto); dubbi che, circa un anno dopo (giugno 1291), portarono Dante alla decisione di iniziare quei seri studi filosofici e teologici che in circa 2,5-3 anni gli chiarirono finalmente le idee sulle congiunzioni Giove-Saturno. 
Poteva così considerare chiusa tutta una fase della sua vita, cercare di sistematizzare a posteriori tutta la sua produzione poetica precedente inquadrandola in quella che sarebbe stata la sua Vita Nova poetica futura, di lode e di esaltazione della sua nuova Beatrice: cercando cioè di cancellare il ricordo della sua fase 'marziana' iniziale e dare ad intendere - soprattutto ai posteri - che la storia con la 'giusta' Beatrice era stata nel suo destino sin dalla nascita. Nel frattempo aveva infatti anche appreso che la sua nascita era stata segnata da una benedizione celeste, dall' evento profetico-messianico della congiunzione Giove-Saturno multipla del 1265-1266. 
Dirò, per concludere questo mio intervento, che ad una piena comprensione dei primi dieci anni della poetica dantesca si può arrivare soltanto esaminando passo passo dal dicembre 1283 alla primavera 1294 la dinamica relativa di Sole, Terra, Marte, Giove e Saturno (cfr. grafici a lato), essendo questo l'ambito da cui sia Dante che gli altri "fedeli d'Amore" si lasciarono ispirare.

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