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sabato 16 settembre 2017

Who fears the decryption of the real TOPOLOGY OF HEIDEGGER'S THINKING ??

Phenomenologie einer dreifachen Jupiter-Saturn
konjunktion, wie die geschehen in den Jahren 1940-1941
(d.h. die SEYN ERSCHEINUNG die Heidegger erwartete)
The following Abstract and Laengere Zusammenfassung (longer Abstract) are those I sent to the organizing commitee of the nextcoming (24-27.9.2017) XXIV Kongress der Deutschen Gesellschaft fuer Philosophie to have a lecture of mine included in the program of the congress. Which thing I could NOT obtain. Evidently someone (or more than someone) fears that clarity be made on this matter ! 

 


giovedì 6 agosto 2015

L' EXCUSATIO NON PETITA ... di Heidegger in Besinnung - GA 66 - 1937/38

Leggendo, stampando e leggendo - da un file che ho trovato in rete - pagine in tedesco di Besinnung, il volume GA 66 di Heidegger (non ancora tradotto in italiano), mi sono imbattuto in una dichiarazione del pensatore svevo che - alla luce di convinzioni che son fatto di lui - mi sa tanto di excusatio non petita .. e di accusatio manifesta.

La dichiarazione si trova verso la fine del volume, nella parte biografica ov' egli riassume il suo percorso di ricerca fino al 1937-38, data di stesura appunto di Besinnung-Meditazione. In essa Heidegger sostiene che il suo percorso fino ad allora non era prestabilito, cioè noto in precedenza, ma che è stato una ricerca ad ampio raggio, che non ha escluso battute di arresto e piste errate. Ma sentiamo dalla sua voce/penna:

MEIN BISHERIGER WEG, auch nur genommen als Mittel neuer Besinnung und die Sicht und Deutung des Weges je abhaengig von der erreichten Stufe der Besinnung.
  Nie war dieser Weg vorausgewusst, sondern er blieb schwankend und umstellt von Rueckschlaegen und Irrgaengen.
  Aber immer wieder wurde das Suchen auf die eine Bahn gedraengt und zur wachsenden Klarheit gezwungen. Doch keine Stufe der Besinnung bekommt zu wissen, was eigentlich vor sich geht. Das Erfahrene und Versuchte bleibt immer nur die Dienstleistung fuer das ganz Andere, was eines Tages vielleicht sogar ein "Selbstverstaendliches" werden muss.

Ecco, io mi permetto di dubitare di quel che Heidegger afferma qui. La mia idea è che lui già tra il 1915-16 ed il 1920-21 si sia chiarito le idee sul vero ente metafisico e che poi la congiunzione Giove-Saturno singola del settembre 1921 gli sia servita come esperienza fondamentale e come Vorgriff-precomprensione di quel che di epocale doveva poi arrivare nel 1940-1941: la rara congiunzione Giove-Saturno tripla. 
Se non fosse stato così, non si sarebbe impegnato così a fondo in quelle ruminazioni ripetute degli anni 1937-38, come appunto Besinnung, Beitraege zur Philosophie, ... preparatorie delle altre seynsgeschichtliche opere del 1940-41, scritte quando infine il fenomeno poteva osservarlo comodamente e direttamente sera dopo sera e notte dopo notte, magari dalla baita di Todtnauberg.


domenica 18 maggio 2014

Just arrived .. HGA 95 - UEBERLEGUNGEN VII-XI (Schwarze Hefte 1938/39)

Ricevuti da poco (venerdì pomeriggio), come regalo di compleanno richiesto, i due volumi riportati nella scansione a lato, che sono:

I) il secondo volume degli Schwarze Hefte pubblicati in Germania in marzo, cioè il GA 95 - Ueberlegungen VII-XI contenente le riflessioni e meditazioni di Heidegger del periodo 1938-1939;

II) il volume di Peter Trawny, Heidegger und der Mythos der juedischen Weltverschwoerung, ovvero Heidegger ed il mito della congiura mondiale giudaica, anche questo uscito da poco presso lo stesso editore.

Come dicevo in un articolo precedente, io sono convinto di trovare nelle annotazioni dei Denktagebuecher (diari di pensiero) heideggeriani degli anni 1938-1941 una serie di verifiche alla mia teoria ermeneutica secondo la quale l'Essere, ai cenni del cui (da-lui-previsto) ritorno epocale Heidegger era attento e sensibile già nel 1926-27, quindi con quattordici anni di anticipo, era la congiunzione Giove-Saturno tripla che sarebbe poi avvenuta a cavallo degli anni 1940-1941, nella costellazione dell'Ariete.

E' questo il motivo per cui ho iniziato la lettura dei Quaderni neri dal volume/Band 96, relativo al periodo 1939-41, ed ora ho chiesto di ricevere il volume/Band 95, relativo al periodo 1938-39. Quest'ultimo periodo, nel quale sera dopo sera e notte dopo notte era ormai ben visibile a qualunque autentico osservatore e pensatore che Giove nel suo moto verso est stava per raggiungere Saturno, è anche il periodo in cui Heidegger compose Beitraege zur Philosophie (Vom Ereignis), cioè Contributi alla filosofia (Dall'evento), l'opera pubblicata postuma dopo oltre 50 anni, nel 1989. Come scriveva Franco Volpi nel 2007 nelle Avvertenze all'edizione italiana:

" Intorno a quest'opera postuma aleggia da tempo un'aura esoterica. Annunciata come il più importante di una serie di trattati inediti del 'secondo' Heidegger, se non come il suo vero magnum opus .. o la sua 'seconda opera capitale' .., essa custodisce i segreti del suo pensiero e fornisce le chiavi per accedervi. Nondimeno rimane, a parecchi anni dalla sua comparsa, ancora tutta da capire e da interpretare." 

Il libretto (106 pp.) di Peter Trawny, curatore della pubblicazione presso Klostermann dei tre volumi sui Quaderni neri (GA94, GA95 e GA96), l'ho preso perchè lui si sofferma ad esaminare approfonditamente le espressioni antisemite che vi sono contenute, chiedendosi se esse possano o no contaminare l'intera filosofia heideggeriana. Pare comunque che le sorprese postume da parte di Heidegger non siano finite con la pubblicazione di questi 3 volumi sintesi di 14 quaderni neri. Di questi ve ne sono infatti altri 20 che aspettano di essere pubblicati: 9 con il titolo Anmerkungen, 2 con il titolo Vier Hefte, 2 con il titolo Vigiliae, 1 Notturno, 2 Winke e 4 Vorlaeufiges.

Insomma, avete capito tutti, nello studio della filosofia di quello svevo sui generis che è Martin Heidegger il bello deve ancora venire. Io mi aspetto dalle presenti e future pubblicazioni niente di meno che la conferma apertis verbis della teoria ermeneutica da me intuita ormai da anni, basata sulla rilevanza di quel lumen naturalis (la Lampe di Moerike) costituito da Giove e Saturno in congiunzione.

martedì 1 ottobre 2013

_Den ABGRUND ermessen_ or _Deciphering Heidegger's Beitraege zur Philosophie (Vom Ereignis) _

Un po' di anni dopo che in Germania Einstein con la sua teoria della relatività generale aveva dimostrato che spazio e tempo non sono a rigore grandezze fisiche separate e che quindi occorre parlare dell'unica grandezza fisica spaziotempo (Raum-zeit) quadridimensionale, Heidegger  gioca di rimessa su quanto enunciato dal fisico ebreo  e - convinto di introdurre un'alternativa filosofica al concetto einsteiniano - pensando all'ormai prossima, epocale congiunzione Giove-Saturno tripla dell'imminente 1940/41 (Seyn) - definisce nel cap. 5 dei suoi Beitraege zur Philosophie il suo Zeit-Raum, tempospazio, (notare i termini ribaltati, anche se i traduttori italiani di Heidegger non sembrano essersene accorti) così:

"Der Zeit-Raum ist die ereignete Erklueftung der Kehrungsbahnen des Ereignisses, der Kehre zwischen Zugehoerigkeit und Zuruf, zwischen Seinsverlassenheit und Erwinkung (das Erzittern der Schwingung des Seyns selbst!). Naehe und Ferne, Leere und Schenkung, Schwung und Zoegerung, all dieses darf nicht zeitlich-raeumlich begriffen werden von den ueblichen Zeit- und Raum-Vorstellungen her, sondern umgekehrt, in ihnen liegt das verhuellte Wesen des Zeit-Raumes." [§ 239]

Notare in questa definizione dell'ambiente, oltre all'insistito uso della congiunzione und  (sulla quale Heidegger si sofferma anche più avanti), vari termini che fanno chiaro riferimento all'apparente andamento oscillante e retrogrado delle traiettorie dei due pianeti Giove e Saturno durante una congiunzione tripla, come quella da lui attesa per il  1940-41.

Al § 242 troviamo una definizione del fenomeno che si svolge nello Zeit-Raum, cioè dell'Abgrund ovvero della congiunzione Giove-Saturno, evento nel quale i due pianeti vengono a trovarsi più volte nello stesso luogo(angolo)  nello stesso tempo:
"Der Abgrund ist die urspruengliche Einheit von Raum und Zeit, jene einigende Einheit, die sie erst in ihre Geschiednis auseinandergehen laesst."

Un po' più avanti, sempre nel § 242 troviamo ancora:
"Der Ur-grund, der gruendende, ist das Seyn, aber je wesend in seiner Wahrheit.
Je gruendlicher der Grund (das Wesen der Wahrheit) ergruendet wird, um so wesentlicher west das Seyn.
Die Ergruendung des Grundes muss aber den Sprung in den Ab-grund wagen und den Ab-grund selbst ermessen und bestehen."

E' proprio questo che con il presente articolo abbiamo voluto fare, den Abgrund ermessen. Dell'aspetto temporale, della temporalità delle congiunzioni G-S- abbiamo più volte parlato, quello su cui ora vogliamo soffermarci è la profondità dell' Abgrund, la profondità di quell'abisso del quale da Meister Eckhart in poi tanti teologi, poeti e filosofi tedeschi hanno parlato e cantato. Come si vede dalla figura riportata nel poster che ho presentato a Liverpool nel 2008 (vedi in alto a sinistra) l' abisso cosmico il cui orlo è rappresentato dall'orbita terrestre durante una congiunzione tripla ha la profondità della distanza Sole-Saturno, che dai testi di fisica apprendiamo essere mediamente di 9,54 Unità Astronomiche, cioè 9,54 volte la distanza media Terra-Sole. Si tratta di un valore molto elevato e che tuttavia l'occhio umano ancora copre, essendo Saturno l'ultimo pianeta del sistema solare ancora visibile da Terra, appunto ad occhio nudo.

Die Ermessung des Abgrundes ergibt somit schliesslich 1.426.725.413 km,
mehr als 1.4 Milliarde km.