Ieri sera, venerdì 21 dicembre 2018, alle ore italiane 23:23 si è verificata la condizione astronomica del solstizio d' inverno per il nostro emisfero, con l' asse terrestre inclinato al massimo (90°+23° 27' = 113° 27') rispetto al raggio vettore Sole-Terra, cioè rispetto alla direzione di provenienza dei raggi solari.
Questa mattina siamo dunque già oltre quella condizione: quell' angolo ha infatti già iniziato a diminuire (verso i 90° che raggiungerà all' equinozio di primavera) e le giornate ad allungarsi, anche se per ora impercettibilmente.
Dopo la riforma calendariale di Giulio Cesare del 46 aC), il solstizio si verificava anche a Roma in questo stesso torno di tempo, di date del freddo e grigio dicembre, cosa che aveva portato a divinizzare il sole con il nome di Sol Invictus [come si vede dalle epigrafi qui riportate, dedicate (tutti dativi) al Deo Soli Invicto, Deo Invicto Soli, Soli Sanctissimo, .. ...] ed a festeggiare in questi giorni di dicembre un relativo Dies Natalis Solis Invicti, ovvero il giorno della nascita di Sol Invictus.
Welcome! * Benvenuto/a! * Herzlich willkommen! * Soyez le/la bienvenu/e! * Bienvenido/a!
sabato 22 dicembre 2018
lunedì 10 dicembre 2018
DAS DIONYSISCHE JA-SAGEN DER WELT
Curve relative alla congiunzione Giove-Saturno singola verificatasi a mezzogiorno/Mittag del 18 aprile 1881 ("... und Zarathustra ging an mir vorbei.") |
Per chi volesse cercarlo/trovarlo il titolo era: "Das dionysische Ja-Sagen zur Welt. Die Auslegung des stimmungsmaessigen Charakters des Willen zur Macht und dessen zeitlichen Sinnes."
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lunedì 19 novembre 2018
Seinsgeschichte: le RIVOLTE GIUDAICHE ANTIROMANE sotto TRAIANO e sotto ADRIANO cadenzate dalle congiunzioni Giove-Saturno del 113-114 e del 134
Gli imperatori Traiano (98-117) ed Adriano (117-138) |
Grafici della congiunzione Giove-Saturno doppia del 113-114 nella costellazione dell'Ariete |
Sintetizzando quanto esposto nel cap. XII del mio "Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana", ricordavo che la prima di queste rivolte fu quella nella/della Diaspora (114-117) che divampò pressoché contemporaneamente nelle comunità giudaiche in Cirenaica, in Egitto e a Cipro, estendendosi poi anche a quelle della Cilicia e della Mesopotamia, proprio mentre Traiano era lì in oriente.
Grafici della congiunzione Giove-Saturno avvenuta nel 134 nella costellazione del Sagittario |
Quel che facevo notare l' altra sera è che entrambe queste rivolte, come tanti altri episodi della storia ebraica e di quella cristiana riportati nel mio libro, sono in singolare coincidenza temporale con il fenomeno di astronomia planetaria delle congiunzioni Giove-Saturno. L'astro del titolo dato a Simone ('figlio dell' astro') e la stella rappresentata sulle monete coniate per celebrare la liberazione di Israele altro non erano ovviamente che la congiunzione G-S in atto in quel momento, quella in previsione della quale la rivolta era stata organizzata.
E' proprio la ripetuta singolare coincidenza di cui sopra che mi ha portato a supporre, già da molti anni, che la coppia di pianeti in congiunzione (Heidegger avrebbe detto: das Seiende im Ganzen) fosse adorata nel giudaismo del secondo Tempio proprio come Visita e Presenza della stessa divinità. Visite che si ripetevano - e si ripetono, regolari come una promessa puntualmente mantenuta, appunto ogni circa 20 anni (Nietzsche direbbe: die ewige Wiederkehr des Gleichen).
domenica 28 ottobre 2018
1948: das herbstliche Jahr des Heideggers Da-seins [GA98 - Anmerkungen VI]
Una prima chiave per decrittare alcune di queste nuove espressioni io l'ho trovata a p. 14 del GA98 (corrispondente a p. 17 dello Sch. Heft VI), nella definizione che Heidegger dà del DA-SEIN, scritto con il trattino in mezzo, definizione che ora riporto:
"Da-sein -; in diesem fundamentalontologish gedachten Wort wird Orthaftes genannt und Zeithaftes - aber der Ort ist die Ortschaft des ekstatischen Zeit-Wesens; "-sein" aber gehoert in das kdSeyn und meint nicht Anwesen von Anwesendem.
Da-sein ist der Name des Vorspiels von Welt, insofern das Wesen des Menschen zugleich als wohnendes erfahren wird. Vgl. V.H. I, 39f."[1]
Ne deduco che il qualcosa di temporale (Zeithaftes) cui Heidegger allude con il "-sein" è il momento in cui il Seyn è cancellato, cioè è diventato un presente invisibile (kdSeyn) [la coppia Giove-Saturno è allineata dietro al Sole], mentre il qualcosa di posizionale (Orthaftes) sintetizzato nel Da ad altro non corrisponde che alla longitudine eclittica alla quale la congiunzione G-S invisibile sta avvenendo, longitudine che fa parte evidentemente di una certa Gegend, cioè di una certa costellazione zodiacale.
"Die Gegend aller Gegenden", che Heidegger usa altrove, altro non è insomma che la fascia delle costellazioni zodiacali, ove avvengono tutti gli Ereignisse, Enteignisse, Kehren, Versammlungen, ... tra Giove, Saturno e gli altri due (Terra e Sole) della quaterna/Geviert.
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Una seconda chiave di decrittazione la trovo poi a p. 8 del GA98 (corrispondende alla p. 6-fine dello Sch. Heft VI) che ugualmente riporto:
"Die Sage des Unterschiedes ist ein Herbst vor dem Weltalter des Ereignens.
Wer schaetzt die hohen Tagen del herbstlichen Jahres?"
Qui H. sta dicendo che l' anno 1948 è "un anno autunnale". Ma in che senso? Nel senso che così come all' inizio dell'autunno mancano tre mesi all'evento di inizio del nuovo anno, in quel 1948 mancavano tre anni all' evento/Ereignis della nuova Kehre, quella del 1951, cioè di quella svolta nell' allontanamento di Giove da Saturno che segnava l'inizio del riavvicinamento (distanza angolare in diminuzione) in vista della successiva congiunzione G-S singola della primavera 1961.
Da notare che il termine Ereignis che era stato usato inizialmente per la congiunzione G-S tripla del 1940-1941 (Seyn), verrà usato poi da Heidegger per indicare anche la congiunzione G-S singola (kdSeyn), quella che inizialmente aveva chiamato Enteignis: la designa ora con i termini Ereignis der Enteignung, Ereignis des Einteignisses e, appunto, kdSeyn (il Seyn cancellato a croce).
Non solo, ma userà il termine Ereignis e termini collegati anche per indicare la Kehre tra i due pianeti, quando essi si trovano a circa 180° di distanza angolare ed alla massima distanza metrica, ovvero a più di 14 Unità Astronomiche (1 U.A.= 150*10^6 km). La frase GA98, 8 dice infatti che:
'Die Sage des Unterschiedes (cioè quello che sta scrivendo nello Sch. Heft VI del 1948) è un autunno (annuale) prima del momento cosmico dell' Ereignen (cioè dell'Ereignis der Kehre 1951)'.
Chiudo con una proporzione che, a questo punto, non dovrebbe risultare ermetica a chi mi segue con un minimo di attenzione:
DASEIN : PHOENIX = DA-SEIN : UNICORN
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martedì 23 ottobre 2018
Sul NICHTERSCHEINEN DES DINGES (Dic. 1949) ed il kreuzweise-durchgestrichenes-SEYN (1950) cioè il crossed-out-BEYNG
Sulla tematica del non-apparire delle cose pur presenti e dell' annichilimento/sparizione della cosa alla visibilità Heidegger iniziò a ruminare già nel 1949, in occasione della prima (Das Ding) delle quattro conferenze di Brema della serie Einblick in das was ist.
Prendendo il giro alla larga per arrivare a parlare dell' esser vuota della Krug-Ding, Heidegger scriveva:
"Worauf beruht das Nichterscheinen des Dinges als Ding? Hat lediglich der Mensch es versaeumt, das Ding als Ding vorzustellen? ... Kam das Ding noch nie genug in die Naehe, so dass der Mensch noch nicht hinreichend auf das Ding als Ding achten lernte? Was ist Naehe? .." cioè
"Su cosa si fonda il non apparire della cosa in quanto cosa? Accade solo perchè l'uomo ha trascurato di rappresentarsi la cosa come cosa? ... Forse che la cosa non si è ancora mai avvicinata abbastanza, sicché l'uomo non ha ancora imparato a fare abbastanza attenzione alla cosa in quanto cosa? Che cos'è vicinanza? .."
Si riteneva finora che, riflettendo sul non-apparire, il Nichterscheinen, applicato al fragwuerdigstes Zu-Denkende in uno scritto per i 60 anni di Juenger ove meditava sul concetto di nichilismo, Heidegger fosse arrivato nel 1955 in Zur Seinsfrage - La question dell' essere a creare il nuovo simbolo del Seyn cancellato a croce (das kreuzweise durchgestrichene Seyn, ovvero il crossed-out-Beyng).
La pubblicazione a fine primavera di quest'anno del volume GA98 (Quaderni neri 1948/49-1951), ove vi sono moltissimi riferimenti al Seyn cancellato a croce già nel primo quaderno (Anmerkungen VI) del GA98, porta invece - evidentemente - a retrodatare la nascita di questo simbolo appunto al tempo della preparazione delle conferenze di Brema, cioè al 1949-1950.
Precisata questa questione di datazione del kreuzweise-durchgestrichenes-Seyn (o kdSeyn), vorrei ricordarne la mia interpretazione già accennata nei post precedenti. Come dicevo l' apparenza fenomenica di una congiunzione tra i pianeti Giove e Saturno dipende dalla posizione della Terra - ove siamo noi osservatori - sulla sua orbita. Quando la Terra nella quaterna/Geviert costituita da Saturno-Giove-Sole-Terra si trova sotto, in posizione hypokeimenon, il momento del sorpasso di Giove su Saturno rimane addirittura invisibile pur essendo i due pianeti presenti sull' asse di allineamento, ma dietro al Sole. La cui enorme luminosità nasconde la fioca luce riflessa dai due pianeti. Per cui l' ente composto (das Seiende im Ganzen) dai due pianeti risulta visibile solo fino ad una settimana/dieci giorni prima dell' allineamento e del sorpasso di Giove su Saturno e solo una settimana/dieci giorni dopo di esso.
Questa situazione del Geviert è quella che Heidegger chiama kdSeyn, cioè una condizione di invisibilità/assenza-dalla-vista di qualcosa che pur è fisicamente presente. Corrisponde precisamente a ciò che io, dopo aver dimostrato - già molti anni fa - che l' unicorno era immagine allegorica delle congiunzioni Giove-Saturno singole, avevo/ho chiamato unicorno invisibile.
lunedì 24 settembre 2018
DIE UHR DER GESCHICHTE in der Fruehling 1938 [GA94, 488]- L' OROLOGIO DELLA STORIA a primavera del 1938
Un brano del volume GA 94 dei Quaderni Neri che mi conferma nell' intuizione che il Geviert cui alludeva Heidegger coincide proprio con quel gigantesco orologio cosmico a tre lancette/Uhrzeiger di cui ho più volte parlato, costituito da Sole (centro), Terra, Giove e Saturno come Uhrzeiger, che batte il tempo della storia umana ogni 20 anni ca., allineando ripetutamente tutte e tre le lancette (cioè i 3 pianeti) agli inizi di nuove grandi ère.
Ma sentiamo cosa scriveva Heidegger a primavera del 1938 [GA 94, Ueberlegungen VI, S. 488]:
In der vermutlich sehr bestaendigen Dauer des anbrechenden Hauptzeitalters der Neuzeit holt die Uhr der Geschichte bereits zu einem entscheidenden Schlag aus. Unheimlich langsam und dunkel hebt sich die Schwere des Hammers.
(Als Bub, oft allein im wuchtigen Gestuehl der alten Glocken, sah ich taeglich diesen, jetzt noch wie gestern, gegenwaertigen Hammer.)
Nella durata - che si presume assai consistente - dell' incipiente epoca fondamentale della modernità, l' orologio della storia già si prepara a battere un colpo decisivo. Inquietantemente lento e oscuro si alza il peso del martello.
(Da ragazzo, spesso da solo negli scanni possenti delle antiche campane, vedevo ogni giorno questo martello, presente ora ancora come ieri.)
giovedì 6 settembre 2018
HOLDERLIN, NIETZSCHE und die GESCHICHTE DES SEYNS [Ueberleg.VII - GA95, 65 - Quad. Neri 1938-39]
Graphics of the _double Jupiter-Saturn conjunction_ occurred in the years 1801-1802 ["..kann ich wohl sagen, dass Apollo mich geschlagen hat." - Brief an Boehlendorf am 2. Dezember 1802] |
Die Geschichte des Seyns, nicht die Historie der Metaphysik oder gar nur der 'Literatur'.
... ... Hoederlin. Seine 'Stelle'..in der Geschichte des Seyns ist eine einzige und sie bestimmt erst das Wesen seines Dichtertums und dies, dass er den Dichter (naemlich der kommenden Geschichte des Seyns) dichten muss.
Graphics of the _single Jupiter-Saturn conjunction_ occurred in the year 1881 [ "... und Zarathustra ging an mir vorbei."] |
Nur in der Geschichte des Seyns liegt der Grund, Hoelderlin und Nietzsche zusammen zu nennen, sie aber sogleich in ihrer Unvergleichbarkeit festzuhalten; den dass die beiden zu den Griechen einen wesentlichen Bezug hatten, dass beide, wenngleich grundverschieden, das 'Dionysische' und 'Apollinische' erkannten, dass beide die Kritik der Deutschen vollzogen u.a. - das ist alles nur verschieden gegruendete Folge ihrer seinsgeschichtlichen Bestimmung."
domenica 2 settembre 2018
M. HEIDEGGER im AUGUST 1939 und DIE KOMMENDEN GOETTER [Schwarze Hefte, Ueberlegungen XIII, GA96]
"Nur kommende Goetter - Goetter im Kommen - vermoegen das Wesen der Gottschaft neu zu erfuellen: dass das Seyn selbst gefordert wird als Spielraum aeusserster Entscheidungen ueber eine moegliche Wesung von Wahrheit. Kommende Goetter - erbauen ihre Gottschaft im vorausgewiesenen Gangraum eines Zu-kommens auf den selbst erst dem Seyn wieder zu-entschiedenen Menschen. Die kommenden Goetter stiften die tiefste Geschichte und sind die Vorboten des letzten Gottes."
[aus: M. H., Ueberlegungen XIII, S. 81-82, GA 96, S. 136]
[aus: M. H., Ueberlegungen XIII, S. 81-82, GA 96, S. 136]
lunedì 27 agosto 2018
"VERBORGENE GESCHICHTE des 19° JAHRHUNDERTS" - Un significativo evento della "storia occulta del XIX secolo" (che aiuta a capire sia l' Hoelderlin delle Turmgedichte che l' Heidegger dei BEITRAEGE z.Ph.)
Grafici della teofania/congiunzione Giove-Saturno doppia verificatasi negli anni 1821-1822 nella costellazione dei Pesci [Hegel's phoenix] |
Convinto anch'io - da molto tempo - come il prof. Giampiero Moretti, che "Hoelderlin è il segreto della voce di Heidegger" e desideroso di indagare e completare la "storia segreta del XIX secolo" su cui Heidegger si interroga al § 105 di Contributi alla filosofia, in previsione di un prossimo convegno all' Istituto Italiano di Studi Germanici su 'Heidegger interprete di Hoelderlin' sono andato a rileggermi appunto le Turmgedichte ed ho trovato che ve ne sono di significativamente allusive sia alla congiunzione Giove-Saturno doppia del 1821-1822 che a quella successiva del 1842, il che lascia pensare A) che Hoelderlin sia stato in realtà molto meno pazzo di quanto forse voleva lasciar intendere, e B) che Heidegger amava e apprezzava tanto Hoelderlin proprio perchè condividevano lo stesso fondamento/Grund ontico ispiratore, appunto quello delle congiunzioni Giove-Saturno (la heideggeriana Zusammengehoerigkeit Himmel-Erde).
In attesa di sistematizzare queste ulteriori intuizioni su Hoelderlin, riporto a titolo di esempio le prime due strofe della significativa Turmgedicht il cui primo verso è "Wenn aus dem Himmel ..", poesia resa nota da Eduard Moerike che se l' era trascritta da un originale in possesso di Wilhelm Waiblinger, il quale l' aveva avuta da Hoelderlin nel corso del 1822. Vediamo dunque (ritoccando la traduzione di L. Reitani):
Wenn aus dem Himmel hellere Wonne sich
Herabgiesst, eine Freude den Menschen kommt,
Dass sie sich wundern ueber manches
Sichtbares, Hoeheres, Angenehmes,
Wie toenet lieblich Gesang dazu!
Wie lacht das Herz in Liedern die Wahrheit an
Dass Freudigkeit an einem Bildnis.
Quando dal cielo un più limpido godimento
si riversa giù, e una gioia arride agli uomini
che li fa stupire di qualcosa
di visibile, di superiore, di piacevole,
come vibra allora per ciò il sacro inno!
Come ride il cuore in canti alla verità,
poiché allegria è in una immagine.
E' il caso di ricordare che, come le triple, anche le congiunzioni G-S doppie rimangono visibili a lungo nel cielo notturno; quella del 1821-1822 fu ben visibile nella seconda metà del 1821 e nei primi mesi del 1822 (come risulta dai grafici sopra riportati).
giovedì 9 agosto 2018
Das GEDEIHEN und SPRECHEN DER DINGE DES DENKENS - GA98 (Anm. VI)
"Langer Geduld bedarf es, bis die Dinge des Denkens auch nur beginnen, zu gedeihen. Einer noch laengeren aber, die ueber unsere Lebenszeit hinauslangt, bis sie so beachtet werden, dass sie aus ihrem Eigenen sprechen.
Wer das nicht weiss und nicht wissend vollbringt, sollte sich nicht mit dem Denken einlassen."
[aus: M. Heidegger, GA98, 7]
Wer das nicht weiss und nicht wissend vollbringt, sollte sich nicht mit dem Denken einlassen."
[aus: M. Heidegger, GA98, 7]
lunedì 23 luglio 2018
MEINE SEYNSGESCHICHTLICHE AUSLEGUNG DES KREUZWEISE DURCHGESTRICHENEN SEYNS - La mia interpretazione storico-astronomica del kd-SEYN (del Seyn heideggeriano cancellato a croce)
Mia riproduzione a mano del kd-SEYN heideggeriano, cioè del "kreuzweise durchgestrichene Seyn" ovvero del Seyn cancellato/barrato a croce |
Come ho spiegato la prima volta a Berlino nove anni fa, in occasione del quinquennale congresso 2009 della F.I.E.C. (Fédération Internationale des Associations d' Etudes Classiques), sono molti i modi in cui una congiunzione Giove-Saturno può apparire all' osservatore terrestre in funzione della posizione che la nostra Terra ha sulla sua orbita al momento dell' allineamento G-S eliocentrico. Questi modi sono comunque riconducibili sostanzialmente a due - quello della congiunzione GS multipla (cioè tripla o doppia) e quello della congiunzione GS singola - a seconda che la Terra si trovi in mezzo tra il sole e i due pianeti (nel settore AFB di +/- 29° rispetto all' asse) oppure dalla parte opposta di essi rispetto al sole (settore AUB della figura).
Mentre la congiunzione G-S multipla è sempre visibile perchè dura molti mesi ed avviene durante le ore notturne/serali, quella singola è di norma meno appariscente perchè è molto rapida ed avviene all' alba, al tramonto o addirittura nelle ore centrali del giorno (il famoso "Mittag" di Nietzsche), rimanendo in tal caso totalmente invisibile.
In altre parole nel caso in cui il Geviert celeste ha la particolare configurazione di allineamento Terra-Sole-Giove-Saturno, la coppia dei due Goetter è sì presente, c' è, ma è invisibile, è cancellata alla nostra vista, perchè la luce che i due pianeti riflettono è sopraffatta dall' enorme potenza luminosa del sole, dietro cui Giove e Saturno sono allineati. Ecco è proprio a questa situazione che Heidegger sta pensando quando sta scrivendo la parola Seyn con sopra la cancellatura a croce (il "kreuzweise Durchstreichung" di p. 411 in Wegmarken).
Scrive ivi Heidegger: "Das Zeichen der Durchkreuzung kann nach dem Gesagten allerdings kein bloss negatives Zeichen der Durchstreichung sein. Es zeigt vielmehr in die vier Gegenden des Gevierts und deren Versammlung im Ort der Durchkreuzung."
The single Jupiter-Saturn conjunction occurred on April 18th, 1881, at midday/Mittag (".. und Zarathustra ging an mir vorbei.") |
Scrive ancora (Wegmarken, 414-415): "Der Schwund des vormals Anwesenden ist kein Verschwinden des Anwesens. Wohl dagegen entzieht sich dieses."
und noch: "Sein-kd bleibt in einer seltsamen Weise aus. Es verbirgt sich. Es haelt sich in einer Verborgenheit, die sich selber verbirgt."
All'inizio del GA98, per sottolineare la poca visibilità e la rarità del kd-Seyn, scrive (p.6): "Warum muessen wir so viel Schein ertragen, um ein Geringes von kd-Seyn zu erlangen?
Come dicevo nel post precedente, ove riportavo due Anmerkungen biografiche annotate da Heidegger in GA98, egli sapeva (perchè lo aveva capito da solo o perchè ne era stato informato da qualche suo amico fisico) che la gran parte delle congiunzioni Giove-Saturno sono singole e quindi poco visibili da chi non è attento ai Winke dell'Essere. Scrive infatti più volte che la Seinsvergessenheit non è solo colpa dei filosofi che lo hanno preceduto, essa è in qualche modo intrinseca al fenomeno fisico/ontico, al Grundphaenomen (appunto la congiunzione Giove-Saturno). Ciò è vero, perchè dai miei studi fisico-matematici risulta come dicevo che circa l' 84% delle congiunzioni G-S sono singole, mentre solo il 16% circa sono multiple(triple/doppie), quindi ben visibili - per mesi - nel cielo notturno o serale o albeggiante.
Sulla Seinsvergessenheit Heidegger ha scritto in Wegmarken, 415 anche una cosa spiritosa: "Die 'Seinsvergessenheit' hat man denn auch vielfach so vorgestellt, dass, um es im Bilde zu sagen, das Sein der Schirm ist, den die Vergesslichkeit eines Philosophieprofessors irgendwo hat stehen lassen."
*
Poichè mi sembra di aver detto tutte le cose principali sul kd-Seyn, passo a mettere un po' di etichette/Labels per permettere ai motori di ricerca di ritrovare questo mio denso articolo, scritto in uno spirito husserliano: "Zu den Sachen selbst!! anstatt bei blossen Worten stehen zu bleiben."
Buona lettura e buone meditazioni a tutti, in particolare agli amici, vicini e lontani.
venerdì 20 luglio 2018
1921, DIE GRUNDERFAHRUNG MEINES DENKENS - HEIDEGGERS AUTOBIOGRAPHISCHE ANMERKUNGEN (GA97)
Die Grunderfahrung meines Denkens seit der Vorbereitung von "Sein und Zeit" (1921) ist die Erfahrung, dass das Sein selber in der Vergessenheit bleibt, dass dieses Bleiben irgendwie dem Sein selber eignet und das Unbedachte des Menschen nur Folge.
Vgl. Parmenides, Aletheia, Wiederholung, M.a., S. 11
[aus: M.H., GA97-22, Anmerkungen I, 32]
Der Weg - In der entscheidenden Erfahrung der Seinsvergessenheit 1921 (vgl. Anmerkungen I, 32), in der das Sein selber in seiner Wahrheit als das Zu-Denkende zugedacht wurde, lichtete sich die Wahrheit wesentlicher von der A-letheia her, dergestalt, dass in ihr die Lethe mitgedacht war, zunaechst als 'Vergessen' und noch ueberallhin tastend, bis zunaechst das 'Da-sein' in dem ek-statisch, existenzialen Sinne erfahren wurde.
[aus: M.H., GA97-137, Anmerkungen II, 42 ]
Vgl. Parmenides, Aletheia, Wiederholung, M.a., S. 11
[aus: M.H., GA97-22, Anmerkungen I, 32]
Der Weg - In der entscheidenden Erfahrung der Seinsvergessenheit 1921 (vgl. Anmerkungen I, 32), in der das Sein selber in seiner Wahrheit als das Zu-Denkende zugedacht wurde, lichtete sich die Wahrheit wesentlicher von der A-letheia her, dergestalt, dass in ihr die Lethe mitgedacht war, zunaechst als 'Vergessen' und noch ueberallhin tastend, bis zunaechst das 'Da-sein' in dem ek-statisch, existenzialen Sinne erfahren wurde.
[aus: M.H., GA97-137, Anmerkungen II, 42 ]
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venerdì 13 luglio 2018
Walter BENJAMIN - 26 settembre 1940: andarsene alla luce del/con l' ANGELO DELLA STORIA
E' da tempo che volevo scrivere qualcosa sulla morte di Walter Benjamin (1892-1940), scrittore e filosofo tedesco, ebreo, avvenuta il 26 settembre 1940, al confine franco-spagnolo (Port Bou, Pirenei). Respinto per un giorno in territorio francese dai funzionari doganali spagnoli mentre con altri era in fuga diretto in Portogallo e di lì negli USA, nel timore di poter essere rinviato in Germania Benjamin si suicidò ingerendo una forte dose di morfina. Questa la versione ufficiale e canonica della sua morte, al cui completo inquadramento tuttavia manca la cornice di tipo mistico-messianico-metafisico di cui ora parlerò.
Per arrivare a capire il nuovo inquadramento ch'io propongo del suicidio di Benjamin bisogna partire da un acquerello dipinto venti anni prima a Monaco di Baviera dal pittore svizzero-tedesco Ernst Paul Klee, intitolato Angelus Novus, che Benjamin comprò [come ricorda G. Scholem nel suo "Walter Benjamin e il suo angelo", Adelphi, 1978] appunto a Monaco a fine maggio 1921, considerò poi "come il più importante oggetto di sua proprietà" e che conservò accuratamente fino alla fine. A p. 29 dell' opera citata leggiamo: "Sia a voce che per iscritto, egli faceva spesso riferimento a quel quadro. Quando lo acquistò, discutemmo fra noi sull'angelologia ebraica, in specie talmudica e kabbalistica, giacché allora stavo scrivendo un saggio sulla lirica della Kabbalah, nel quale mi diffondevo dettagliatamente intorno agli inni angelici com' erano rappresentati dai mistici ebraici."
Ecco, proprio qui, sebbene io nulla, ma assolutamente nulla conosca dell' angelologia ebraica (talmudica, kabbalistica o d'altro genere che sia), qui dicevo si inserisce la mia nuova proposta interpretativa: che l' Angelus Novus del quadro rappresenti allegoricamente la nuova congiunzione Giove-Saturno che già nel 1920 andava profilandosi, congiunzione che sarebbe 'maturata' nel corso del 1921 e si sarebbe poi realizzata effettivamente il 10 settembre del 1921. E' quella stessa che ho già ricordato anche come fonte di ispirazione di Rilke in Svizzera, quella cui si riferiscono i diagrammi longitudine-tempo riportati qui sopra a destra.
"Continuamente minacciato dall' orrore della solitudine" (op. cit., p. 110), depresso per la persecuzione antisemita in Germania ed ora anche per quella nella Francia invasa, e depresso anche per la sospensione degli aiuti da parte dell' Institut fuer Sozialforschung (trasferitosi a New York), Walter Benjamin - secondo me - tornò a pensare al suicidio (come già nel 1932) già a fine gennaio 1940, dopo poco aver scritto (11 gennaio) a Scholem delle difficoltà in cui si dibatteva ed avere incominciato a scrivere (febbraio) quel che sarebbe rimasto come il suo testamento spirituale, cioè le Thesen ueber Geschichte o Geschichtsphilosophische Thesen (Tesi di filosofia della storia). Aspettava solo il momento giusto per farlo, momento che non era ancora arrivato e che, per un metafisico e messianico come lui era, avrebbe dovuto avere un significato particolare: aspettava il ritorno dell' Angelo, cioè dell' ormai imminente nuova congiunzione Giove-Saturno. Giove, ancora distante circa 22° da Saturno (il pianeta ...), gli si avvicinava rapidamente a primavera del 1940, alla velocità di circa 3,3° al mese.
"Il 14 giugno Parigi è occupata dalle truppe tedesche. Benjamin, insieme alla sorella, è già fuggito verso Sud" [W. Benjamin, Angelus Novus, Einaudi 2011, p. LVII]. "Dal 15 giugno all' inizio di agosto è a Lourdes. ... Tra il 9 ed il 22 agosto raggiunge Marsiglia dove incrocia diversi altri emigranti in fuga (Kracauer, Koestler, ..)".
Ma ecco che l' Angelo della Storia è ormai arrivato: l' 8 agosto 1940 si ebbe infatti, si poteva osservare nel cielo notturno, il primo dei tre allineamenti Giove-Saturno della congiunzione _tripla_ 1940-41 nella costellazione dell' Ariete.
Sentiamo a questo punto una testimone oculare, Hannah Arendt in W.Benjamin - L'angelo della storia, Giuntina, 2017, p. 190: "A settembre andammo a Marsiglia, giacché frattanto erano arrivati i nostri visti d'uscita. Benji si trovava là già da agosto, perchè il suo visto era arrivato già a metà di quel mese. Lui aveva già ottenuto anche il famoso permesso di transito spagnolo e naturalmente anche quello portoghese. ... In quei giorni a Marsiglia tornò a parlare dei suoi intenti suicidi. ... ". Il seguito è noto: incamminatosi il 25 settembre con un piccolo gruppo verso il confine spagnolo, alla fine di un lungo viaggio a piedi durante il quale trascinava una pesante borsa nera, temendo vera la minaccia della polizia spagnola di essere riconsegnati ai francesi, "nel corso della notte di riposo che era stata loro concessa si tolse la vita." [Arendt, cit., p. 191] La storia non dice se Benjamin alla mattina del 26 settembre fu trovato in casa o all' aperto, fatto sta che in quella notte del 25-26 sett. 1940 l' Angelo della Storia era là, su in alto nel cielo notturno: Giove e Saturno erano infatti ormai prossimi al loro secondo allineamento (19 ottobre 1940, come si vede dai grafici). Alla mattina agli altri del gruppo fu concesso di entrare in Spagna.
Ecco, secondo me, stanco e incerto, scoraggiato com' era sul futuro, in un sussulto d' orgoglio Walter Benjamin volle dare in quella notte attuazione a quel che aveva scritto, a mo' di testamento, pochi mesi prima, nella sua tesi n. 17:
".. Il materialista storico affronta un oggetto storico unicamente e solo dove esso gli si presenta come monade. In questa struttura egli riconosce il segno di un arresto messianico dell' accadere o, detto altrimenti, di una chance rivoluzionaria nella lotta per il passato oppresso. Egli la coglie per far saltare un' epoca determinata dal corso omogeneo della storia; come per far saltare una determinata vita dall' epoca, una determinata opera dall' opera complessiva. .. Il frutto nutriente dello storicamente compreso ha dentro di sé il tempo, come il seme prezioso ma privo di sapore.
Che quell' Angelo della storia del 1940-1941 non fosse affatto messianico lo aveva sintetizzato invece nella sua tesi n. 9 , che racchiude tutto il suo pessimismo dell' inizio di quel 1940:
"C 'è un quadro di Klee che s' intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l' infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta.
Dirò, per concludere quest' articolo sulla mia proposta ermeneutica, che il terzo ed ultimo allineamento della congiunzione Giove-Saturno di quel tempo (l' Angelo della storia di Benjamin, il Seyn di Heidegger) si ebbe - come ciascuno può (far) verificare - il 15 febbraio 1941 ed avvenne, come i precedenti, nella costellazione dell' Ariete.
Per arrivare a capire il nuovo inquadramento ch'io propongo del suicidio di Benjamin bisogna partire da un acquerello dipinto venti anni prima a Monaco di Baviera dal pittore svizzero-tedesco Ernst Paul Klee, intitolato Angelus Novus, che Benjamin comprò [come ricorda G. Scholem nel suo "Walter Benjamin e il suo angelo", Adelphi, 1978] appunto a Monaco a fine maggio 1921, considerò poi "come il più importante oggetto di sua proprietà" e che conservò accuratamente fino alla fine. A p. 29 dell' opera citata leggiamo: "Sia a voce che per iscritto, egli faceva spesso riferimento a quel quadro. Quando lo acquistò, discutemmo fra noi sull'angelologia ebraica, in specie talmudica e kabbalistica, giacché allora stavo scrivendo un saggio sulla lirica della Kabbalah, nel quale mi diffondevo dettagliatamente intorno agli inni angelici com' erano rappresentati dai mistici ebraici."
Ecco, proprio qui, sebbene io nulla, ma assolutamente nulla conosca dell' angelologia ebraica (talmudica, kabbalistica o d'altro genere che sia), qui dicevo si inserisce la mia nuova proposta interpretativa: che l' Angelus Novus del quadro rappresenti allegoricamente la nuova congiunzione Giove-Saturno che già nel 1920 andava profilandosi, congiunzione che sarebbe 'maturata' nel corso del 1921 e si sarebbe poi realizzata effettivamente il 10 settembre del 1921. E' quella stessa che ho già ricordato anche come fonte di ispirazione di Rilke in Svizzera, quella cui si riferiscono i diagrammi longitudine-tempo riportati qui sopra a destra.
"Continuamente minacciato dall' orrore della solitudine" (op. cit., p. 110), depresso per la persecuzione antisemita in Germania ed ora anche per quella nella Francia invasa, e depresso anche per la sospensione degli aiuti da parte dell' Institut fuer Sozialforschung (trasferitosi a New York), Walter Benjamin - secondo me - tornò a pensare al suicidio (come già nel 1932) già a fine gennaio 1940, dopo poco aver scritto (11 gennaio) a Scholem delle difficoltà in cui si dibatteva ed avere incominciato a scrivere (febbraio) quel che sarebbe rimasto come il suo testamento spirituale, cioè le Thesen ueber Geschichte o Geschichtsphilosophische Thesen (Tesi di filosofia della storia). Aspettava solo il momento giusto per farlo, momento che non era ancora arrivato e che, per un metafisico e messianico come lui era, avrebbe dovuto avere un significato particolare: aspettava il ritorno dell' Angelo, cioè dell' ormai imminente nuova congiunzione Giove-Saturno. Giove, ancora distante circa 22° da Saturno (il pianeta ...), gli si avvicinava rapidamente a primavera del 1940, alla velocità di circa 3,3° al mese.
"Il 14 giugno Parigi è occupata dalle truppe tedesche. Benjamin, insieme alla sorella, è già fuggito verso Sud" [W. Benjamin, Angelus Novus, Einaudi 2011, p. LVII]. "Dal 15 giugno all' inizio di agosto è a Lourdes. ... Tra il 9 ed il 22 agosto raggiunge Marsiglia dove incrocia diversi altri emigranti in fuga (Kracauer, Koestler, ..)".
Ma ecco che l' Angelo della Storia è ormai arrivato: l' 8 agosto 1940 si ebbe infatti, si poteva osservare nel cielo notturno, il primo dei tre allineamenti Giove-Saturno della congiunzione _tripla_ 1940-41 nella costellazione dell' Ariete.
Sentiamo a questo punto una testimone oculare, Hannah Arendt in W.Benjamin - L'angelo della storia, Giuntina, 2017, p. 190: "A settembre andammo a Marsiglia, giacché frattanto erano arrivati i nostri visti d'uscita. Benji si trovava là già da agosto, perchè il suo visto era arrivato già a metà di quel mese. Lui aveva già ottenuto anche il famoso permesso di transito spagnolo e naturalmente anche quello portoghese. ... In quei giorni a Marsiglia tornò a parlare dei suoi intenti suicidi. ... ". Il seguito è noto: incamminatosi il 25 settembre con un piccolo gruppo verso il confine spagnolo, alla fine di un lungo viaggio a piedi durante il quale trascinava una pesante borsa nera, temendo vera la minaccia della polizia spagnola di essere riconsegnati ai francesi, "nel corso della notte di riposo che era stata loro concessa si tolse la vita." [Arendt, cit., p. 191] La storia non dice se Benjamin alla mattina del 26 settembre fu trovato in casa o all' aperto, fatto sta che in quella notte del 25-26 sett. 1940 l' Angelo della Storia era là, su in alto nel cielo notturno: Giove e Saturno erano infatti ormai prossimi al loro secondo allineamento (19 ottobre 1940, come si vede dai grafici). Alla mattina agli altri del gruppo fu concesso di entrare in Spagna.
Ecco, secondo me, stanco e incerto, scoraggiato com' era sul futuro, in un sussulto d' orgoglio Walter Benjamin volle dare in quella notte attuazione a quel che aveva scritto, a mo' di testamento, pochi mesi prima, nella sua tesi n. 17:
".. Il materialista storico affronta un oggetto storico unicamente e solo dove esso gli si presenta come monade. In questa struttura egli riconosce il segno di un arresto messianico dell' accadere o, detto altrimenti, di una chance rivoluzionaria nella lotta per il passato oppresso. Egli la coglie per far saltare un' epoca determinata dal corso omogeneo della storia; come per far saltare una determinata vita dall' epoca, una determinata opera dall' opera complessiva. .. Il frutto nutriente dello storicamente compreso ha dentro di sé il tempo, come il seme prezioso ma privo di sapore.
Che quell' Angelo della storia del 1940-1941 non fosse affatto messianico lo aveva sintetizzato invece nella sua tesi n. 9 , che racchiude tutto il suo pessimismo dell' inizio di quel 1940:
"C 'è un quadro di Klee che s' intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l' infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta.
Dirò, per concludere quest' articolo sulla mia proposta ermeneutica, che il terzo ed ultimo allineamento della congiunzione Giove-Saturno di quel tempo (l' Angelo della storia di Benjamin, il Seyn di Heidegger) si ebbe - come ciascuno può (far) verificare - il 15 febbraio 1941 ed avvenne, come i precedenti, nella costellazione dell' Ariete.
giovedì 28 giugno 2018
EIN LICHT IST (DREIMAL) AUFGEGANGEN
Diagrams referring to the TRIPLE Jupiter-Saturn conjunction occurred in the years 1940 - 1941 in the constellation Aries |
"... ein Licht ist aufgegangen, dessen Schein rueckwaerts leuchtet in die Metaphysik, so das diese um einiger heller ihr Wesen zeigen kann. Ein Licht ist aufgegangen, das rueckwaerts leuchtet, so dass die Metaphysik des transzendentalen Jdealismus erst in ihrer Helle sich entfalten kann, aber auch all das, was aus ihr sich als das Weltalter des 19. und 20. Jahrhunderts erbaut und einrichtet. Ein Licht ist aufgegangen. Aber weder dieses Licht wurde nach Herkunft und Wesen erkannt noch wurde erfahrbar, was sich da ereignete."
lunedì 4 giugno 2018
HEIDEGGERs ENTSCHLOSSENHEIT IM AUGUST 1921 - - LA RISOLUTEZZA DI HEIDEGGER AD AGOSTO 1921
The single Jupiter-Saturn conjunction occurred on September 10th, 1921 in the constellation Virgo. On August 19th Jupiter needed only 2° 11' and about 20 days to reach Saturn, to align with it. |
Ich mache lediglich, was ich muss und was ich fuer noetig halte, und mache es, wie ich kann; ich frisiere meine philosophische Arbeit nicht auf Kulturaufgaben fuer ein 'allgemeines Heute'. Ich habe auch nicht die Tendenz Kierkegaards.
Ich arbeite konkret faktisch aus meinem 'ich bin' - aus meiner geistigen, ueberhaupt faktischen Herkunft/Milieu/Lebenszusammenhaengen - aus dem, was mir von da zugaenglich ist als lebendige Erfahrung, worin ich lebe. Diese Faktizitaet ist als existenzielle kein blosses, blindes Dasein; es liegt das mit in der Existenz; d.h. aber, ich lebe es - das 'ich muss', von dem man nicht redet. Mit dieser Soseins-Faktizitaet, dem Historischen, wuetet das Existieren; d.h. aber, ich lebe die inneren Verpflichtungen meiner Faktizitaet und so radikal, wie ich sie verstehe.
Zu dieser meiner Faktizitaet gehoert - was ich kurz nenne -, dass ich 'christlicher Theologe' bin. Darin liegt bestimmte radikale Selbst-bekuemmerung, bestimmte radikale Wissenschaftlichkeit - in der Faktizitaet strenge Gegenstaendlichkeit, darin liegt das 'geistesgeschichtlich' historische Bewusstsein, - und ich bin das im Lebenszusammenhang der Universitaet."
[aus: Heideggers Brief an Karl Loewith am 19 August 1921]
".. bisogna dire che io non sono un filosofo. Non mi sogno neanche di produrre anche solo qualcosa di comparabile (a Nietzsche, Kierkegaard, Scheler, ..); non ne ho neanche l'intenzione.
Faccio esclusivamente ciò che devo e che ritengo necessario così come posso; e non intendo acconciare il mio lavoro filosofico per adattarlo a compiti culturali relativi ad un "generale stato di cose odierno". Non ho neanche la tendenza di un Kierkegaard.
Io non faccio altro che lavorare concretamente a partire dal mio 'io sono' - dalla mia provenienza intellettuale o del tutto fattuale - dal mio potremmo dire milieu - dai contesti di vita, e dunque a partire da ciò che mi è hic et nunc accessibile nella forma dell' esperienza di vita nella quale io mi trovo. Questa fatticità in senso esistenziale non è un mero e cieco esserci; Quest' ultimo risiede contestualmente nella dimensione dell' esistenza; ciò significa però che lo vivo - si tratta qui di quel 'io devo' di cui in genere non si parla. L' esistere imperversa con la sua fatticità dell' esser-così, con lo istorico; vale a dire che io vivo gli obblighi interiori della mia fatticità alla stessa radicale maniera in cui li intendo. Di questa fatticità fa parte anche la circostanza - che qui accenno brevemente - che io sono 'teologo cristiano'. In ciò risiede una determinata, radicale preoccupazione personale, una determinata radicale scientificità - nella fatticità insiste una rigorosa oggettualità, in ciò è presente la coscienza storica relativa alla 'storia dello spirito' - ed io incarno ciò nel contesto di vita dell' università."
[da: Heidegger, Loewith, Carteggio 1919-1973, Ed. ETS, Pisa 2017, p. 100: lettera di Heidegger a Loewith del 19 agosto 1921, cioè immediatamente prima della congiunzione G-S del 10 settembre 1921]
domenica 13 maggio 2018
NIETZSCHE and the JUPITER-SATURN CONJUNCTION occurred on April 18th, 1881
While rereading old files in my e-mail box I found an Abstract I sent in June 2010 to Naumburg for the NietzscheDokumentationZentrum-Kongress of that year. It is always valid what I said in the title of this Abstract: "Phenomenology and Temporality of Jupiter-Saturn conjunctions shed light upon Nietzsche's 1881 'call' and upon Heidegger's Nietzsche-Interpretation."
domenica 6 maggio 2018
1821-1822: l' ESSENZA DELLO SPIRITO in HEGEL ed il PULSARE DELL' UNIVERSALE
"Se ora domandiamo che cosa è l' essenza dello spirito e cosa è ciò che esso vuole trovare nella natura, dobbiamo dire l' universale come l' universale che determina se stesso. Lo spirito, in quanto trova l' interno della natura soltanto nella forma dell' universalità, l' universale è il suo, ma ciò che esso trova più oltre è un estraneo. Il bisogno dello spirito consiste quindi nel trovare nella natura l' essenza, l' universalità determinante se stessa. Questo è il concetto che determina l' universale ma non soltanto l' astrattamente universale, ma al tempo stesso ciò che si determina in se stesso, che pone il particolare in sé.
Il concetto quindi è questa pura infinita attività, il pulsare dell' universale, che nega questa astratta universalità e si determina. Nella natura il concetto è anche l'anima, il centro, ma non giunge in essa al punto che il concetto diventa oggettivo a sé.
La filosofia della natura non vuole conoscere altro nella natura che il concetto. Il bisogno più interno, mistico dello spirito consiste nell' intuire questa sua essenza, nell' averla davanti a sé come l' essenza universale."
[da: G. W. F. Hegel, Filosofia della natura, Lezioni del 1821-22, Franco Angeli ed., MI 2008, p. 27]
Il concetto quindi è questa pura infinita attività, il pulsare dell' universale, che nega questa astratta universalità e si determina. Nella natura il concetto è anche l'anima, il centro, ma non giunge in essa al punto che il concetto diventa oggettivo a sé.
La filosofia della natura non vuole conoscere altro nella natura che il concetto. Il bisogno più interno, mistico dello spirito consiste nell' intuire questa sua essenza, nell' averla davanti a sé come l' essenza universale."
[da: G. W. F. Hegel, Filosofia della natura, Lezioni del 1821-22, Franco Angeli ed., MI 2008, p. 27]
domenica 29 aprile 2018
HOMOOUSION, HOMOOUSIOS, HOMOOUSIA: pensieri sulla CON-PRESENZA della COPPIA CON-SUSTANZIALE GIOVE-SATURNO
L' idea di dover precisare il mio pensiero relativamente ai termini citati nel titolo mi è venuta leggendo il libricino di Ilario Bertoletti Massimo Cacciari, Filosofia come a-teismo, Ediz. ETS, Pisa 2008, comperato qualche hanno fa ma finora rimasto lì e mai letto, nel quale ho incontrato appunto quei termini (homoousios ed homoousion) in lunghi e confusi brani che l'autore riprende da Dell' Inizio, Adelphi 1990, appunto di Cacciari.
Documentandomi un po' in rete (es.: https://en.wikipedia.org/wiki/Homoousion ), ho appreso che quei termini - di uso corrente da parte degli gnostici nel II secolo (es. Basilide lo usa già verso l' AD 150 per parlare di una "tripla figliolanza consustanziale") - furono nei secoli successivi al centro di innumerevoli dispute teologiche cristiane sulla natura del Figlio rispetto a quella del Padre e sulle relazioni tra le tre persone della Trinità.
L'interpretazione che - nel quadro del mio paradigma ermeneutico - io dò ai termini dell' area semantica che ruota intorno ai termini "ousia"/"parousia" è basata sull'ipotesi che questo/i termine/i deve/devono aver avuto accanto al significato di natura o essenza anche quello temporale di presenza e arrivo.
Ne segue che homoousion doveva indicare - un po' come il Seiende im Ganzen heideggeriano - non solo cioè che era della stessa natura (planetaria) ma anche ciò che era contemporaneamente presente (un ente composto), ovvero ad esempio una congiunzione planetaria del tipo Giove-Saturno (i noti figlio e padre, dei del tempo, della mitologia greca). E analogamente per l' aggettivo homoousios: indicava che uno dei due era lì, presente contemporaneamente all' altro (di pari natura, cioè rispetto a lui consubstantialis).
Documentandomi un po' in rete (es.: https://en.wikipedia.org/wiki/Homoousion ), ho appreso che quei termini - di uso corrente da parte degli gnostici nel II secolo (es. Basilide lo usa già verso l' AD 150 per parlare di una "tripla figliolanza consustanziale") - furono nei secoli successivi al centro di innumerevoli dispute teologiche cristiane sulla natura del Figlio rispetto a quella del Padre e sulle relazioni tra le tre persone della Trinità.
L'interpretazione che - nel quadro del mio paradigma ermeneutico - io dò ai termini dell' area semantica che ruota intorno ai termini "ousia"/"parousia" è basata sull'ipotesi che questo/i termine/i deve/devono aver avuto accanto al significato di natura o essenza anche quello temporale di presenza e arrivo.
Ne segue che homoousion doveva indicare - un po' come il Seiende im Ganzen heideggeriano - non solo cioè che era della stessa natura (planetaria) ma anche ciò che era contemporaneamente presente (un ente composto), ovvero ad esempio una congiunzione planetaria del tipo Giove-Saturno (i noti figlio e padre, dei del tempo, della mitologia greca). E analogamente per l' aggettivo homoousios: indicava che uno dei due era lì, presente contemporaneamente all' altro (di pari natura, cioè rispetto a lui consubstantialis).
sabato 21 aprile 2018
1821-22: HEGELs PHOENIX - La FENICE di HEGEL
domenica 11 marzo 2018
WIE GEHOERT DER MENSCH ZUM SEYN ? How does the Man belong to the Beyng?
Phenomenology of the symmetric TRIPLE Jupiter-Saturn conjunction, i.e. Phenomenology of the Seyn Occurrence (like that happened in the years 1940 - 1941) |
Also wird doch alles Sein durch den Menschen gesetzt und west von seinen Gnaden."
[aus: M.Heidegger, Ueber den Anfang, GA70, S. 14]
"Noi possiamo dire (che) i corpi celesti tracciano le loro orbite e 'sono', anche se nessuno mai e da qualche parte li rappresenta. Ciò diciamo. Ma se noi diciamo ciò, allora dobbiamo anche considerare che 'allora', se non vi è alcuna rappresentazione, anche nessun 'allora' e nessun 'quando' vi sono.
Ne segue dunque che ogni essere/Sein viene stabilito dall' uomo e si essenzia grazie a lui."
martedì 27 febbraio 2018
Le CONGIUNZIONI G-S TRIPLE da MITHRA (1376-75 BCE) a BUDDHA (563 BCE) e a Gesù CRISTO (7 BCE)
D.S.I.M.: Deo Soli Invicto Mithrae Altar dedicated to the "Unconquered Sun God Mithras, Protector of the Empire" at Carnutum in Pannonia in 308 by Diocletian and his co-emperors |
The TRIPLE JUPITER-SATURN CONJUNCTION occurred in the years 1377-1376 BCE in the constellation VIRGO, at the time of the _first written reference to Mithra_ |
Tornato a casa, sono andato a curiosare un po' in rete con Google per trovare _qualcosa sulle origini del culto di questa divinità indo-iranica_ ed indovinate un po', cari amici, cosa ho trovato? Che
***il primo riferimento scritto al dio Mitra*** è stato rinvenuto in un trattato di pace concluso, guardacaso, proprio mentre era in atto una congiunzione Giove-Saturno tripla, quella del 1377-1376 BCE (cfr. diagrammi a lato).
E' infatti un fatto acclarato tra gli studiosi dei regni e delle civiltà mesopotamiche che (come leggo su Wikipedia e su altri siti) intorno al 1380-1375 BCE sia stato stipulato un trattato di pace tra gli Ittiti ed i Mitanni, chiamando delle divinità come testimoni a garanzia del reciproco rispetto degli impegni presi. Ebbene, secondo quanto scritto sulle tavolette con scrittura cuneiforme che riportano il trattato di pace, il re dei Mitanni, Shattiwaza, indicò come suo testimone il dio Mithra.
La cosa stupefacente di questi ultimi giorni è quel che ho trovato e verificato più volte con il mio software astronomico e cioè che proprio in quel torno di tempo - anni 1377 e 1376 BCE - fosse in atto una delle rare congiunzioni Giove-Saturno triple (cfr. diagrammi qui sopra). Nulla di più probabile quindi che la chiamata a testimone del dio Mitra fosse legata proprio al fatto che lui dio Mitra "era proprio lì presente" al momento della firma del trattato di pace.
La cosa ancora più stupefacente che emerge dalle ricerche di questi ultimi tempi su Mithra e Buddha, successive a quelle su Gesù Cristo e sulla filosofia, è che le congiunzioni tra i pianeti Giove e Saturno, in particolare quelle triple (le "gravidanze celesti", che rimandano all' eliocentrismo come loro spiegazione razionale), sembrano costituire un filo rosso ontico molto consistente e continuo nei millenni come base di speculazioni religiose e filosofiche in un' area vastissima, che si estendeva almeno dall' India fino a Roma, ma forse anche oltre.
Forse aveva proprio ragione Nietzsche quando diceva (aforisma 34 de La gaia scienza, in tedesco in alto a destra qui sulla homepage) che molto probabilmente c' è ancora molto da scoprire e da svelare sull' effettivo andamento della storia, di quella del pensiero in particolare.
lunedì 12 febbraio 2018
"APOLLO HAT MICH GESCHLAGEN" - HOELDERLIN 1802
THE 1801-1802 JUPITER-SATURN CONJUNCTION (in the constellation Virgo) |
Nella lettera che Hoelderlin scrisse a Boehlendorff il 4 dicembre 1801 leggiamo (GA4, p. 43) : "O Freund! Die Welt liegt heller vor mir, als sonst, und ernster da! es gefaellt mir, wie es zugeht, es gefaellt mir, wie wenn in Sommer 'der alte heilige Vater mit gelassener Hand aus roethlichen Wolken seegnende Blize schuettelt'. Denn unter allem, was ich schauen kann von Gott, ist dieses Zeichen mir das auserkorene geworden. Sonst konnt ich jauchzen ueber eine neue Wahrheit, eine bessere Ansicht dess, das ueber uns und um uns ist, jezt fuercht ich, dass es mir nicht geh am Ende, wie dem alten Tantalus, dem mehr von den Goettern ward, als er verdauen konnte."
Espressioni ugualmente molto significative Hoederlin scrive sempre a Boehlendorff un anno più tardi (novembre-dicembre 1802):
".. und das philosophische Licht um mein Fenster ist jetzt meine Freude; dass ich behalten moege, wie ich gekommen bin, bis hieher!" E ancora:
"Das gewaltige Element, das Feuer des Himmels und die Stille der Menschen, ihr Leben in der Natur, und ihre Eingeschraenktheit und Zufriedenheit, hat mich staendig ergriffen, und wie man Helden nachspricht, kann ich wohl sagen, dass mich Apollo geschlagen hat."
Come si vede/legge, Heidegger ha ripreso dalle due lettere a Boehlendorff proprio i brani da cui traspare in piena evidenza l'emozione e lo sgomento di Hoelderlin di trovarsi di fronte, di essere diretto testimone oculare del passaggio/Vorbeigang di quello che altrove chiamerà "der stille Gott der Zeit", cioè secondo me proprio della congiunzione Giove-Saturno. Lo conferma del resto lo stesso Heidegger, quando - spiegando l' espressione hoelderliniana "dichterisch wohnet der Mensch auf dieser Erde" - afferma che: " 'Dichterisch wohnen' heisst: in der Gegenwart der Goetter stehen und betroffen sein von der Wesensnaehe der Dinge." ovvero " 'Abitare poeticamente' significa: stare alla presenza degli dèi ed essere toccati dalla vicinanza essenziale delle cose."
* * *
Leggo infine nella Cronologia curata da Luigi Reitani nel volume Friedrich Hoelderlin, Tutte le Liriche, Meridiani Mondadori, che (p. CI) "..Hoelderlin è nel luglio del 1802 un uomo lacerato, il quale sente di aver compiuto esperienze sconvolgenti che lo pongono in una condizione esistenziale fuori dalla 'normalità' ". Ebbene si dà il caso [come risulta dai grafici in alto a sinistra, cosa che ognuno può (far) verificare] che il 18 luglio del 1802 Giove e Saturno fossero in piena congiunzione e che la loro distanza angolare fosse scesa in quel momento a meno di un diametro lunare: esattamente 0° 39' 28". E' proprio questo - a parer mio - il momento in cui Hoelderlin si sentì particolarmente geschlagen/colpito da Apollo, come Signore del tempo. venerdì 26 gennaio 2018
La CONVERSIONE di s. PAOLO (fine agosto A.D. 35)
Leggo sui miei calendari che si ricorda oggi 25 gennaio la cosiddetta conversione di s. Paolo, cioè di quel 13° apostolo che - pur non avendo mai incontrato Gesù di persona (come lui stesso dice) - fu comunque l' infaticabile propugnatore e propagatore della dottrina cristiana. Tanto lo fu che molti lo ritengono il vero e proprio fondatore (qualcuno dice inventore) del cristianesimo, del quale le sue Lettere rimangono comunque uno dei documenti più antichi, probabilmente proprio il più antico.
Su Paolo, figura che m'intriga molto, certo una delle maggiori personalità di tutta la storia, io ho già condotto diverse ricerche e scritto diversi articoli in questo blog, articoli che vorrei oggi sintetizzare qui e ai quali rimando per esame dei dettagli ed approfondimenti.
Ad oggi la figura di Saul-Paolo io l'inquadro così. Quando Saul nacque a Tarso, verso quello che ora chiamiamo A.D. 15, tra i sacerdoti e nella società delle regioni israelitiche della Palestina (Giudea, Samaria, ..) era vivissimo il dibattito geocentrismo-eliocentrismo e non c' era accordo su quale fosse il tipo giusto di congiunzione Giove-Saturno da adorare _di generazione in generazione_ (cioè ogni vent' anni) come Visita e Presenza divina (Shekinah).
Proprio su questa questione vi era stato circa centocinquant' anni prima un vero e proprio scisma nella classe sacerdotale, a seguito del quale gli eliocentristi avevano abbandonato il Tempio e si erano ritirati a Qumran e in altre località sulle rive del Mar Morto (là dove nel secolo scorso sono stati ritrovati i famosi manoscritti). A Gerusalemme erano rimasti invece i sacerdoti geocentristi, adoratori delle congiunzioni G-S singole, pensate e viste come il vero e proprio monoteistico Signore del tempo e della storia, dio d'Israele.
Questa situazione, che perdurava da circa un secolo e mezzo, fu destabilizzata dalle congiunzioni G-S verificatesi nel 7 aC (tripla nella costellazione dei Pesci), nel 15 dC (singola nel Sagittario) e nel 34-35 (doppia nella costellazione del Leone, cfr. grafici qui sopra), nel senso che si riaccesero tra gli ebrei del tempo vivaci discussioni astronomico-teologiche. Fu in questo contesto che il ventenne Saulo di Tarso maturò a fine agosto del 35 - autonomamente oppure per contatti con gli eliocentristi esseni di Qumran/Damasco - la convinzione che il modo giusto di onorare la divinità, il Signore del tempo, la Shekinak, era proprio quello cristiano delle strane congiunzioni G-S multiple, il moto planetario retrogrado insito nelle quali lungi dal rappresentare l' ira di Dio era invece segno rivelatore dell' ELIOCENTRISMO del sistema planetario/solare.
Al di là delle elaborazioni teologiche che lui stesso vi costruì sopra e molti altri dopo di lui, fu questo dunque il senso reale, il nocciolo concettuale, della cosiddetta conversione di Saulo-Paolo di Tarso: la convinzione che, contro ogni superficiale apparenza, il sistema planetario aveva struttura eliocentrica anzichè geocentrica. Chi credeva fermamente questo era come un uomo morto e risorto: morto alle antiche credenze/allenze e risorto, rinato nella definitiva "nuova ed eterna alleanza". Di questo, opportunamente elaborato e teologizzato, Paolo - che neppure aveva mai incontrato Gesù - si fece da allora infaticabile e strenuo diffusore e propagatore al di fuori della Palestina.
Su Paolo, figura che m'intriga molto, certo una delle maggiori personalità di tutta la storia, io ho già condotto diverse ricerche e scritto diversi articoli in questo blog, articoli che vorrei oggi sintetizzare qui e ai quali rimando per esame dei dettagli ed approfondimenti.
The double Jupiter-Saturn conjunction occurred between October AD 34 and April AD 35 in the constellation Leo (i.e. Tacitus PHOENIX in Annals 6, 28) |
Proprio su questa questione vi era stato circa centocinquant' anni prima un vero e proprio scisma nella classe sacerdotale, a seguito del quale gli eliocentristi avevano abbandonato il Tempio e si erano ritirati a Qumran e in altre località sulle rive del Mar Morto (là dove nel secolo scorso sono stati ritrovati i famosi manoscritti). A Gerusalemme erano rimasti invece i sacerdoti geocentristi, adoratori delle congiunzioni G-S singole, pensate e viste come il vero e proprio monoteistico Signore del tempo e della storia, dio d'Israele.
Questa situazione, che perdurava da circa un secolo e mezzo, fu destabilizzata dalle congiunzioni G-S verificatesi nel 7 aC (tripla nella costellazione dei Pesci), nel 15 dC (singola nel Sagittario) e nel 34-35 (doppia nella costellazione del Leone, cfr. grafici qui sopra), nel senso che si riaccesero tra gli ebrei del tempo vivaci discussioni astronomico-teologiche. Fu in questo contesto che il ventenne Saulo di Tarso maturò a fine agosto del 35 - autonomamente oppure per contatti con gli eliocentristi esseni di Qumran/Damasco - la convinzione che il modo giusto di onorare la divinità, il Signore del tempo, la Shekinak, era proprio quello cristiano delle strane congiunzioni G-S multiple, il moto planetario retrogrado insito nelle quali lungi dal rappresentare l' ira di Dio era invece segno rivelatore dell' ELIOCENTRISMO del sistema planetario/solare.
Al di là delle elaborazioni teologiche che lui stesso vi costruì sopra e molti altri dopo di lui, fu questo dunque il senso reale, il nocciolo concettuale, della cosiddetta conversione di Saulo-Paolo di Tarso: la convinzione che, contro ogni superficiale apparenza, il sistema planetario aveva struttura eliocentrica anzichè geocentrica. Chi credeva fermamente questo era come un uomo morto e risorto: morto alle antiche credenze/allenze e risorto, rinato nella definitiva "nuova ed eterna alleanza". Di questo, opportunamente elaborato e teologizzato, Paolo - che neppure aveva mai incontrato Gesù - si fece da allora infaticabile e strenuo diffusore e propagatore al di fuori della Palestina.
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